Sindrome da stanchezza cronica

Fatica cronica: ricercatori a confronto sulla causa

È acceso il dibattito sull'origine della sindrome da fatica cronica (CFS): l'ipotesi che la causa scatenante sia un particolare retrovirus murino trova nuovi pareri discordanti. Dal 2009, anno della sua formulazione, la teoria stimola il confronto tra i ricercatori, e adesso due pubblicazioni apparse su Science la smontano.

XMRV: questo il nome del virus che più di dieci anni fa un gruppo di ricercatori americani guidati da Judy Mikovits sostiene di aver riscontrato nel 67% dei pazienti osservati. La scoperta fa prospettare nuovi trattamenti per un disturbo che non ha ancora una cura farmacologica. Ricerche condotte successivamente da altri studiosi mettono però in bilico la scoperta, non individuando tracce di virus nei pazienti osservati. E ora su Science si smentisce la correlazione tra sindrome e virus murino. Quest'ultimo poi, secondo il virologo Jay Levy, non sarebbe neppure un patogeno umano. «Molte linee di ricerca hanno in effetti suggerito che la fatica cronica possa avere un'origine infettiva - precisa il virologo - ma non si tratta di XMRV ed è quindi tempo di dirottare energie e fondi altrove per cercare la vera causa della sindrome».

Judy Mikovits, nel frattempo, sta proseguendo le ricerche per confermare la validità della propria ipotesi. Intanto, nel dibattito, si fanno sentire anche le associazioni dei malati. «Gli ultimi dati che sgretolano la connessione XMRV-CFS sono solidi. Ora si deve andare oltre», commenta Kimberly McCleary, presidente della "CFIDS Association of America". Nel mondo, sono 17 milioni le persone affette dalla sindrome. Anche in Italia esiste un network di assistenza pensato per loro