LA FARMACISTA CHE NON VENDE PRESERVATIVI
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LA FARMACISTA CHE NON VENDE PRESERVATIVI
A Trieste c’è una dottoressa anti-profilattici: “Chi non vuole bambini aspetti”, dice. I preservativi non sarebbero del tutto efficaci contro l’Aids e chi non vuol avere un figlio può sempre aspettare per avere un rapporto sessuale. E’ con queste motivazioni che Maria Teresa Cadore, una farmacista di Trieste da dodici anni si rifiuta di vendere profilattici, il più antico metodo conosciuto per prevenire malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate. “I GIOVANI ASPETTINO” – La decisione della dottoressa è stata criticata dal direttore della Struttura complessa di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliero-universitaria. Il presidente dell’Ordine dei Farmacisti, invece, si limita a sottolineare che “professionalmente la farmacista nonha alcun obbligo di venderli”. Del caso parla Il Piccolo in un articolo di Laura Tonero: Altro che pillola del giorno dopo o RU486. Nella farmacia Sponza al San Giuseppe di via Stock, a Roiano, sono ormai oltre dodici anni che non si possono comprare i preservativi, forse il più antico metodo di protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili e da gravidanze indesiderate. La titolare, Maria Teresa Cadore, ha deciso di non esporli. Due le ragioni: a quella di carattere morale si aggiunge il fatto che secondo la farmacista il condom non garantisce l’«amore sicuro». «A un giovane che non vuole avere bambini – spiega la farmacista – dico di avere pazienza, di aspettare. Gli animali lasciamoli nella stalla. L’atto sessuale e quello donativo vanno uniti. La creazione ha una regola: non cambiamola». Quanto al preservativo come miglior metodo anti- Hiv, «diversi anni fa sono venuta a conoscenza di uno studio portato avanti da illustri medici. Un lavoro scomodo, ma in cui io credo e che prova come la struttura porosa del profilattico possa non ostacolare la trasmissione del virus», sostiene Cadore, che ha tre figli e fa parte della commissione regionale per le Pari opportunità come rappresentante dell’associazione “Crescere assieme – Formazione e orientamento. I clienti del rione hanno imparato a conoscere le convinzioni della farmacista: alcuni le condividono, altri meno. Sul piede di guerra invece alcuni genitori di Roiano che consigliano ai propri figli di usare il condom e poi si ritrovano una farmacista che sostiene l’opposto enonli vende. LE CRITICHE DAI MEDICI… – Gli esperti sottolineano l’importanza di avere rapporti sessuali protetti per la tutela della salute. Continua Toner sul Piccolo di Trieste: «È molto grave, è indecoroso che una farmacia scoraggi l’uso del condom – valuta Roberto Luzzati, direttore della Struttura complessa di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliero-universitaria – visto che protegge al 99 per cento dalla trasmissione del virus dell’Aids ma anche dell’epatite C. In assenza di un vaccino anti-Aids non abbiamo altre armi se non la prevenzione e dunque l’uso del preservativo». Maqual è il confine tra gli obblighi di chi gestisce un esercizio, comela farmacia, legato alla salute, e la sua morale? È lecita l’obiezione di coscienza? «I preservativi non sono un farmaco – spiega Marcello Milani, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Trieste – professionalmente la farmacista non ha alcun obbligo di venderli. Io li vendo, ma non mi sento di giudicare le scelte altrui». Ben diverso invece il caso degli anticoncezionali per via orale, come la pillola: «La pillola un farmacista è obbligato a venderla anche perché viene prescritta anche come regolatore del ciclo mestruale». …E DA FEDERFARMA – Anche l’associazione delle farmacie prende le distanze dalla scelta della dottoressa Cadore: Non condivide la scelta di Cadore il presidente regionale di Federfarma Alessandro Fumaneri: «Diffondere la cultura della prevenzione è uno dei compiti affidati alle farmacie, educare la gente a un sano stile di vita e a corrette abitudini sessuali pure. Dunque, ritengo giusto che nelle farmacie i preservativi vadano assolutamente venduti». Per Fumaneri vanno esposti in maniera discreta inmodoche nessuno si vergogni osi faccia scrupoli ad avvicinarsi all’espositore. È bene ricordare che il profilattico è l’unico anticoncezionale che non necessita di una ricetta medica. «Li acquistano specialmente i giovani – riferisce Fumaneri – perciò dico sì anche ai distributori automatici che consentono di acquistarli anche di notte».
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Ospite- Ospite
Re: LA FARMACISTA CHE NON VENDE PRESERVATIVI
Non sopporto questa farmacista come non sopporto i medici obiettori di coscienza...Mi capita spesso di cambiare ginecologo e quando chiamo chiedo sempre se lo è...alla sua risposta affermativa ringrazio e metto giù il telefono...E cosa ancor più grave è che gli ospedali pubblici ne son pieni...
silence- Messaggi : 1970
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Re: LA FARMACISTA CHE NON VENDE PRESERVATIVI
Quando lavoravo con mia madre in farmacia,per un certo periodo di tempo continuavano ad arrivare e-mail di una sua collega che tentava di convincerla ad una sorta di obiezione di coscienza riguardo la pillola anticoncezionale e quella del giorno dopo; dopo un pò mia madre si è stufata e mi ha dettato una risposta (citando articoli di legge ed il loro codice deontologico) e la sedicente farmacista non si è più "sentita"
Che io sappia il farmacista può non vendere profilattici ( non li ordina,non li vende), ma gli ormoni ,se c'è corretta prescrizione,non può permettersi di negarli a nessuno,anzi,ha l'obbligo di procurare il farmaco prescritto dal medico entro le 24 ore successive alla presentazione della ricetta medica (obbligo legale) e comunque,poichè "dispensa" e non "prescrive" per il farmacista non è prevista nessuna obiezione di coscienza
Si vede che nella zona coperta dalla farmacia di questa tizia ci sono persone d'accordo col suo modo di pensare : far chiudere una farmacia è facilissimo,basta non andare a comprare e non presentare ricette ( che,per inciso,rappresentano la maggior parte degli introiti di una farmacia )
Che io sappia il farmacista può non vendere profilattici ( non li ordina,non li vende), ma gli ormoni ,se c'è corretta prescrizione,non può permettersi di negarli a nessuno,anzi,ha l'obbligo di procurare il farmaco prescritto dal medico entro le 24 ore successive alla presentazione della ricetta medica (obbligo legale) e comunque,poichè "dispensa" e non "prescrive" per il farmacista non è prevista nessuna obiezione di coscienza
Si vede che nella zona coperta dalla farmacia di questa tizia ci sono persone d'accordo col suo modo di pensare : far chiudere una farmacia è facilissimo,basta non andare a comprare e non presentare ricette ( che,per inciso,rappresentano la maggior parte degli introiti di una farmacia )
silvana- Messaggi : 90
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