Abacavir e rischio cardiovascolare: ancora nessuna chiarezza

Abacavir e rischio vascolare: non c'e´ancora nessuna chiarezza e nonostante ci siano diversi studi sull'argomento, nella pratica non c'e´stato nessun cambiamento.

Il potenziale legame tra abacavir e un aumentato rischio di malattia cardiovascolare (CVD) e' stato l'argomento di mlti studi da quando la possibilita' di una associazione e' sorta per la prima volta al CROI nel 2008. Recentemente, tuttavia, i dati hanno turbinato cosi' furiosamente che uno puo' appena continuare. Qui c'e´unscorsa di alcuni recenti notabili studi:
- Una metanalisi del FDA su 26 trials di controllo randomizzati, presentata al CROI quest'anno, non ha dimostrato associazione tra abacavir e infarto del miocardio (MI). La maggior forza di questo studio e' stata che minimizzava i pregiudizi di selezione.
- In contrasto, in uno studio osservazionale recentemente pubblicato di Veterans Affairs (VA) su 11.000 pazienti (la maggioranza uomini) abacavir e' stato associato ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari.
- Nel frattempo, lo studio originario sull'abacavir del VA-il primo ad introdurre la malattia renale come una possibile importante causa del
"canalizzare i pregiudizi" (IAS 2009, Abstract MOAB202) - e' stato appena pubblicato, e include anche piu' pazienti (19.000), dello studio VA appena citato. I risultati? Abacavir non era significativamente associato con rischio di infarto del miocardio- e, infatti, era associato con un rischio ridotto di malattia cerebrovascolare.
- In un recente studio pubblicato di coorte, danese, abacavir era associato ad un rischio aumentato di eventi cerebrovascolari. Inoltre era il solo antirterovirale studiato per dimostrare una qualsiasi associazione con questo risultato.

Commento

Per quanto sia tentatore dire "e' necessaria una ricerca uteriore"io sono piuttosto sicuro che abbiamo raggiunto un punto di risultati in diminuzione di questi studi su abacavir-CVD, almeno quelli con un progetto osservazionale retrospettivo. Un editorialista commentando lo studio originale VA fa un richiamo per ulteriori studi su possibili meccanismi sottostanti, che ha un senso.
Da una prospettiva pratica, giorno per giorno, questi recenti studi realmente non cambiano nulla. Io continuo ad evitare di usare abacavir in pazienti con alto rischio cardiovascolare se esistono accettabili alternative (che di solito avviene). e generalmente mantengo il farmaco nei pazienti che sono stabili con esso, a meno che non ci sia una ragione impellente per cambiare.

Paul E.Sax, MD