I batteri si parlano via radio?
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I batteri si parlano via radio?
batteri si parlano via radio?
I piccoli microorganismi che ci circondano sarebbero in grado di comunicare tramite onde radio. Una vecchia idea del Nobel Luc Montaigner. Che ora avrebbe una spiegazione, ma solo teorica
27 aprile 2011 di
Caterina Visco
Dopo le pulsar, i radar e i telefoni cellulari, potrebbero essere i batteri le prossime radiosorgenti da studiare. A riportare l’attenzione sulla teoria espressa da Luc Montagnier (premio Nobel per la Medicina per aver scoperto l’Hiv e noto per alcune idee stravaganti come il teletrasporto del dna) nel 2009, è uno studio della Northeastern University. Infatti, sebbene non sia ancora per niente chiaro se i batteri siano o meno in grado di produrre onde radio, un team di ricercatori di fisica coordinato da Allan Widom ha capito, in teoria, come potrebbero farlo e spiega il meccanismo su arXiv.
Il segreto sarebbe nel dna. Il cromosoma batterico, infatti, spesso forma un cerchio, e gli elettroni liberi che si muovono intorno a questo anello possono raggiungere determinati livelli di energia. I ricercatori hanno calcolato che le frequenze di transizione tra questi stati energetici, messe in un modello teorico, potrebbero corrispondere a una trasmissione di segnali tra 0,5 e 1,5 kilohertz.
Lunghezze d’onda, queste, effettivamente simili a quelle rilevate da Montagnier nel 2009 in una colonia di Escherichia coli e in una di Mycoplasma pirum. All’epoca, lo studio dello scienziato francese è stato respinto e fortemente criticato dalla maggior parte della comunità scientifica. Tuttavia, secondo Widom, quelli registrati da Montagnier possono essere considerati veri e propri suoni.
Inoltre il ricercatore statunitense ha notato che, in linea di principio, le trasmissioni di onde radio non sono poi diverse dalla trasmissioni di elettroni tra batteri connessi da nanofili - descritti recentemente da alcuni ricercatori statunitensi del Craig Venter Institute – e che potrebbero permettere loro di comunicare.
“ Questa potrebbe essere la versione wireless”, spiega Widom. “ I batteri che producono nanofili sono molto antichi sul piano evolutivo, quindi ho pensato che i batteri moderni potrebbero fare lo stesso, ma senza fili”.
I piccoli microorganismi che ci circondano sarebbero in grado di comunicare tramite onde radio. Una vecchia idea del Nobel Luc Montaigner. Che ora avrebbe una spiegazione, ma solo teorica
27 aprile 2011 di
Caterina Visco
Dopo le pulsar, i radar e i telefoni cellulari, potrebbero essere i batteri le prossime radiosorgenti da studiare. A riportare l’attenzione sulla teoria espressa da Luc Montagnier (premio Nobel per la Medicina per aver scoperto l’Hiv e noto per alcune idee stravaganti come il teletrasporto del dna) nel 2009, è uno studio della Northeastern University. Infatti, sebbene non sia ancora per niente chiaro se i batteri siano o meno in grado di produrre onde radio, un team di ricercatori di fisica coordinato da Allan Widom ha capito, in teoria, come potrebbero farlo e spiega il meccanismo su arXiv.
Il segreto sarebbe nel dna. Il cromosoma batterico, infatti, spesso forma un cerchio, e gli elettroni liberi che si muovono intorno a questo anello possono raggiungere determinati livelli di energia. I ricercatori hanno calcolato che le frequenze di transizione tra questi stati energetici, messe in un modello teorico, potrebbero corrispondere a una trasmissione di segnali tra 0,5 e 1,5 kilohertz.
Lunghezze d’onda, queste, effettivamente simili a quelle rilevate da Montagnier nel 2009 in una colonia di Escherichia coli e in una di Mycoplasma pirum. All’epoca, lo studio dello scienziato francese è stato respinto e fortemente criticato dalla maggior parte della comunità scientifica. Tuttavia, secondo Widom, quelli registrati da Montagnier possono essere considerati veri e propri suoni.
Inoltre il ricercatore statunitense ha notato che, in linea di principio, le trasmissioni di onde radio non sono poi diverse dalla trasmissioni di elettroni tra batteri connessi da nanofili - descritti recentemente da alcuni ricercatori statunitensi del Craig Venter Institute – e che potrebbero permettere loro di comunicare.
“ Questa potrebbe essere la versione wireless”, spiega Widom. “ I batteri che producono nanofili sono molto antichi sul piano evolutivo, quindi ho pensato che i batteri moderni potrebbero fare lo stesso, ma senza fili”.
