Convegno piccola Opera Papa Giovanni
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Re: Convegno piccola Opera Papa Giovanni
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“AIDS Perché serve parlarne” tema del convegno organizzato dala
Piccola Opera Papa Giovanni
2011-01-31 16:01:32 aci
Reggio Calabria. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un costante e pericolosissimo abbassamento del
livello di guardia sulla questione AIDS. Non se ne parla più, eppure il problema continua ad essere
presente. Nonostante il contagio sia diminuito il numero dei sieropositivi è sempre troppo alto, tenendo
conto del fatto che oggi della malattia si “dovrebbero” ormai conoscere bene le vie di contagio. In questi
anni sono diminuite le infezioni su persone omosessuali, tossicodipendenti e prostitute e invece sono
aumentate quelle su persone eterosessuali, segno evidente di una consapevolezza sempre meno
presente, soprattutto tra coloro i quali non appartengono alle cosiddette categorie a rischio. Inoltre l’elevato
flusso di immigrazione, ha portato in Italia molti stranieri che vengono a conoscenza di essere affetti dal
virus solo in caso di malattia conclamata o patologia correlate. Il problema della disinformazione è ancora
più grave per quanto riguarda i giovani: gli adolescenti ed i ragazzi con meno di 20 anni hanno sentito
parlare poco e male di HIV ed AIDS, tanto che il 30% delle persone sieropositive scoprono di esserlo solo
dopo essersi ammalate di AIDS. Un giovane su 5 crede che si possa guarire dall’AIDS ed 1 su 4 che
esiste già un vaccino per la malattia. Quasi un giovane su 10 ritiene che si possa riconoscere un
sieropositivo solo dall’aspetto fisico, ed 1 su 5 è convinto che la pillola anticoncezionale può evitare il
contagio. Dati che evidenziano una situazione di fortissimo rischio, soprattutto per quanto potrà accadere
nel prossimo futuro. Ma parlare di AIDS è importante anche per chi purtroppo la malattia è già costretto a
viverla. Nei confronti delle persone in AIDS c’è ancora uno stigma forte dovuto alla disinformazione:
ancora oggi ad esempio ci sono medici dentisti che rifiutano le cure alle persone sieropositive. Si tratta di
una chiara retrocessione sul piano della tutela dei diritti che abbiamo più volte denunciato ma che non ha
trovato risposta sul versante istituzionale. Di tutto questo si parlerà ad un convegno organizzato dalla
Casa Famiglia per malati di AIDS Don Italo Calabrò della Piccola Opera Papa Giovanni che si terrà il
prossimo 3 febbraio alle 17,30 presso il Centro Papa Giovanni in via Vallone Mariannazzo snc. Un
convenga che ha l’obiettivo di rilanciare il problema AIDS facendo il punto sulla situazione a Reggio
Calabria, consentendo il confronto di operatori pubblici e privati del settore. Il convegno prevede la
partecipazione, tra gli altri, del Dott. Giovanni Gaiera, presidente nazionale del C.I.C.A. Coordinamento
Italiano delle Case Alloggio per peisone con HIV/AIDS. Interverranno inoltre, oltre al Presidente della
Piccola Opera Pietro Siclari, anche il Direttore della Caritas Diocesana Don Nino Pangallo, il Direttore del
Dipartimento delle Dipendenza ASP 5 Dott. Caterina De Stefano, il medico di Malattie Infettive degli
Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, Dottssa Maria Stella Carpentieri, Foperatore della Casa Don Italo
Matteo De Pietro ed il Direttore Tecnico della Piccola Opera Avv. Luciano Squillacì.
“AIDS Perché serve parlarne” tema del convegno organizzato dala
Piccola Opera Papa Giovanni
2011-01-31 16:01:32 aci
Reggio Calabria. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un costante e pericolosissimo abbassamento del
livello di guardia sulla questione AIDS. Non se ne parla più, eppure il problema continua ad essere
presente. Nonostante il contagio sia diminuito il numero dei sieropositivi è sempre troppo alto, tenendo
conto del fatto che oggi della malattia si “dovrebbero” ormai conoscere bene le vie di contagio. In questi
anni sono diminuite le infezioni su persone omosessuali, tossicodipendenti e prostitute e invece sono
aumentate quelle su persone eterosessuali, segno evidente di una consapevolezza sempre meno
presente, soprattutto tra coloro i quali non appartengono alle cosiddette categorie a rischio. Inoltre l’elevato
flusso di immigrazione, ha portato in Italia molti stranieri che vengono a conoscenza di essere affetti dal
virus solo in caso di malattia conclamata o patologia correlate. Il problema della disinformazione è ancora
più grave per quanto riguarda i giovani: gli adolescenti ed i ragazzi con meno di 20 anni hanno sentito
parlare poco e male di HIV ed AIDS, tanto che il 30% delle persone sieropositive scoprono di esserlo solo
dopo essersi ammalate di AIDS. Un giovane su 5 crede che si possa guarire dall’AIDS ed 1 su 4 che
esiste già un vaccino per la malattia. Quasi un giovane su 10 ritiene che si possa riconoscere un
sieropositivo solo dall’aspetto fisico, ed 1 su 5 è convinto che la pillola anticoncezionale può evitare il
contagio. Dati che evidenziano una situazione di fortissimo rischio, soprattutto per quanto potrà accadere
nel prossimo futuro. Ma parlare di AIDS è importante anche per chi purtroppo la malattia è già costretto a
viverla. Nei confronti delle persone in AIDS c’è ancora uno stigma forte dovuto alla disinformazione:
ancora oggi ad esempio ci sono medici dentisti che rifiutano le cure alle persone sieropositive. Si tratta di
una chiara retrocessione sul piano della tutela dei diritti che abbiamo più volte denunciato ma che non ha
trovato risposta sul versante istituzionale. Di tutto questo si parlerà ad un convegno organizzato dalla
Casa Famiglia per malati di AIDS Don Italo Calabrò della Piccola Opera Papa Giovanni che si terrà il
prossimo 3 febbraio alle 17,30 presso il Centro Papa Giovanni in via Vallone Mariannazzo snc. Un
convenga che ha l’obiettivo di rilanciare il problema AIDS facendo il punto sulla situazione a Reggio
Calabria, consentendo il confronto di operatori pubblici e privati del settore. Il convegno prevede la
partecipazione, tra gli altri, del Dott. Giovanni Gaiera, presidente nazionale del C.I.C.A. Coordinamento
Italiano delle Case Alloggio per peisone con HIV/AIDS. Interverranno inoltre, oltre al Presidente della
Piccola Opera Pietro Siclari, anche il Direttore della Caritas Diocesana Don Nino Pangallo, il Direttore del
Dipartimento delle Dipendenza ASP 5 Dott. Caterina De Stefano, il medico di Malattie Infettive degli
Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, Dottssa Maria Stella Carpentieri, Foperatore della Casa Don Italo
Matteo De Pietro ed il Direttore Tecnico della Piccola Opera Avv. Luciano Squillacì.
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