Le Forze armate discriminano i sieropositivi
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Le Forze armate discriminano i sieropositivi
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"Le Forze armate discriminano i sieropositivi"
Venerdí 11.03.2011 08:33FORUM/ Il Network persone sieropositive denuncia: "Le Forze armate li discriminano". Che cosa ne pensi?
Per le persone sieropositive non è possibile intraprendere la carriera militare attraverso concorsi pubblici. A denunciarlo è il Network persone sieropositive (Nps) Italia Onlus che accusa le Forze armate di discriminazione: bandi pubblici che escludono chiunque risulti positivo al test dell'hiv, dalla Marina all'Esercito.
Già dall'ottobre 2009 l'associazione ha segnalato "un caso di presunto discrimine in una procedura concorsuale dell'Accademia navale, in cui veniva richiesto il test Hiv per partecipare alla selezione e si prevedeva l'esclusione dei concorrenti risultati sieropositivi", spiega la presidente di Nps Rosaria Iardino. Che aggiunge: "È in atto una tendenza progressiva e sistematica per la rimozione dalle fila delle Forze armate e di Pubblica sicurezza di tutti i candidati all'arruolamento che risultino sieropositivi". Nps ribadisce invece come questa procedura sia in contrasto con la legge 135/90 (Piano degli interventi urgenti in materia di prevenzione e lotta all'Aids), che tutela la riservatezza dei dati sanitari ed esclude la discriminazione di tutti i lavoratori e di tutti i candidati all'assunzione.
Sulla vicenda, dopo che Nps aveva già inviato una lettera al ministro della Difesa Ignazio La Russa, è intervenuto anche il Parlamento che, attraverso tre interrogazioni dell'opposizione, ha cercato di fare luce sulla vicenda. Nelle sue risposte, il ministro ha insistito sul fatto che nella vicenda non si è andati contro i dettami della legge e che, di fatto, la sieropositività rappresenta una causa di inidoneità per la carriera militare.
Ma Nps fa notare che "sul sito del ministero della Salute viene riportato che 'al lavoratore o alla persona che effettua una selezione per l'assunzione non può essere chiesto di sottoporsi all'esecuzione del test Hiv e non si possono effettuare test Hiv durante la visita di leva o il servizio militare'. Vorremmo che ci venga spiegato il perchè due ministeri la pensano diversamente. Chiediamo di essere ricevuti da La Russa e se ciò non avverrà entro Pasqua andremo con tutte le associazioni e i pazienti sotto il ministero a chiedere udienza", conclude Iardino.
E Fiorenza Bassoli, senatrice del Pd, annuncia un'interrogazione su questo: "Presenterò un'interrogazione al ministro della Salute, Ferruccio Fazio, chiedendo perché il dicastero da lui guidato e quello della Difesa danno informazioni discordanti sull'opportunità di eseguire il test Hiv per una procedura concorsuale".
"Le Forze armate discriminano i sieropositivi"
Venerdí 11.03.2011 08:33FORUM/ Il Network persone sieropositive denuncia: "Le Forze armate li discriminano". Che cosa ne pensi?
Per le persone sieropositive non è possibile intraprendere la carriera militare attraverso concorsi pubblici. A denunciarlo è il Network persone sieropositive (Nps) Italia Onlus che accusa le Forze armate di discriminazione: bandi pubblici che escludono chiunque risulti positivo al test dell'hiv, dalla Marina all'Esercito.
Già dall'ottobre 2009 l'associazione ha segnalato "un caso di presunto discrimine in una procedura concorsuale dell'Accademia navale, in cui veniva richiesto il test Hiv per partecipare alla selezione e si prevedeva l'esclusione dei concorrenti risultati sieropositivi", spiega la presidente di Nps Rosaria Iardino. Che aggiunge: "È in atto una tendenza progressiva e sistematica per la rimozione dalle fila delle Forze armate e di Pubblica sicurezza di tutti i candidati all'arruolamento che risultino sieropositivi". Nps ribadisce invece come questa procedura sia in contrasto con la legge 135/90 (Piano degli interventi urgenti in materia di prevenzione e lotta all'Aids), che tutela la riservatezza dei dati sanitari ed esclude la discriminazione di tutti i lavoratori e di tutti i candidati all'assunzione.
