Un adulto su cinque non realizza come si trasmette l'HIV in GB

Uno su cinque adulti non realizza che l'HIV si trasmette attraverso il sesso senza profilattico fra un uomo e una donna, GB.

NAT (National Aids Trust) lancia il suo quarto controllo "HIV: Conoscenza pubblica e comportamenti 2010" condotta da Ipsos Mori fra gli adulti di eta' superiore ai 16 anni in Gran Bretagna. Il rapporto rivela un preoccupante declino nella conoscenza e comprensione dell'HIV negli ultimi passati dieci anni.

Dissipando i miti sulla trasmissione e fraintendimenti

Il controllo ha rivelato che la trasmissione dell'HIV e' un'area di grande confusione fra il popolo britannico. Una persona su cinque (20%) ha mancato di identificare il sesso senza profilattico tra uomo e donna come un modo in cui l'HIV puo' essere trasmesso o quando si e' mostrata una lista di possibili vie. La stessa proporzione non ha identificato il sesso tra due uomini senza profilattico. Questi quadri hanno fallito per 11 e otto per cento di punti rispettivamente nell'ultima decade. Inoltre uno su 12 adulti (8%) non aveva identificato nessun tipo di sesso senza profilattico- sia eterosessuale che omosessuale- come una via di trasmissione dell'HIV.

In aggiunta, meno della meta' del pubblico (45%) crede che l'HIV sia passato da persona a persona scambiando aghi o siringhe.Solo tre su dieci (30%) erano in grado di identificare correttamente tutte le vie con cui l'HIV puo' e non puo' essere trasmesso. Le indagini hanno anche dimostrato che uno su dieci in maniera non corretta crede che l'HIV puo' essere trasmesso attraverso impossibili vie quali il bacio (9%) e lo sputo (10%). Ancora piu' preoccupante e' che queste percentuali sono raddoppiate dal 2007 (dal 4% al 5% rispettivamente).

Questi dati rivelano un differente mancanza di conoscenza riguardo alla trasmissione dell'HIV da persona a persona e uno su sei persone (17%) non sento di sapere abbastanza su come prevenire la trasmissione dell'HIV durante il sesso.

Realta' dell'HIV in UKIl controllo guarda anche alla conoscenza generale dell'HIV nell'UK di oggi. Incoraggiante e' che la maggioranza della gente (70%) era a conoscenza che e' falso che se qualcuno diventa sieropositivo nell'UK probabilmente morira' entro tre anni. Tuttavia uno su dieci (11%) ancora crede che questo sia vero. Altre idee sbagliate sono pure rimaste , con due quinti (42%) che credono che un test per l'HIV fornisce un risultato attendibile solo tre mesi dopo una possibile infezione, e quasi la meta' (47%) pensa che non ci sono modi efficaci per prevenire che una madre imbarazzata passi l'HIV al suo bambino durante la gravidanza e la nascita.

La realta' e0 che una persona puo' avere un test affidabile un mese dopo un'infezione potenziale (benche' sia raccomandabile un test di conferma tre mesi dopo) e progressi nel trattamento e il test di routine per le madri imbarazzate significa che una madre sieropositiva ha piu' del 99% di possibilita' di avere un bimbo sano se vengono fatti i passi giusti.

E' importante per il pubblico essere a conoscenza di questi fatti poiche' la conoscenza puo' modificare le paure innecessarie riguardo l'HIV che impediscono di fare il test e rendono difficile lo scoprire uno stato di sieropositivita'. Positivamente piu' di due quinti (44%) ha detto che sarebbe interessato ad ascolatre di piu' circa la realta' dell'HIV in UK oggi, e questo dato sale al 52% fra coloro che sono tra i 16-24 anni.

Deborah Jack capo esecutivo di NAT commenta:

"Poiche' il numero di persone con HIV nel UK raggiunge i 100.000 e' cruciale per tutti capire i fatti riguardo come l'HIV viene trasmesso cosicche' possano proteggersi e proteggere gli altri. Mentre l'HIV in maniera sproporzionate colpisce gay e africani, il numero di persone con HIV che non sono in questi gruppi, sta saldamente salendo e sfortunatamente resta ancora una buona quantita' di confusione riguardo la trasmissione dell'HIV. Molte persone non sono a conoscenza delle nozioni base come usare un profilattiaco per proteggersi, mentre i miti come la trasmissione attraverso il bacio e lo sputare continuano a perdurare.

