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Write Aids in onda su Rai Tre

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Messaggio Da Gex Sab 19 Feb - 16:04

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Write Aids in onda su Rai Tre
Martedì alle 8.30 il servizio sul progetto dell'Azienda Usl di Ferrara

Martedì 22 febbraio alle ore 8.30, per i Programmi dell’Accesso, le frequenze televisive di Rai Tre Emilia Romagna, metteranno in onda un servizio dedicato al bilancio dell’edizione 2010 di “Write Aids” con le anticipazioni per il 2011 realizzato da Scoop Media Edit in collaborazione con l’ufficio stampa dell’Azienda Usl.

La giornata al Multisala Apollo di Ferrara, del 1° Dicembre 2010, è stata il momento clou della seconda edizione del premio Write Aids promosso dalla Commissione Interaziendale Aids di Ausl e Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Anna con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Ferrara.

Oltre 600 studenti delle scuole superiori di Ferrara, si sono incontrati, insieme agli insegnanti dei progetti per la salute, con testimoni del mondo dell’informazione, della ricerca scientifica e della sanità per riflettere sulla reale percezione del “rischio aids”.

La proiezione del film documentario “+ o – il sesso confuso. Racconti di mondi nell’era Aids ([Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] di Andrea Adriatico e Giulio Maria Corbelli –presenti in sala con un proprio intervento- ha caratterizzato la mattinata parlando di storie legate alla pandemia più spaventosa del nostro tempo, l’aids, con racconti esistenziali legati alla storia di un’epoca e della sua “confusione sessuale”.

PERCHE’ WRITE AIDS? Da alcuni anni si ha la sensazione che sul problema sia calata l’indifferenza perché non riguarda più cittadini di “serie b” -come i tossicodipendenti- ma normali persone che s’infettano con rapporti sessuali. Questo, nonostante il virus dell’Hiv sia in crescita, soprattutto in Asia centrale e nell’Europa orientale con una situazione preoccupante in Russia e Ucraina dove l’epidemia si diffonde con particolare gravità.

Nel mondo sono 33,4 milioni le persone affette da Hiv con una quota del 67% nell’Africa sub sahariana e 2,1 milioni di bambini che vivono con l’HiV (2008). In Italia sono stimati 170-180mila sieropositivi, 22 mila malati di Aids, con un 25% di sieropositivi che non sanno di essere infetti. (Fonte: Aids Epidemic 2009, UnAids-Oms; Centro Aids Istituto Superiore Sanità).

Siamo di fronte ad un fenomeno per cui i più giovani non sanno di cosa si stia parlando e gli adulti pensano che il virus dell’Hiv sia scomparso, o guaribile.

La realtà è molto diversa perché non esiste ancora un vaccino contro l’Aids, nonostante la ricerca proceda con intense sperimentazioni e i farmaci prolunghino la vita dei soggetti sieropositivi che, in ogni caso, non guariscono. E il potenziale di diffusione aumenta proprio per quel 25% sieropositivo che non sa di essere infetto, per il quale l’unica risposta è quello di effettuare –nel caso di stili di vita potenzialmente a rischio- il test di diagnosi.
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