Sulla vicenda, dopo che Nps aveva già inviato una lettera al ministro della Difesa Ignazio La Russa, è intervenuto anche il Parlamento che, attraverso tre interrogazioni dell'opposizione, ha cercato di fare luce sulla vicenda. Nelle sue risposte, il ministro ha insistito sul fatto che nella vicenda non si è andati contro i dettami della legge e che, di fatto, la sieropositività rappresenta una causa di inidoneità per la carriera militare.
Ma Nps fa notare che "sul sito del ministero della Salute viene riportato che 'al lavoratore o alla persona che effettua una selezione per l'assunzione non può essere chiesto di sottoporsi all'esecuzione del test Hiv e non si possono effettuare test Hiv durante la visita di leva o il servizio militare'. Vorremmo che ci venga spiegato il perchè due ministeri la pensano diversamente. Chiediamo di essere ricevuti da La Russa e se ciò non avverrà entro Pasqua andremo con tutte le associazioni e i pazienti sotto il ministero a chiedere udienza", conclude Iardino.
E Fiorenza Bassoli, senatrice del Pd, annuncia un'interrogazione su questo: "Presenterò un'interrogazione al ministro della Salute, Ferruccio Fazio, chiedendo perché il dicastero da lui guidato e quello della Difesa danno informazioni discordanti sull'opportunità di eseguire il test Hiv per una procedura concorsuale".
Gex- Admin
- Messaggi : 2565
Data d'iscrizione : 20.12.10
Re: Le Forze armate discriminano i sieropositivi
A prescindere che non farei mai la vita militare, se non per altri motivi..
Pero' credo che sia giusto non prendere persone sieropositive nei militari, comunque sono persone molto piu deboli di quelle normali, figuriamoci a gestire situazioni difficili come le guerre, pero' e' una mia opinione.
Pero' credo che sia giusto non prendere persone sieropositive nei militari, comunque sono persone molto piu deboli di quelle normali, figuriamoci a gestire situazioni difficili come le guerre, pero' e' una mia opinione.
frankye- Messaggi : 203
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: Le Forze armate discriminano i sieropositivi
Deboli? Il mio compagno (S-) ha avuto febbre 4 volte in 2 mesi, io nemmeno una!!! Quando ha 37,5 lui, pare che muoia, io mi accorgo di avere febbre solo a 38,5 e giusto perchè sento un po di freddo e niente di piu'!
Ospite- Ospite
Re: Le Forze armate discriminano i sieropositivi
scricciolo ha scritto:Deboli? Il mio compagno (S-) ha avuto febbre 4 volte in 2 mesi, io nemmeno una!!! Quando ha 37,5 lui, pare che muoia, io mi accorgo di avere febbre solo a 38,5 e giusto perchè sento un po di freddo e niente di piu'!
Si sa che le ragazze sopportano meglio il dolore.
Perche tu metteresti i sieropositivi nell'esercito?
frankye- Messaggi : 203
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: Le Forze armate discriminano i sieropositivi
spero che nessuno ci ipotizzi come "arma estrema" per fare fuggire il nemico ...
Loris- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 21.12.10
Re: Le Forze armate discriminano i sieropositivi
Io vorrei solo che se un S+ avesse la volonta' e le forze di fare qualcosa, non venisse discriminato.
Poi io sono per la pace, abolirei l'esercito!
Poi io sono per la pace, abolirei l'esercito!
Ospite- Ospite
Re: Le Forze armate discriminano i sieropositivi
scricciolo ha scritto:Io vorrei solo che se un S+ avesse la volonta' e le forze di fare qualcosa, non venisse discriminato.
Poi io sono per la pace, abolirei l'esercito!
Ma qui la situazione e' un po' diversa un sieropositivo e' piu' esposto a una serie di problemi che un sieronegativo non ha.
Allora non dovrebbero scartare neppure le persone sotto il metro e settanta oppure se hanno l'asma o il diabete o altre malattie.
Sono d'accordo con te sull'abolizione dell'esercito.
frankye- Messaggi : 203
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: Le Forze armate discriminano i sieropositivi
Ripeto, e' un discorso di discriminazione e di violazione della privacy con le quali non sono assolutamente d'accordo.
Il discorso dell'esercito e' solo un esempio, non posso darti ragione ne torto proprio perche', come ti ho detto prima, sono in disaccordo sull'esistenza di quell'organo.
