Rapporto della Commissione Globale per le politiche sulle droghe
Rapporto della Commissione Globale per le politiche sulle droghe
Commissione globale per le politiche sulla droga
Relazione presentata il 2 giugno 2011
Pagg 1-5 di 24
SINTESI
La guerra globale alla droga è fallita, con conseguenze devastanti per gli individui e le società di tutto il mondo. Cinquanta anni dopo la Convenzione Unica delle Nazioni Unite sugli stupefacenti, e a 40 anni da quando il presidente Nixon lanciò la guerra alle droghe del governo americano, sono urgenti e necessarie riforme fondamentali nelle politiche di controllo delle droghe nazionali e mondiali.
Le immense risorse dirette alla criminalizzazione e alle misure repressive su produttori, trafficanti e consumatori di droghe illegali hanno chiaramente fallito nella riduzione dell’ offerta e del consumo.
Le apparenti vittorie dell’ eliminazione di una fonte o di una organizzazione vengono negate, del tutto istantaneamente, con l'emergere di altre fonti e trafficanti. Gli sforzi repressivi diretti sui consumatori impediscono misure di sanità pubblica volte alla riduzione di HIV / AIDS, overdosi mortali e altre conseguenze dannose dell’ uso della droga. Le spese pubbliche nelle inutili strategie della riduzione dell'offerta e della incarcerazione possono essere sostituite con investimenti più convenienti e basati su evidenze per la riduzione della domanda e dei danni.
I nostri principi e le raccomandazioni possono essere riassunti come segue:
Terminare con la criminalizzazione, l’ emarginazione e la stigmatizzazione delle persone che fanno uso di droghe ma che non fanno alcun male agli altri. Sfidare i luoghi comuni sbagliati, circa i mercati della droga, l’ uso di droga e la tossicodipendenza, invece di rafforzarli.
Incoraggiare i governi a sperimentare modelli di regolamentazione giuridica della droga per minare il potere del crimine organizzato e salvaguardare la salute e la sicurezza dei loro cittadini. Questa raccomandazione vale soprattutto per la cannabis, ma incoraggiamo anche altri esperimenti di depenalizzazione e regolamentazione legale, che possano raggiungere questi obiettivi e fornire modelli per altri.
Offrire servizi sanitari e cure a chi ne ha bisogno. Garantire che sia disponibile una varietà di modalità di trattamento, compreso non solo il trattamento con metadone e buprenorfina, ma anche i programmi di trattamento assistito con eroina che si sono dimostrati efficaci in molti paesi europei e in Canada. Implementare i programmi di accesso alle siringhe e alle altre misure di riduzione del danno che si sono dimostrate efficaci nel ridurre la trasmissione dell'HIV e di altre infezioni a trasmissione ematica così come le overdosi fatali. Rispettare i diritti umani delle persone che usano droghe. Abolire le pratiche abusive eseguite in nome del trattamento - come la detenzione forzata, il lavoro forzato e gli abusi fisici o psicologici - che contravvengano standard dei diritti umani e delle norme o che annullino il diritto all'autodeterminazione.
Applicare pressappoco gli stessi principi e le politiche sopra esposti alle persone coinvolte nelle estremità ultime dei mercati di droghe illegali, come gli agricoltori, i corrieri e piccoli venditori. Molti sono vittime di violenza e di intimidazione o sono tossicodipendenti. Arrestare e imprigionare decine di milioni di queste persone, negli ultimi decenni, ha riempito le prigioni e distrutto vite e famiglie senza ridurre la disponibilità di droghe illecite o il potere delle organizzazioni criminali. Sembra non ci sia limite al numero di persone disposte a impegnarsi in tali attività per migliorare la loro vita, provvedere alle loro famiglie, o comunque sfuggire alla povertà.
Le risorse per il controllo della droga possono esser meglio dirette altrove.
Investire in attività che possano prevenire sia, in primo luogo, l’uso di droga tra i giovani, sia lo sviluppo di problemi più gravi per coloro che fanno uso di droghe. Evitare i messaggi semplicistici come “basta dire di no”, e le politiche “tolleranza zero”, a favore di messaggi e politiche di sforzi educativi fondati su informazioni credibili e programmi di prevenzione che si concentrino sulle abilità sociali e le influenze tra pari. Gli sforzi di prevenzione più efficaci possono essere quelli destinati a specifici gruppi a rischio.
