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Lotta all'Hiv, si cerca di «educare» il sistema immunitario

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Messaggio Da Gex Dom 1 Lug - 21:28

Le anticipazioni del congresso internazionale sull'Aids
che si terrà a Washington a fine luglio

A fare il punto sulla lotta all'Hiv saranno esperti di tutto il mondo alla prossima Conferenza internazionale sull'Aids che si terrà a Washington a fine luglio. E «l'Organizzazione mondiale della Sanità si appresta a realizzare per il 2013 linee guida mondiali sulle terapie per l'HIV e l'accesso alle cure» anticipa Stefano Vella, direttore del Dipartimento del Farmaco dell'Istituto Superiore di Sanità e coordinatore delle prossime raccomandazioni dell'Oms. Il nostro Paese sta facendo la sua parte. «Sono allo studio nuove strategie che possano condurre all'eradicazione del virus e va avanti la ricerca sul vaccino: sperimentazioni continuano in tutto il mondo» dice Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive, parassitarie ed immunomediate dell'Istituto Superiore di Sanità. Oggi sono disponibili terapie antiretrovirali che hanno notevolmente ridotto la mortalità delle persone sieropositive, consentendo loro una migliore qualità di vita. «Gli attuali farmaci permettono di tenere sotto controllo l'infezione da Hiv ma non di estirparla — spiega Rezza —. Una speranza di eliminare il virus direttamente nei "santuari" in cui si annida arriva dal nuovo studio che ricercatori del nostro Istituto hanno pubblicato di recente sulla rivista Pathogenes».


La nuova terapia, per ora sperimentata sugli animali, si basa su un cocktail di medicinali, che «educa» il sistema immunitario dell'organismo a controllare il virus in assenza di trattamento farmacologico. Se i passi successivi confermeranno queste premesse promettenti, si prospetta la possibilità di interruzione definitiva del trattamento farmacologico per tutta la vita, cui oggi i pazienti sono costretti. «Abbiamo somministrato ai macachi un cocktail di farmaci per un determinato periodo e abbiamo poi sospeso le terapie — riferisce Andrea Savarino, uno degli autori dello studio —. Abbiamo poi verificato l'autocontrollo dell'infezione anche nel periodo in cui non sono stati somministrati i farmaci.

Ebbene, per la prima volta una strategia puramente farmacologica produce, nella fase cronica dell'infezione, effetti stabili sul controllo della malattia, al di là dell'intervallo di tempo in cui è somministrata. I test effettuati sui macachi hanno dato buoni risultati e ci sono buone probabilità che siano trasferibili all'uomo, ma ovviamente sarà necessario verificarlo coi trial clinici. Ci auguriamo che nel 2013 possa partire la sperimentazione sul l'uomo anche perché tutti i farmaci utilizzati sono già approvati per uso clinico sugli esseri umani, il che facilita il passaggio della sperimentazione dal modello animale ai trial clinici" conclude Savarino.


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