Brescia: Hiv, «informazioni valide» per 900 adolescenti

PREVENZIONE. L'iniziativa pilota promossa da «Essere bambino» ha rivelato la necessità di più sensibilizzazione
Gli studenti di 36 classi saranno coinvolti in un progetto che prevede dibattiti, giochi interattivi in classe e un questionario finale

C'è chi crede che l'Aids si trasmetta con un bacio, chi è convinto che il profilattico serva solo ad evitare gravidanze indesiderate, e chi ancora si interroga sulla differenza fra sieropositività e Aids. Gli adolescenti bresciani non hanno le idee molto chiare sul virus Hiv, come è emerso nell'iniziativa pilota promossa dall'associazione Essere Bambino e avviata lo scorso anno in alcune scuole. Urge quindi diffondere informazioni più corrette e messaggi mirati, ed è per questo che Essere Bambino, d'intesa con l'Usp, ha dato il via in questi giorni al progetto «Hai Informazioni Valide?», che coinvolgerà 900 studenti delle scuole superiori di città e provincia, e si articolerà in tre lezioni sul tema tenute da psicologhe psicoterapeute e un medico della Clinica Pediatrica universitaria. L'OBIETTIVO, spiega Luciana Patuelli Corain, presidente dell'associazione, è «promuovere una vera e propria cultura della prevenzione», tenendo presente che in quattro casi su cinque il contagio avviene tramite rapporti sessuali non protetti. Brescia purtroppo continua a mantenere un primato negativo: ha il maggior tasso di incidenza di nuovi casi di Aids in Lombardia, pari al 3,8 per cento contro il 2,8 per cento della media regionale, ed è la terza città italiana per numero assoluto di casi di Aids, dopo Milano e Roma. «Una volta di questa malattia si moriva, ora grazie ai farmaci a disposizione l'infezione da Hiv è diventata una malattia cronica da curare con continuità - sottolinea Alessandro Plebani, direttore della Clinica Pediatrica dell'Università di Brescia -. Il rischio, tuttavia, è quello di una diminuzione di attenzione verso l'Hiv, su cui non va abbassata la guardia». SE LA MORTALITÀ è diminuita nel tempo, l'infezione invece è sempre più diffusa. Molte persone sono sieropositive senza saperlo, fenomeno che favorisce il contagio perché non vengono prese le necessarie precauzioni, e aumenta il rischio che l'infezione, se non viene trattata con adeguate terapie, si evolve in Aids conclamato (nel 2010 circa due terzi dei casi di Aids segnalati non erano al corrente del proprio stato di sieropositività). «Con l'incremento del numero delle persone infette cresce anche la possibilità di avere un incontro con soggetti sieropositivi, che non sono più identificabili con i tossicodipendenti come un tempo: l'Hiv può nascondersi in chiunque», dice Francesco Castelli, direttore della clinica di malattie infettive e tropicali dell'Università. Oggi è fondamentale, quindi, lavorare su una corretta educazione sessuale dei più giovani, che può aiutare certamente a metterli al riparo dal rischio di Aids ma anche a prevenire epatite, herpes e altre malattie sessualmente trasmissibili come sifilide e gonorrea. «HAI INFORMAZIONI Valide?» coinvolgerà sei scuole superiori, la Brera Caravaggio, la Luigi Bazoli - Marco Polo e l'istituto Sraffa in città, insieme agli istituti Fermi (Salò), Perlasca (Idro e Vobarno), Gigli (Rovato). Saranno 36 le classi che prenderanno parte al progetto, divise su 25 seconde, 10 quarte e una terza, per un totale di circa 900 alunni. ATTRAVERSO tre incontri per classe con discussioni, giochi interattivi e questionario finale i ragazzi approfondiranno la conoscenza del virus Hiv e le sue modalità di trasmissione, impareranno a riconoscere ed evitare le situazioni a rischio e ragioneranno su responsabilità e comportamenti protetti.

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