Deficienza di Vit.D prevalente nei HIV+
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Deficienza di Vit.D prevalente nei HIV+
La deficienza di vitamina D ha un'alta prevalenza nei pazienti con HIV ed e' associata con un rischio aumentato di progressione della malattia, secondo un rapporto di investigatori della EuroSIDA nell'edizione online di AIDS.
I ricercatori di Europa, Argentina ed Israele hanno trovato una forte relazione fra i bassi livelli della vitamina e un aumentato rischio di mortalita' per qualsiasi causa e lo sviluppo di una condizione da AIDS. Essi commentano che "la carenza di vitamina D rappresenta percio' un nuovo , indipendente, sfavorevole marker prognostico nell'infezione HIV".
C'e' una certa evidenza che dimostra che la carenza di vitamina D e' legata ad un certo numero di gravi malattie nella popolazione sieronegativa, incluso tumori e malattie di cuore, ma la piu' forte associazione e' tra la deficienza e l'assottigliamento osseo.
I livelli di vitamina sotto i 10 ng/ml sono ampiamente accettati come dimostrazione di carenza.
Un certo numero di studi hanno dimostrato che la mancanza di vitamina D e' comune nei pazienti con HIV. Le possibili ragioni includono bassi livelli di esposizione solare, povero assorbimento, danno renale o epatico, o interferenza di farmaci antiretrovirali con il metabolismo della vitamina D.
Investigatori della coorte EuroSIDA desideravano stabilire il prevalere della carenza di vitamina D fra i loro pazienti, fattori di rischio, e la sua relazione con la progressione della malattia.
Nello studio sono stati inclusi un totale di 1985 pazienti. La maggior parte dei pazienti (82%) stavano assumendo una terapia combinata di antiretrovirali.
I livelli di vitamina D sono stati controllati all' ingresso nello studio e collocati in tre categorie: bassa(sotto i 10 ng/ml), medio (10-30 ng/ml); e alta (oltre i 30 ng/ml).
I risultati hanno mostrato che 24% degli individui aveva una deficienza di vitamina D, il 65% aveva livelli moderati di vitamina , e solo l'11% aveva livelli di vitamina D oltre i 30 ng/ml.
"I risultati confermano che l'insuffiucienza di vitamina D o la sua deficienza e' frequente nelle persone sieropositive" hanno commentato gli investigatori.
Per ragioni statistiche, i pazienti sono stati classificati in terzili (sotto i 12 ng/ml, 12-20 ng/ml e oltre i 20 ng/ml)
I fattori associati con i livelli di vitamina D nel terzile piu' basso includevano razza nera (p=0.0006), uso di droghe iniettabili (p=0.02), rischio di HIV eterosessuale (p=0.0001), ed eta' piu' anziana (p=0.01)
La terapia HIV che includeva un inibitore delle proteasi era associata con un rischio inferiore di deficienza di vitamina D (p= 0.001). Gli investigatori notano che questa scoperta e' "di rilevanza biologica non chiara".
In seguito i ricercatori hanno esaminato la relazione tra livelli di vitamina D e progressione della malattia.
Cinque anni dopo, il 10% dei pazienti con vitamina D nel terzile inferiore avevano sviluppato AIDS comparati al 6% degli individui del gruppo di mezzo e il 5% dei pazienti con i livelli piu' alti di vitamina D.
Le percentuali di mortalita' erano pure differenti secondo lo status della vitamina D, ed erano piu' alte per i pazienti con deficienza di vitamina D (11% contro il 7% contro il 6%). Le percentuali di eventi non-AIDS erano del 9% contro il 7%, contro il 7%.
I bassi livelli di vitamina D erano in relazione con risultati piu' poveri.
Comparati con i pazienti con piu' bassi livelli di vitamina D, gli individui dei terzili medio e superiore avevano un rischio significativamente inferiore di progressione verso l'AIDS (p= 0.00086 e p= 0.02 rispettivamente).
Ugualmente, il rischio di morte era inferiore per i pazienti del terzile medio e superiore (p= 0.045 e p= 0.003 rispettivamente).
I pazienti con i livelli piu' alti di vitamina D erano anche significativamente meno propensi di quelli con livelli inferiori a 12 ng/ml a morire di cause non-AIDS.
Aggiustamenti per conteggio di CD4 e carica virale hanno confermato ulteriormente che i pazienti con livelli moderati o alti di vitamina D avevano ridotto rischio di morte (p= 0.025 e p=0.048 rispettivamente).
"Un livello basso di vitamina D era associato con eventi, anche in caso di infezione HIV controllata virologicamente e restaurazione immunologica" hanno enfatizzato gli autori.
Concludono " questi risultati forniscono una forte prova che la deficienza di vitamina D e' un importante cofattore della progressione della malattia HIV anche nel corso di un'ampia efficiente ART. Se la relazione tra la carenza di vitamina D e gli eventi sia casuale dev'essere valutata."
I ricercatori di Europa, Argentina ed Israele hanno trovato una forte relazione fra i bassi livelli della vitamina e un aumentato rischio di mortalita' per qualsiasi causa e lo sviluppo di una condizione da AIDS. Essi commentano che "la carenza di vitamina D rappresenta percio' un nuovo , indipendente, sfavorevole marker prognostico nell'infezione HIV".
C'e' una certa evidenza che dimostra che la carenza di vitamina D e' legata ad un certo numero di gravi malattie nella popolazione sieronegativa, incluso tumori e malattie di cuore, ma la piu' forte associazione e' tra la deficienza e l'assottigliamento osseo.
I livelli di vitamina sotto i 10 ng/ml sono ampiamente accettati come dimostrazione di carenza.