Uno degli aspetti piu' preoccupanti di questo controllo e' il fatto che la conoscenza della trasmissione dell'HIV tra il pubblico in genere e' sceso significativamente negli ultimi dieci anni. Con il numero di infezioni HIV che continua a cresere nel UK una persona su sei sente che non sa abbastanza su come prevenire la trasmissione attraverso il sesso e' semplicemente troppo alto. Il Governo deve prendere la guida nell'azione per migliorare le conoscenze e cosi' proteggere la salute pubblica.

Attitudini del pubblico verso l'HIV

Un importante aspetto del controllo e' stato verificare quanto solidale sia il pubblico piu' ampio con i sieropositivi e l'estensione con cui lo stigma e la discriminazione ancora persistono nella nostra societa'. Positivamente i dati hanno mostrato cheb la maggioranza del pubblico hanno un atteggiamento solidale, con due terzi (67%) che dicono che hanno simpatia per la gente con HIV e tre quarti (74%) e' d'accordo con riservare ai sieropositivi lo stesso livello di solidarieta' che alla gente con cancro.

Tuttavia una significativa minoranza di persone continuano a mantenere la stigmatizzazione e discriminazione.Uno su dieci adulti(11%) ha affermato di non avere molta simpatia verso la gente con HIV e questo dato sale a tre su dieci (30%) verso coloro che si sono infettati attraverso sesso non protetto. Dato che il 95% della gente si e' infettata attraverso sesso non protetto questo e' un dato estremamente preoccupante.

Sentimenti personali verso la gente che vive con HIV e' stato pure un problema. Uno su cinque persone ha sentito che danneggerebbe la loro relazione con un membro della famiglia (19%) e vicini (23%) se scoprissero che sono sieropositivi. Sul lavoro nonostante due terzi delle persone (67%) siano d'accordo che lavorerebbero tranquillamente con un collega che fosse sieropositivo piu' di uno su dieci (13%) ha ammesso che non sarebbero tranquilli con questo. Questo dato era quasi lo stesso cinque ani fa (11%) dimostrando che certi comportamenti non sono cambiati.

E' interessante notare che oltre un terzo del pubblico (38%) pensa che il loro impiegato dovrebbe dir loro se uno dei loro colleghi e' sieropositivo. Questa visione del "e' giusto sapere" e' completamente innecessaria poiche non c'e´rischio di trasmissione HIV nelle situazioni lavorative di ogni giorno. Tali visioni pregiudiziali sono esempi di come lo stigma puo' minare i diritti alla privacy e di confidenzialita'.

La maggioranza del pubblico (64%) crede che c'e´ancora un grande problema di stigma oggi nell'UK riguardo l'HIV e un simile proporzione e' d'accordo che ci siano leggi per proteggere la gente con HIV dalla discriminazione (69%) e che bisogna fare di piu' per contrastare il pregiudizio contro la gente con HIV in UK (68%). Tuttavia i dati hanno mostrato che le donne sono piu' predisposte degli uomini ad essere d'accordo che bisogna fare di piu' per contrastare il pregiudizio(73% contro il 62%).

Deborah Jack conclude:

"E'certamente positivo che la maggior parte della gente abbia attitudini solidali verso i sieropositivi , ma ci sono ancora profonde mancanze nella consapevolezza di cosa significhi vivere con HIV in UK oggi. Per esempio, il fatto che una madre sieropositiva possa aver un bimbo sano
e che essere sieropositivi puo' significare una vita normale.

Mentre il trattamento HIV e' avanzato rapidamente negli ultimi dieci anni, la conoscenza e i comportamenti non hanno tristemente mantenuto il passo- dando luogo a stigma e discriminazione.
Il controllo indica che c'e´un legame tra conoscenza e attitudine. Quelli che capiscono i fatti circa la trasmissione dell'HIV sono piu' disponibili ad avere attitudini solidali di coloro che sono confusi o hanno false credenze. Lo stigma e la discriminazione sono spesso nate dalla paura di infezione (basata su false credenze riguardo la trasmissione).

E' estremamente importante intaccare in termini di educazione del pubblico generale cosicche' si possa eradicare il pregiudizio che ancora esiste riguardo l'HIV.

Sono dati sconvolgenti se si pensa che siamo nel 2011.
Potrei ancora capire se fossero dati di trent'anni fa. Ma OGGI...