Concentrare le azioni repressive violente sulle organizzazioni criminali, ma in modo che minino il loro potere e raggiungere come priorità una riduzione della violenza e dell'intimidazione. Gli sforzi per il rispetto della legge dovrebbero concentrarsi non sulla riduzione dei mercati della droga di per sé, ma piuttosto sulla riduzione dei loro danni alle persone, comunità e alla sicurezza nazionale.
Dare inizio alla trasformazione del regime globale di proibizione delle droghe. Sostituire le politiche e le strategie sulla droga orientate alla ideologia e alla convenienza politica, con politiche economiche responsabili basate sulla scienza, sulla salute, sulla sicurezza e sui diritti umani - adottare criteri appropriati per la valutazione. Rivedere la classificazione delle droghe che ha prodotto palesi anomalie come la difettosa categorizzazione della canapa, della foglia di coca, e del MDMA.
Assicurarsi che le convenzioni internazionali siano interpretate e/o riviste per comprendere una mole di sperimentazioni con la riduzione del danno, depenalizzazione e regolamentazione. Rompere il tabù sul dibattito e sulla riforma.
Ora è il tempo di agire.
La Commissione Globale / che cosa è - che cosa non è
Fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] - traduzione di Claudia Sterzi
Scopo:
Lo scopo della Commissione globale per le politiche sulle droghe è portare alla luce, a livello internazionale, un dibattito pubblico, informato e scientificamente corretto, sulle modalità, efficaci ed umane, per limitare i danni causati dalle droghe al popolo e alla società. La Commissione Globale sulle politiche sulle droghe si costruisce sul successo dell'esperienza della Commissione Latinoamericana su Droghe e Democrazia, convocata dagli ex Presidenti Cardoso del Brasile, Gaviria della Colombia e Zedillo del Messico. Convinta che l'associazione tra traffico di droga, la violenza e corruzione siano una minaccia alla democrazia in America Latina, la Commissione ha esaminato l'attuale politica della 'guerra alla droga' e ha aperto un dibattito pubblico su un tema che tende ad essere circondato da paura e da disinformazione.
Obiettivi:
- rivedere le ipotesi di base, alla luce degli effetti e delle conseguenze della strategia 'guerra alla droga'
- valutare i rischi e i benefici delle diverse risposte nazionali al problema della droga
- produrre dichiarazioni inoppugnabili e raccomandazioni basate sulle evidenze per una riforma costruttiva sul tema droga, in senso legale e in senso politico.
Commissioners
» Asma Jahangir
- human rights activist, former UN Special Rapporteur on Arbitrary, Extrajudicial and Summary Executions, Pakistan
» Carlos Fuentes
- writer and public intellectual, Mexico
» César Gaviria
- former President of Colômbia
» Ernesto Zedillo
- former President of México
» Fernando Henrique Cardoso
- former President of Brazil (chair)
» George Papandreou
- Prime Minister of Greece
» George Shultz
- former Secretary of State, United States (honorary chair)
» Javier Solana
- former European Union High Representative for the Common Foreign and Security Policy, Spain
» John Whitehead
- banker and civil servant, chair of the World Trade Center Memorial, United States
» Kofi Annan
- former Secretary General of the United Nations, Ghana
» Louise Arbour
- former UN High Commissioner for Human Rights, president of the International Crisis Group, Canada
» Maria Cattaui
- Member of the Board, Petroplus Holdings; former Secretary-General of the International Chamber of Commerce, Switzerland
» Marion Caspers-Merk
- former State Secretary at the German Federal Ministry of Health, Germany
» Mario Vargas Llosa
- writer and public intellectual, Peru
» Michel Kazatchkine
- executive director of the Global Fund to Fight AIDS, Tuberculosis and Malaria, France
» Paul Volcker
- former Chairman of the US Federal Reserve and of the Economic Recovery Board, US
» Richard Branson
- entrepreneur, advocate for social causes, founder of the Virgin Group, cofounder of The Elders, United Kingdom
» Ruth Dreifuss
- former President of Switzerland and Minister of Home Affairs
» Thorvald Stoltenberg
- former Minister of Foreign Affairs and UN High Commissioner for Refugees, Norway
Fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Relazione presentata il 2 giugno 2011
Pagg 1-5 di 24
SINTESI
La guerra globale alla droga è fallita, con conseguenze devastanti per gli individui e le società di tutto il mondo. Cinquanta anni dopo la Convenzione Unica delle Nazioni Unite sugli stupefacenti, e a 40 anni da quando il presidente Nixon lanciò la guerra alle droghe del governo americano, sono urgenti e necessarie riforme fondamentali nelle politiche di controllo delle droghe nazionali e mondiali.