I S+ non necessariamente hanno disturbi, molti sono asintomatici e non vedo perche' debbano essere penalizzati.
Il discorso dell'esercito e' solo un esempio, non posso darti ragione ne torto proprio perche', come ti ho detto prima, sono in disaccordo sull'esistenza di quell'organo.
I S+ non necessariamente hanno disturbi, molti sono asintomatici e non vedo perche' debbano essere penalizzati.
Ospite- Ospite
Re: Le Forze armate discriminano i sieropositivi
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7 marzo
Hiv + off limits
Forze armate off limits per le persone sieropositive. Bandi pubblici che escludono chiunque risulti positivo al test dell’hiv. Dalla Marina all’Esercito, uno stop che ha anche il benestare del ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Una vera e propria discriminazione per l’Nps, il Network Persone Sieropositive, che oggi è tornato a criticare la linea adottata, a livello più o meno ufficiale, nell’ambito delle forze armate italiane.
Una battaglia, quella di Rosaria Iardino, leader dell’associazione, partita già nel 2009 quando, grazie alla segnalazione-denuncia di un infermiere, era emerso che il bando di concorso per allievi di prima classe dell’Accademia Navale per l’anno accademico 2009-2010 aveva stabilito l’esclusione dei concorrenti sieropositivi. Già allora scesero in campo alcuni parlamentari, e l’associazione scrisse una lettera a La Russa. Le risposte del ministro, di fatto, avallavano tale comportamento, con motivazioni che l’Nps, tramite il proprio ufficio legale, contesta duramente.
Ma dopo il bando dell’Accademia, altri ne sono venuti, a segnalare un nuovo orientamento complessivo delle Forze Armate. Basti vedere, a titolo d’esempio, il bando per la nomina di 14 tenenti dell’esercito (risale a novembre 2010): ai candidati si chiede esplicitamente di sottoporsi al test dell’hiv 1. Secondo l’Nps, che ha condotto mirate indagini, "l’esclusione delle persone sieropositive non avviene solo nei concorsi: è stato, infatti, scoperto un documento per uso esclusivo dell’ufficio dello Stato Maggiore della Marina, che dispone il ricorso all’accertamento della sieropositività per il personale non dirigente della Marina Militare".
Eppure, come ha fatto notare la Iardino nel corso di una conferenza stampa convocata alla Camera, questo comportamento sarebbe del tutto illegittimo e in contrasto con norme costituzionali. "Un atteggiamento fortemente lesivo dei diritti della persona - ha attaccato la presidente dell’associazione - così come stabilito dalla legge sull’Aids del 1990, la 135/90 che prevede precise norme a tutela della riservatezza dei dati sanitari e a garanzia della non discriminazione di tutti i lavoratori e di tutti i candidati all’assunzione".
Non solo. E’ stato fatto notare che sul sito del ministero della Salute viene chiarito che "al lavoratore o alla persona che effettua una selezione per l’assunzione non può essere chiesto di sottoporsi all’esecuzione del test Hiv non si possono effettuare test Hiv durante la visita di leva o il servizio militare". "Una linea confermata anche dalla sentenza della Corte Costituzionale nel 1994 (la numero 218), che - viene spiegato - ’pur giustificando l’esecuzione di accertamenti sanitari in situazioni sensibili per la salute collettiva e per la protezione di terzi, ribadiva comunque che non si potessero mai attuare controlli sanitari indiscriminati, di massa o per categorie di soggetti, ma di accertamenti circoscritti sia nella determinazione di coloro che vi possono essere tenuti (...) sia nel contenuto degli esami. Questi devono essere funzionalmente collegati alla verifica dell’idoneità all’espletamento di quelle specifiche attività e riservati a chi ad esse è, o intende essere, addetto".
La Corte precisava inoltre che "i trattamenti sanitari trovano sempre un limite invalicabile nel rispetto della dignità della persona, anche al fine di contrastare il rischio di emarginazione nella vita lavorativa e di relazione". Sulla vicenda, dopo che Nps aveva già inviato una lettera al ministro della Difesa, è intervenuto anche il Parlamento che, attraverso tre interrogazioni dell’opposizione (Fiorenza Bassoli, Paola Concia e Rosa Maria Villecco Calipari), aveva cercato di fare luce sulla vicenda. Nelle sue risposte, il ministro ha insistito sul fatto che nella vicenda non si è andati contro i dettami della legge e che, di fatto, la sieropositività rappresenta una causa di inidoneità per la carriera militare. Per la Difesa, infatti, la sentenza della Corte Costituzionale 218/94 specifica che le Forze Armate rientrano a pieno titolo nei settori a rischio contagio per cui sarebbe inapplicabile il divieto di accertamento di positività da affezione.
