Le Italiane fanno sesso a 13 anni
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Le Italiane fanno sesso a 13 anni
Scritto il 25 gennaio 2011 da J.C.
Precoci, curiose, confuse, promiscue, ingenue. E’ l’impietoso ritratto dell’adolescenza che emerge da una ricerca dell’ Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) in collaborazione con l’assessorato alla Salute di Milano tra più di mille studentesse di 13-18 anni in undici scuole milanesi.
Oltre ad un incredibile abbassamento dell’età media in cui si consuma la famosa “prima volta” (si parla di 13 anni per lei contro i 18 di lui), fa sensazione anche il fatto che un’alunna su tre non sappia che molte malattie sessualmente trasmissibili siano asintomatiche, nè delle eventuali, gravi conseguenze di tali malanni . Altro tasto dolente quello della prevenzione: l’89% del campione indica il profilattico come contraccettivo più importante, ma una ragazza su 5 indica che potrebbe anche farne a meno, e due su quattro che lo utilizzerebbero solo in caso di rapporti occasionali.
Il resto dei dati raccolti poi, porta alla luce un cospicuo campionario di convinzioni errate: l’Hiv che colpirebbe solo i tossicodipenteni, la pillola anticoncezionale valida anche nella prevenzione delle malattie, vari ed eventuali metodi casalinghi per scongiurare il concepimento, leggende metropolitane e chi più ne ha più ne metta.
Fa specie in effetti confrontare le adolescenti di oggi con quelle di dieci anni fa, che presumevamo intente solo a raccontarsi segreti e sognare il principe azzurro; non è passata un’eternità e la differenza di costume è palese. Speriamo solo che non si finisca col puntare il dito contro media, videogiochi, musica o altri facili capri espiatori, invece di interrogarsi profondamente sui gravi problemi di una società marcia.
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Le Italiane fanno sesso a 13 anni
Scritto il 25 gennaio 2011 da J.C.
Precoci, curiose, confuse, promiscue, ingenue. E’ l’impietoso ritratto dell’adolescenza che emerge da una ricerca dell’ Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) in collaborazione con l’assessorato alla Salute di Milano tra più di mille studentesse di 13-18 anni in undici scuole milanesi.
Oltre ad un incredibile abbassamento dell’età media in cui si consuma la famosa “prima volta” (si parla di 13 anni per lei contro i 18 di lui), fa sensazione anche il fatto che un’alunna su tre non sappia che molte malattie sessualmente trasmissibili siano asintomatiche, nè delle eventuali, gravi conseguenze di tali malanni . Altro tasto dolente quello della prevenzione: l’89% del campione indica il profilattico come contraccettivo più importante, ma una ragazza su 5 indica che potrebbe anche farne a meno, e due su quattro che lo utilizzerebbero solo in caso di rapporti occasionali.
Il resto dei dati raccolti poi, porta alla luce un cospicuo campionario di convinzioni errate: l’Hiv che colpirebbe solo i tossicodipenteni, la pillola anticoncezionale valida anche nella prevenzione delle malattie, vari ed eventuali metodi casalinghi per scongiurare il concepimento, leggende metropolitane e chi più ne ha più ne metta.
Fa specie in effetti confrontare le adolescenti di oggi con quelle di dieci anni fa, che presumevamo intente solo a raccontarsi segreti e sognare il principe azzurro; non è passata un’eternità e la differenza di costume è palese. Speriamo solo che non si finisca col puntare il dito contro media, videogiochi, musica o altri facili capri espiatori, invece di interrogarsi profondamente sui gravi problemi di una società marcia.
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