Gex- Admin
- Messaggi : 2565
Data d'iscrizione : 20.12.10
Re: I batteri si parlano via radio?
Questa cosa mi sembra un po' strana. E mi lascia perplesso.
Ma se la studia Montagner, magari c'e' un fondo di verita'.
Ma se la studia Montagner, magari c'e' un fondo di verita'.
frankye- Messaggi : 203
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: I batteri si parlano via radio?
le "versione batterio wireless" mi sa da baggianta galattica ... come la faccenda di tempo fa della "memoria dell'acqua" che è stata poi smentita senza pietà
Loris- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 21.12.10
Re: I batteri si parlano via radio?
Cioe' vuoi di' che il professore comincia a dare i numeri?
frankye- Messaggi : 203
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: I batteri si parlano via radio?
Con tutto il rispetto per quanto ha fatto e ha dato al mondo della ricerca, ... penso di si ... anzi .. è già da un po' che li da.
Che dire ? ... se son rose fioriranno? Certo che se fosse vero, per curare una malattia basterebbe "disturbare" i "discorsi" dei microrganismi con una sorgente radio di lunghezza d'onda analoga, in modo che non si possano più capire tra di loro ... un po' strana come ipotesi.
Che dire ? ... se son rose fioriranno? Certo che se fosse vero, per curare una malattia basterebbe "disturbare" i "discorsi" dei microrganismi con una sorgente radio di lunghezza d'onda analoga, in modo che non si possano più capire tra di loro ... un po' strana come ipotesi.
Loris- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 21.12.10
Re: I batteri si parlano via radio?
Loris ha scritto: Certo che se fosse vero, per curare una malattia basterebbe "disturbare" i "discorsi" dei microrganismi con una sorgente radio di lunghezza d'onda analoga, in modo che non si possano più capire tra di loro ... un po' strana come ipotesi.
Non credo basti evitare che si parlino..
Anche se disturbi i discorsi dei batteri, questi si riproducono comunque visto che sono asessuati e per lo piu si riproducono per gemmazione.
Gex- Admin
- Messaggi : 2565
Data d'iscrizione : 20.12.10
Re: I batteri si parlano via radio?
Era solo una ipotesi, Gex ... in effetti dimentichiamo che "lo scopo" dei microrganismi non è "far fuori" l'ospite in cui si insediano, ma "vivere" loro stessi, inconsapevoli di sè, della loro esistenza, e del fatto che, una volta "fatto fuori" l'ospite in cui si sono insediati, o ne troveranno un altro o moriranno pure loro.
Se si parlassrro via radio bisognerebbe mettere in dubbio, almeno in parte, la loro "inconsapevolezza".
Se si parlassrro via radio bisognerebbe mettere in dubbio, almeno in parte, la loro "inconsapevolezza".
Loris- Messaggi : 279
Data d'iscrizione : 21.12.10
Re: I batteri si parlano via radio?
Loris ha scritto:Era solo una ipotesi, Gex ... in effetti dimentichiamo che "lo scopo" dei microrganismi non è "far fuori" l'ospite in cui si insediano, ma "vivere" loro stessi, inconsapevoli di sè, della loro esistenza, e del fatto che, una volta "fatto fuori" l'ospite in cui si sono insediati, o ne troveranno un altro o moriranno pure loro.
Se si parlassrro via radio bisognerebbe mettere in dubbio, almeno in parte, la loro "inconsapevolezza".
SOno d'accordo sul far fuori l'ospite.
Sulla loro inconsapevolezza non ci mettere la mano sul fuoco, sicuramente non hanno coscienza ma sono comunque una forma di vita intelligente che riesce a riprodursi a nutrirsi e ad accrescersi..
Gex- Admin
- Messaggi : 2565
Data d'iscrizione : 20.12.10
Re: I batteri si parlano via radio?
Loris ha scritto:Con tutto il rispetto per quanto ha fatto e ha dato al mondo della ricerca, ... penso di si ... anzi .. è già da un po' che li da.
Che dire ? ... se son rose fioriranno? Certo che se fosse vero, per curare una malattia basterebbe "disturbare" i "discorsi" dei microrganismi con una sorgente radio di lunghezza d'onda analoga, in modo che non si possano più capire tra di loro ... un po' strana come ipotesi.
E io che pensavo che fosse un grande scienziato e avrebbe scoperto una cura entro pochi anni, ma mi sa che se perde tempo con ste cose, altro che trovare una cura, non trovera' un bel niente.
frankye- Messaggi : 203
Data d'iscrizione : 19.02.11
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