Inoltre, per il ministero il rischio per i sieropositivi intercorre anche nel momento in cui, per operazioni fuori area, si sottopongono i militari a campagne di vaccinazione. Vaccini che rappresenterebbero un serio rischio per la loro salute. "Una posizione che non è stata confermata dai pareri che abbiamo chiesto a esperti dell’ospedale Sacco di Milano e dell’Istituto superiore di sanità", ha denunciato Iardino. Inoltre per l’avvocato Matteo Schwarz, responsabile dell’ufficio legale Nps, "allo stato attuale la legge vieta di eseguire test dell’Hiv se il risultato è escludere una persona da un impiego. Su questo tema c’è un problema di coerenza del sistema normativo e bisognerebbe intervenire per eliminare le incertezze. Incertezze che, fra l’altro, non esistono in altri Paesi europei se non in alcuni Stati orientali di recente ingresso nell’Unione".
"Il motivo del mio impegno - ha sottolineato Rosa Maria Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati del Pd e componente della Commissione Difesa della Camera - risiede già nell’interrogazione che ho presentato a giugno quando mi sono resa conto che nel concorso per accedere alla Marina militare era stata inserita una norme che rischiavano di essere discriminatorie verso le persone sieropositive. Una norma la quale, infatti, sembra non voler tener conto del fatto che all’interno dell’amministrazione esistono molti campi d’applicazione e non tutti sono destinati a settori operativi dove invece può esserci il rischio concreto dell’emergenza con immediato bisogno di trasfusioni in loco".
La senatrice del Pd Fiorenza Bassoli ha annunciato un’interrogazione al ministro della Salute, Ferruccio Fazio, per chiedere come mai il dicastero da lui guidato e quello della Difesa diano informazioni discordanti sull’opportunità di eseguire il test Hiv per una procedura concorsuale. Per la Iardino il rischio è che se passasse questa linea, si potrebbe introdurre l’obbligatorietà del test anche per l’accesso ad altre professioni.
Fonte: repubblica.it
7 marzo
Hiv + off limits
Forze armate off limits per le persone sieropositive. Bandi pubblici che escludono chiunque risulti positivo al test dell’hiv. Dalla Marina all’Esercito, uno stop che ha anche il benestare del ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Una vera e propria discriminazione per l’Nps, il Network Persone Sieropositive, che oggi è tornato a criticare la linea adottata, a livello più o meno ufficiale, nell’ambito delle forze armate italiane.
Una battaglia, quella di Rosaria Iardino, leader dell’associazione, partita già nel 2009 quando, grazie alla segnalazione-denuncia di un infermiere, era emerso che il bando di concorso per allievi di prima classe dell’Accademia Navale per l’anno accademico 2009-2010 aveva stabilito l’esclusione dei concorrenti sieropositivi. Già allora scesero in campo alcuni parlamentari, e l’associazione scrisse una lettera a La Russa. Le risposte del ministro, di fatto, avallavano tale comportamento, con motivazioni che l’Nps, tramite il proprio ufficio legale, contesta duramente.
Ma dopo il bando dell’Accademia, altri ne sono venuti, a segnalare un nuovo orientamento complessivo delle Forze Armate. Basti vedere, a titolo d’esempio, il bando per la nomina di 14 tenenti dell’esercito (risale a novembre 2010): ai candidati si chiede esplicitamente di sottoporsi al test dell’hiv 1. Secondo l’Nps, che ha condotto mirate indagini, "l’esclusione delle persone sieropositive non avviene solo nei concorsi: è stato, infatti, scoperto un documento per uso esclusivo dell’ufficio dello Stato Maggiore della Marina, che dispone il ricorso all’accertamento della sieropositività per il personale non dirigente della Marina Militare".