Un certo numero di studi hanno dimostrato che la mancanza di vitamina D e' comune nei pazienti con HIV. Le possibili ragioni includono bassi livelli di esposizione solare, povero assorbimento, danno renale o epatico, o interferenza di farmaci antiretrovirali con il metabolismo della vitamina D.
Investigatori della coorte EuroSIDA desideravano stabilire il prevalere della carenza di vitamina D fra i loro pazienti, fattori di rischio, e la sua relazione con la progressione della malattia.
Nello studio sono stati inclusi un totale di 1985 pazienti. La maggior parte dei pazienti (82%) stavano assumendo una terapia combinata di antiretrovirali.
I livelli di vitamina D sono stati controllati all' ingresso nello studio e collocati in tre categorie: bassa(sotto i 10 ng/ml), medio (10-30 ng/ml); e alta (oltre i 30 ng/ml).
I risultati hanno mostrato che 24% degli individui aveva una deficienza di vitamina D, il 65% aveva livelli moderati di vitamina , e solo l'11% aveva livelli di vitamina D oltre i 30 ng/ml.
"I risultati confermano che l'insuffiucienza di vitamina D o la sua deficienza e' frequente nelle persone sieropositive" hanno commentato gli investigatori.
Per ragioni statistiche, i pazienti sono stati classificati in terzili (sotto i 12 ng/ml, 12-20 ng/ml e oltre i 20 ng/ml)
I fattori associati con i livelli di vitamina D nel terzile piu' basso includevano razza nera (p=0.0006), uso di droghe iniettabili (p=0.02), rischio di HIV eterosessuale (p=0.0001), ed eta' piu' anziana (p=0.01)
La terapia HIV che includeva un inibitore delle proteasi era associata con un rischio inferiore di deficienza di vitamina D (p= 0.001). Gli investigatori notano che questa scoperta e' "di rilevanza biologica non chiara".
In seguito i ricercatori hanno esaminato la relazione tra livelli di vitamina D e progressione della malattia.
Cinque anni dopo, il 10% dei pazienti con vitamina D nel terzile inferiore avevano sviluppato AIDS comparati al 6% degli individui del gruppo di mezzo e il 5% dei pazienti con i livelli piu' alti di vitamina D.
Le percentuali di mortalita' erano pure differenti secondo lo status della vitamina D, ed erano piu' alte per i pazienti con deficienza di vitamina D (11% contro il 7% contro il 6%). Le percentuali di eventi non-AIDS erano del 9% contro il 7%, contro il 7%.
I bassi livelli di vitamina D erano in relazione con risultati piu' poveri.
Comparati con i pazienti con piu' bassi livelli di vitamina D, gli individui dei terzili medio e superiore avevano un rischio significativamente inferiore di progressione verso l'AIDS (p= 0.00086 e p= 0.02 rispettivamente).
Ugualmente, il rischio di morte era inferiore per i pazienti del terzile medio e superiore (p= 0.045 e p= 0.003 rispettivamente).
I pazienti con i livelli piu' alti di vitamina D erano anche significativamente meno propensi di quelli con livelli inferiori a 12 ng/ml a morire di cause non-AIDS.
Aggiustamenti per conteggio di CD4 e carica virale hanno confermato ulteriormente che i pazienti con livelli moderati o alti di vitamina D avevano ridotto rischio di morte (p= 0.025 e p=0.048 rispettivamente).
"Un livello basso di vitamina D era associato con eventi, anche in caso di infezione HIV controllata virologicamente e restaurazione immunologica" hanno enfatizzato gli autori.
Concludono " questi risultati forniscono una forte prova che la deficienza di vitamina D e' un importante cofattore della progressione della malattia HIV anche nel corso di un'ampia efficiente ART. Se la relazione tra la carenza di vitamina D e gli eventi sia casuale dev'essere valutata."
Rafael- Messaggi : 814
Data d'iscrizione : 21.12.10
Re: Deficienza di Vit.D prevalente nei HIV+
Rafael, leggevo questo tuo articolo, e mi e' venuto in mente che tempo fa avevo notato che e' come se il mio polso fosse piu piccolo, cioe' magari e' una stupidaggine, pero' noto come se si fosse ristretto. Magari c'e' una connessione.
frankye- Messaggi : 203
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: Deficienza di Vit.D prevalente nei HIV+
Non credo proprio che ci sia una connessione. Anche in caso di carenza di vitamina D le ossa non si assottigliano. In caso di osteoporosi perdono calcio ma complessivamente nella loro struttura, diventano, diciamo cosi' piu' "porose", meno compatte e quindi piu' fragili.
Rafael- Messaggi : 814
Data d'iscrizione : 21.12.10
Re: Deficienza di Vit.D prevalente nei HIV+
Rafael ha scritto:Non credo proprio che ci sia una connessione. Anche in caso di carenza di vitamina D le ossa non si assottigliano. In caso di osteoporosi perdono calcio ma complessivamente nella loro struttura, diventano, diciamo cosi' piu' "porose", meno compatte e quindi piu' fragili.
Ti ringrazio per la risposta, mi sono tranquillizzato, probabilmente mi preoccupo inutilmente per ogni cambiamento fisico, non ti dico la paura di un dimagrimento al viso, sto sempre a controllarmi allo specchio.
frankye- Messaggi : 203
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: Deficienza di Vit.D prevalente nei HIV+
Anche il dimagrimento al viso non e' poi un problema insormontabile. Con il lipofilling il problema si risolve.
Rafael- Messaggi : 814
Data d'iscrizione : 21.12.10
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