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Messaggio Da Gex Sab 26 Mar - 8:42

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Cinque milioni di euro
per combattere la Tbc
Istituito un fondo per la prevenzione e la cura
della tubercolosi, ultimamente tornata a imperversare
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Perchè e come si è riaffacciata in Italia

La prevenzione
è importante


MILANO - Permesso di soggiorno a tempo (per tutto il periodo delle cure) e iscrizione al Servizio sanitario nazionale per i clandestini malati; un fondo di 5 milioni di euro e registri regionali. Finalmente anche la politica si è accorta del pericoloso ritorno della tubercolosi in Italia. E presenta un disegno di legge di iniziativa parlamentare su prevenzione, diagnosi e cura alla vigilia della giornata mondiale di oggi dedicata alla lotta e alla sensibilizzazione contro questa piaga che sembrava debellata, ma che invece sta tornando più «cattiva» di prima. Perché nelle sue forme «mutate» è resistente a parte o, a quasi tutti, i farmaci a disposizione. Un disegno di legge che accoglie l’allerta lanciato dal Corriere della Sera dopo l’inquietante episodio della scuola elementare di Milano, dove il contagio ha toccato numerosi bambini. Per fortuna non tutti ammalatisi.

DISEGNO DI LEGGE È stato il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sull'efficacia del Servizio sanitario, Ignazio Marino, a illustrare il disegno di legge nel corso della prima edizione a Roma degli Stati generali della tubercolosi, indetti da Fimpst (Federazione italiana contro le malattie polmonari sociali e la tubercolosi), Stop Tb Italia e Lilly Mdr-Tb che da qualche anno è impegnata a livello mondiale contro le forme multi e super resistenti. Ossia la Mdr-Tb e la Xdr-Tb che uccidono milioni di persone e che, nell’era della globalizzazione, stanno affacciandosi anche nei Paesi occidentali. Il contagio viaggia in aereo o nei barconi di clandestini, diffondendosi poi nei super affollati centri di accoglienza. Nel 2010 la tubercolosi ha contagiato ben 10 milioni e mezzo di persone. È l'Asia a farla da padrona, con il 55% dei casi globali, seguita dall'Africa, con il 30%. Inoltre la malattia provoca 2,5 milioni di decessi l'anno. Sono i dati 2011 dello Stop Tb Department dell'Organizzazione mondiale della sanitá. Tra le emergenze più gravi e letali, le forme di tubercolosi resistenti ai farmaci: oltre 440 mila colpiti, con 150 mila morti ogni anno nel mondo, e le forme derivate dall'abbassamento delle difese immunitarie provocate dall'Aids. In continua e rapida ascesa la tubercolosi in Sudafrica - lo Stato più colpito - dove nel 2010 si è sfiorata la soglia degli 800 casi ogni 100.000 abitanti. Molto alte, seppur in diminuzione, anche le cifre che riguardano Botswana e Zimbabwe. Nella maggior parte dell’Africa, comunque, i tassi di incidenza della malattia - dopo un picco nel 2004 - diminuiscono, anche se molto lentamente (meno dell'1% ogni anno). L’arcivescovo Desmond Tutu, premio Nobel per la pace nel 1984, 80 anni, ha avuto la tubercolosi e ne è guarito. Così come Nelson Mandela, ammalatosi durante la lunga prigionia per motivi politici. Due testimonial eccezionali non solo per il loro popolo. Tutu ha anche una fondazione che si occupa di questa malattia. I giovani lo seguono nel fare un «gol alla Tbc», campagna avviata degli ultimi mondiali di calcio. E Tutu, nonostante l’età, gira il Paese insegnando la prevenzione e, soprattutto, la diagnosi precoce. Con il suo stile, comunicando al ritmo delle danze tribali. Efficace.

PREVENZIONE In Italia non c’è bisogno di fare gol, ma di avere un buon portiere. E soprattutto di fare in modo che i lavoratori senza permesso di soggiorno che sono ammalati non diffondano il bacillo per paura di andare in un centro a farsi visitare ed eventualmente curare. Per paura non della malattia ma di essere rispediti a casa. Il disegno di legge presentato oggi, se approvato, è in tal senso un vero gol contro la Tbc. «Crediamo che soltanto una serie di azioni congiunte come quelle contenute nel disegno di legge possano consentire di eliminare ritardi ed errori di diagnosi e trattamento della tubercolosi – precisa Antonino Mangiacavallo, coordinatore degli Stati generali – .Tra le novità più significative del documento credo ci sia proprio la proposta di garantire il permesso di soggiorno e l’iscrizione al servizio sanitario nazionale per i clandestini malati, per tutto il periodo delle cure». Il disegno di legge prevede, in particolare, l’istituzione di un fondo annuale di 5 milioni di euro che possono essere prelevati dalla quota del Fondo sanitario nazionale destinato alla prevenzione. La suddetta quota era stimata del 5% fino a qualche anno fa, quando era destinata esclusivamente alla prevenzione primaria. Con il nuovo Piano sanitario nazionale 2010-2012 c’è stata una grande apertura verso la prevenzione secondaria e terziaria per cui i fondi destinati alle varie forme di prevenzione sono aumentati rispetto al 5% precedente, per cui si calcola che oggi sono a disposizione quasi 100 miliardi di euro da destinare all’impegno preventivo.

CINQUE MILIONI Nel caso della tubercolosi, i 5 milioni del «Fondo per la lotta alla tubercolosi» potrebbero essere destinati a finanziare corsi di formazione per i medici del Servizio sanitario e per farmacisti (questi ultimi sarebbero chiamati a collaborare nelle campagne di informazione e prevenzione della tbc), nella misura di 1.250.000 euro. A rafforzare, integrare ed ottimizzare una rete di laboratori su tutto il territorio nazionale,in grado di isolare il germe ed effettuare test di sensibilità ai farmaci, oggi particolarmente importanti a causa della crescente multifarmaco resistenza, nella misura di 1 milione di euro. A predisporre un sistema di sorveglianza e monitoraggio generale per la popolazione e per il trattamento preventivo dei pazienti affetti da infezione da Hiv, nella misura di 500.000 euro. Al trattamento preventivo dei soggetti provenienti da Paesi ad alta endemia di tubercolosi, nella misura di 500.000 euro. Alla realizzazione di programmi di ricerca volti a migliorare le conoscenze cliniche sulla tb, nella misura di 1 milione di euro. All’istituzione di Registri di malati di tubercolosi, nella misura di 250.000 euro e infine alla produzione di antibiotici e chemioterapici di seconda generazione da parte dell’Istituto farmaceutico militare, nella misura di 500.000 euro.

Mario Pappagallo
25 marzo 2011
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