Eppure, come ha fatto notare la Iardino nel corso di una conferenza stampa convocata alla Camera, questo comportamento sarebbe del tutto illegittimo e in contrasto con norme costituzionali. "Un atteggiamento fortemente lesivo dei diritti della persona - ha attaccato la presidente dell’associazione - così come stabilito dalla legge sull’Aids del 1990, la 135/90 che prevede precise norme a tutela della riservatezza dei dati sanitari e a garanzia della non discriminazione di tutti i lavoratori e di tutti i candidati all’assunzione".
Non solo. E’ stato fatto notare che sul sito del ministero della Salute viene chiarito che "al lavoratore o alla persona che effettua una selezione per l’assunzione non può essere chiesto di sottoporsi all’esecuzione del test Hiv non si possono effettuare test Hiv durante la visita di leva o il servizio militare". "Una linea confermata anche dalla sentenza della Corte Costituzionale nel 1994 (la numero 218), che - viene spiegato - ’pur giustificando l’esecuzione di accertamenti sanitari in situazioni sensibili per la salute collettiva e per la protezione di terzi, ribadiva comunque che non si potessero mai attuare controlli sanitari indiscriminati, di massa o per categorie di soggetti, ma di accertamenti circoscritti sia nella determinazione di coloro che vi possono essere tenuti (...) sia nel contenuto degli esami. Questi devono essere funzionalmente collegati alla verifica dell’idoneità all’espletamento di quelle specifiche attività e riservati a chi ad esse è, o intende essere, addetto".
La Corte precisava inoltre che "i trattamenti sanitari trovano sempre un limite invalicabile nel rispetto della dignità della persona, anche al fine di contrastare il rischio di emarginazione nella vita lavorativa e di relazione". Sulla vicenda, dopo che Nps aveva già inviato una lettera al ministro della Difesa, è intervenuto anche il Parlamento che, attraverso tre interrogazioni dell’opposizione (Fiorenza Bassoli, Paola Concia e Rosa Maria Villecco Calipari), aveva cercato di fare luce sulla vicenda. Nelle sue risposte, il ministro ha insistito sul fatto che nella vicenda non si è andati contro i dettami della legge e che, di fatto, la sieropositività rappresenta una causa di inidoneità per la carriera militare. Per la Difesa, infatti, la sentenza della Corte Costituzionale 218/94 specifica che le Forze Armate rientrano a pieno titolo nei settori a rischio contagio per cui sarebbe inapplicabile il divieto di accertamento di positività da affezione.
Inoltre, per il ministero il rischio per i sieropositivi intercorre anche nel momento in cui, per operazioni fuori area, si sottopongono i militari a campagne di vaccinazione. Vaccini che rappresenterebbero un serio rischio per la loro salute. "Una posizione che non è stata confermata dai pareri che abbiamo chiesto a esperti dell’ospedale Sacco di Milano e dell’Istituto superiore di sanità", ha denunciato Iardino. Inoltre per l’avvocato Matteo Schwarz, responsabile dell’ufficio legale Nps, "allo stato attuale la legge vieta di eseguire test dell’Hiv se il risultato è escludere una persona da un impiego. Su questo tema c’è un problema di coerenza del sistema normativo e bisognerebbe intervenire per eliminare le incertezze. Incertezze che, fra l’altro, non esistono in altri Paesi europei se non in alcuni Stati orientali di recente ingresso nell’Unione".
"Il motivo del mio impegno - ha sottolineato Rosa Maria Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati del Pd e componente della Commissione Difesa della Camera - risiede già nell’interrogazione che ho presentato a giugno quando mi sono resa conto che nel concorso per accedere alla Marina militare era stata inserita una norme che rischiavano di essere discriminatorie verso le persone sieropositive. Una norma la quale, infatti, sembra non voler tener conto del fatto che all’interno dell’amministrazione esistono molti campi d’applicazione e non tutti sono destinati a settori operativi dove invece può esserci il rischio concreto dell’emergenza con immediato bisogno di trasfusioni in loco".
La senatrice del Pd Fiorenza Bassoli ha annunciato un’interrogazione al ministro della Salute, Ferruccio Fazio, per chiedere come mai il dicastero da lui guidato e quello della Difesa diano informazioni discordanti sull’opportunità di eseguire il test Hiv per una procedura concorsuale. Per la Iardino il rischio è che se passasse questa linea, si potrebbe introdurre l’obbligatorietà del test anche per l’accesso ad altre professioni.
Fonte: repubblica.it
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