Hiv Aids: Nerd decifrano la struttura di un enzima del virus HIV
Hiv Aids: Nerd decifrano la struttura di un enzima del virus HIV
Una squadra di nerd online gamers decifra la struttura di un enzima del virus HIV
Una squadra di nerd online gamers decifra la struttura di un'enzima del virus HIV grazie al videogioco Foldit. AIDS, hai i giorni contati!
La cura per l’AIDS, cioè la peste del nuovo millennio, potrebbe averla trovata un gruppo di nerd, grazie alla loro pazienza e alla abilità nei videogiochi. Non è uno scherzo o una sorta di “pubblicità” ai nostri cari sogni di pixel ma è invece tutto vero. Ovviamente non proprio giocando a Call of Duty online, passatempo sicuramente dilettevole ma non per forza utile, bensì dedicandosi al progetto Foldit.
Chi ha qualche anno sulle spalle si ricorderà sicuramente, agli albori di internet, il progetto SETI@home. L’idea di base era la seguente: se c’è un problema, solitamente matematico o fisico (e solitamente non considerato una questione di vita o di morte), talmente complicato e poco risolvibile tale da far desistere i migliori scienziati del mondo per mancanza di fondi/tempo, perché non unire la potenza di calcolo di milioni computer sparsi per il globo nella risoluzione dello stesso? Ai tempi dell’università, erano ancora gli anni di X-Files, questo problema era: c’è vita nello spazio? I creatori del SETI credono di si (anche io lo credo), ma le prove sono ben lungi dall’essere trovate. Allora cosa si inventarono? Un client da scaricare che, in background, occupava una desiderata percentuale della CPU del proprio PC per aiutare questi studi svolgendo calcoli che avrebbero richiesto giorni anche su un super computer. Un pezzetto io, un pezzetto tu, in puro crowdsourcing, la speranza era comunque quella di aiutare i ricercatori nel loro, ingrato, compito. Maggiori info su Wikipedia alla voce SETI@Home.
La vita su altri pianeti non l’hanno scoperta, ma con un metodo simile, chiunque abbia un po’ di skill nei videogiochi online, e tanta voglia di scontrarsi con una squadra avversaria, può scaricarsi Foldit, appunto. Qui però l’obiettivo non è “futile” come il precedente: lo sforzo dei nerd è premiato con scoperte scientifiche reali, come appunto l’aver decifrato una molecola (più propriamente un enzima) di un virus simile a quello che fa venire l’AIDS, cioè l’HIV.
Il virus dell’immuno deficienza umana, quindi, ha incassato un duro colpo messo a segno dalla più sgangherata squadra di “cervelloni” mai esistita. Dei giocatori online, lo ripeto! La scoperta è stata addirittura publicata domenica nella famosa rivista “Nature STructural & Molecular Biology” dove sono stati citati sia i ricercatori che i gamers… come co-autori!
Insomma AIDS, proprio come le Locuste o i Covenant volevi sterminare la razza umana? Beh… proprio come in quei casi davanti a te c’è gente con un fottuto joypad in mano che sa sparare e risolvere puzzle. Non avresti potuto trovare avversario più temibile!
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Una squadra di nerd online gamers decifra la struttura di un'enzima del virus HIV grazie al videogioco Foldit. AIDS, hai i giorni contati!
La cura per l’AIDS, cioè la peste del nuovo millennio, potrebbe averla trovata un gruppo di nerd, grazie alla loro pazienza e alla abilità nei videogiochi. Non è uno scherzo o una sorta di “pubblicità” ai nostri cari sogni di pixel ma è invece tutto vero. Ovviamente non proprio giocando a Call of Duty online, passatempo sicuramente dilettevole ma non per forza utile, bensì dedicandosi al progetto Foldit.
Chi ha qualche anno sulle spalle si ricorderà sicuramente, agli albori di internet, il progetto SETI@home. L’idea di base era la seguente: se c’è un problema, solitamente matematico o fisico (e solitamente non considerato una questione di vita o di morte), talmente complicato e poco risolvibile tale da far desistere i migliori scienziati del mondo per mancanza di fondi/tempo, perché non unire la potenza di calcolo di milioni computer sparsi per il globo nella risoluzione dello stesso? Ai tempi dell’università, erano ancora gli anni di X-Files, questo problema era: c’è vita nello spazio? I creatori del SETI credono di si (anche io lo credo), ma le prove sono ben lungi dall’essere trovate. Allora cosa si inventarono? Un client da scaricare che, in background, occupava una desiderata percentuale della CPU del proprio PC per aiutare questi studi svolgendo calcoli che avrebbero richiesto giorni anche su un super computer. Un pezzetto io, un pezzetto tu, in puro crowdsourcing, la speranza era comunque quella di aiutare i ricercatori nel loro, ingrato, compito. Maggiori info su Wikipedia alla voce SETI@Home.
La vita su altri pianeti non l’hanno scoperta, ma con un metodo simile, chiunque abbia un po’ di skill nei videogiochi online, e tanta voglia di scontrarsi con una squadra avversaria, può scaricarsi Foldit, appunto. Qui però l’obiettivo non è “futile” come il precedente: lo sforzo dei nerd è premiato con scoperte scientifiche reali, come appunto l’aver decifrato una molecola (più propriamente un enzima) di un virus simile a quello che fa venire l’AIDS, cioè l’HIV.
Il virus dell’immuno deficienza umana, quindi, ha incassato un duro colpo messo a segno dalla più sgangherata squadra di “cervelloni” mai esistita. Dei giocatori online, lo ripeto! La scoperta è stata addirittura publicata domenica nella famosa rivista “Nature STructural & Molecular Biology” dove sono stati citati sia i ricercatori che i gamers… come co-autori!
Insomma AIDS, proprio come le Locuste o i Covenant volevi sterminare la razza umana? Beh… proprio come in quei casi davanti a te c’è gente con un fottuto joypad in mano che sa sparare e risolvere puzzle. Non avresti potuto trovare avversario più temibile!
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