Le immense risorse dirette alla criminalizzazione e alle misure repressive su produttori, trafficanti e consumatori di droghe illegali hanno chiaramente fallito nella riduzione dell’ offerta e del consumo.
Le apparenti vittorie dell’ eliminazione di una fonte o di una organizzazione vengono negate, del tutto istantaneamente, con l'emergere di altre fonti e trafficanti. Gli sforzi repressivi diretti sui consumatori impediscono misure di sanità pubblica volte alla riduzione di HIV / AIDS, overdosi mortali e altre conseguenze dannose dell’ uso della droga. Le spese pubbliche nelle inutili strategie della riduzione dell'offerta e della incarcerazione possono essere sostituite con investimenti più convenienti e basati su evidenze per la riduzione della domanda e dei danni.
I nostri principi e le raccomandazioni possono essere riassunti come segue:
Terminare con la criminalizzazione, l’ emarginazione e la stigmatizzazione delle persone che fanno uso di droghe ma che non fanno alcun male agli altri. Sfidare i luoghi comuni sbagliati, circa i mercati della droga, l’ uso di droga e la tossicodipendenza, invece di rafforzarli.
Incoraggiare i governi a sperimentare modelli di regolamentazione giuridica della droga per minare il potere del crimine organizzato e salvaguardare la salute e la sicurezza dei loro cittadini. Questa raccomandazione vale soprattutto per la cannabis, ma incoraggiamo anche altri esperimenti di depenalizzazione e regolamentazione legale, che possano raggiungere questi obiettivi e fornire modelli per altri.
Offrire servizi sanitari e cure a chi ne ha bisogno. Garantire che sia disponibile una varietà di modalità di trattamento, compreso non solo il trattamento con metadone e buprenorfina, ma anche i programmi di trattamento assistito con eroina che si sono dimostrati efficaci in molti paesi europei e in Canada. Implementare i programmi di accesso alle siringhe e alle altre misure di riduzione del danno che si sono dimostrate efficaci nel ridurre la trasmissione dell'HIV e di altre infezioni a trasmissione ematica così come le overdosi fatali. Rispettare i diritti umani delle persone che usano droghe. Abolire le pratiche abusive eseguite in nome del trattamento - come la detenzione forzata, il lavoro forzato e gli abusi fisici o psicologici - che contravvengano standard dei diritti umani e delle norme o che annullino il diritto all'autodeterminazione.
Applicare pressappoco gli stessi principi e le politiche sopra esposti alle persone coinvolte nelle estremità ultime dei mercati di droghe illegali, come gli agricoltori, i corrieri e piccoli venditori. Molti sono vittime di violenza e di intimidazione o sono tossicodipendenti. Arrestare e imprigionare decine di milioni di queste persone, negli ultimi decenni, ha riempito le prigioni e distrutto vite e famiglie senza ridurre la disponibilità di droghe illecite o il potere delle organizzazioni criminali. Sembra non ci sia limite al numero di persone disposte a impegnarsi in tali attività per migliorare la loro vita, provvedere alle loro famiglie, o comunque sfuggire alla povertà.
Le risorse per il controllo della droga possono esser meglio dirette altrove.
Investire in attività che possano prevenire sia, in primo luogo, l’uso di droga tra i giovani, sia lo sviluppo di problemi più gravi per coloro che fanno uso di droghe. Evitare i messaggi semplicistici come “basta dire di no”, e le politiche “tolleranza zero”, a favore di messaggi e politiche di sforzi educativi fondati su informazioni credibili e programmi di prevenzione che si concentrino sulle abilità sociali e le influenze tra pari. Gli sforzi di prevenzione più efficaci possono essere quelli destinati a specifici gruppi a rischio.
Concentrare le azioni repressive violente sulle organizzazioni criminali, ma in modo che minino il loro potere e raggiungere come priorità una riduzione della violenza e dell'intimidazione. Gli sforzi per il rispetto della legge dovrebbero concentrarsi non sulla riduzione dei mercati della droga di per sé, ma piuttosto sulla riduzione dei loro danni alle persone, comunità e alla sicurezza nazionale.
Dare inizio alla trasformazione del regime globale di proibizione delle droghe. Sostituire le politiche e le strategie sulla droga orientate alla ideologia e alla convenienza politica, con politiche economiche responsabili basate sulla scienza, sulla salute, sulla sicurezza e sui diritti umani - adottare criteri appropriati per la valutazione. Rivedere la classificazione delle droghe che ha prodotto palesi anomalie come la difettosa categorizzazione della canapa, della foglia di coca, e del MDMA.
Assicurarsi che le convenzioni internazionali siano interpretate e/o riviste per comprendere una mole di sperimentazioni con la riduzione del danno, depenalizzazione e regolamentazione. Rompere il tabù sul dibattito e sulla riforma.
Ora è il tempo di agire.
La Commissione Globale / che cosa è - che cosa non è
Fonte: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] - traduzione di Claudia Sterzi
Scopo:
Lo scopo della Commissione globale per le politiche sulle droghe è portare alla luce, a livello internazionale, un dibattito pubblico, informato e scientificamente corretto, sulle modalità, efficaci ed umane, per limitare i danni causati dalle droghe al popolo e alla società. La Commissione Globale sulle politiche sulle droghe si costruisce sul successo dell'esperienza della Commissione Latinoamericana su Droghe e Democrazia, convocata dagli ex Presidenti Cardoso del Brasile, Gaviria della Colombia e Zedillo del Messico. Convinta che l'associazione tra traffico di droga, la violenza e corruzione siano una minaccia alla democrazia in America Latina, la Commissione ha esaminato l'attuale politica della 'guerra alla droga' e ha aperto un dibattito pubblico su un tema che tende ad essere circondato da paura e da disinformazione.
Obiettivi:
- rivedere le ipotesi di base, alla luce degli effetti e delle conseguenze della strategia 'guerra alla droga'
- valutare i rischi e i benefici delle diverse risposte nazionali al problema della droga
- produrre dichiarazioni inoppugnabili e raccomandazioni basate sulle evidenze per una riforma costruttiva sul tema droga, in senso legale e in senso politico.
Commissioners
» Asma Jahangir
- human rights activist, former UN Special Rapporteur on Arbitrary, Extrajudicial and Summary Executions, Pakistan
» Carlos Fuentes
- writer and public intellectual, Mexico
» César Gaviria
- former President of Colômbia
» Ernesto Zedillo
- former President of México
» Fernando Henrique Cardoso
- former President of Brazil (chair)
» George Papandreou
- Prime Minister of Greece
» George Shultz
- former Secretary of State, United States (honorary chair)
» Javier Solana
- former European Union High Representative for the Common Foreign and Security Policy, Spain
» John Whitehead
- banker and civil servant, chair of the World Trade Center Memorial, United States
» Kofi Annan
- former Secretary General of the United Nations, Ghana
» Louise Arbour
- former UN High Commissioner for Human Rights, president of the International Crisis Group, Canada
» Maria Cattaui
- Member of the Board, Petroplus Holdings; former Secretary-General of the International Chamber of Commerce, Switzerland
» Marion Caspers-Merk
- former State Secretary at the German Federal Ministry of Health, Germany
» Mario Vargas Llosa
- writer and public intellectual, Peru
» Michel Kazatchkine
- executive director of the Global Fund to Fight AIDS, Tuberculosis and Malaria, France
» Paul Volcker
- former Chairman of the US Federal Reserve and of the Economic Recovery Board, US
» Richard Branson
- entrepreneur, advocate for social causes, founder of the Virgin Group, cofounder of The Elders, United Kingdom
» Ruth Dreifuss
- former President of Switzerland and Minister of Home Affairs
» Thorvald Stoltenberg
- former Minister of Foreign Affairs and UN High Commissioner for Refugees, Norway
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