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Morbo di Chagas: l'"Hiv del XXI secolo"

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Messaggio Da Gex Ven 1 Giu - 13:07

Negli Stati Uniti lo chiamano l'"Hiv del XXI secolo": se viene diagnosticato in anticipo può essere trattato, piuttosto serenamente, con tre mesi di terapia farmacologica. A causa della lenta incubazione, però, passa spesso inosservato, e se scoperto troppo tardi porta alla morte. È il morbo di Chagas, dal nome del medico brasiliano che all'inizio del secolo scorso lo identificò, noto anche come "tripanosomiasi americana". Viene trasmesso all'uomo dalle cimici Triatomine, dell'ordine degli Emitteri, che diffondono la patologia succhiando il sangue come una comune zanzara. Lo studio è stato pubblicato su Plos-Neglected Tropical Diseases dai ricercatori dell'Università del Maryland.

Diffusa soprattutto in America Centrale e Latina la malattia, latente, arriva a provocare l'esplosione improvvisa del cuore. Attualmente si stima che siano circa 10 milioni le persone infettate in tutto il mondo.

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Messaggio Da Ospite Ven 1 Giu - 13:09

affraid

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Messaggio Da silence Ven 1 Giu - 13:28

CIMICI TRIATOMINE?????? Razz affraid cerco subito su google la foto... pale
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Messaggio Da Gex Lun 4 Giu - 15:35

Provoca fino a 50 mila morti all'anno. Ne sono affetti tra 8 e 11 milioni di persone, ma potrebbero essere anche di più se si considera che può incubare i sintomi per molti anni prima di essere diagnosticata.

Un'aritmia fatale è la causa di morte cardiaca improvvisa nel 60% dei casi. Altre cause sono rappresentate da bradiaritmie, fenomeni tromboembolici o rottura di un aneurisma cardiaco. L'insufficienza cardiaca è la causa di morte nel 25-30% dei casi, un'embolia cerebrale o un'embolia polmonare nel 10-15% dei casi. Sono queste le spaventose cifre della malattia che è stata già ribattezzata "la nuova Aids americana".



Si tratta della tripanosomiasi americana, detta anche morbo di Chagas dal nome del suo scopritore. E' una parassitosi, con forme cliniche acute e forme croniche, causata dalle triatomine, ossia dei piccoli insetti che si nutrono di sangue come le comuni zanzare. Una malattia che, come riporta il New York Times, potrebbe mettere in serio pericolo la salute degli esseri umani esattamente come fece il virus dell'HIV nei primi anni della sua diffusione.

Le zone più colpite sono Bolivia, Messico, Colombia e i paesi dell'America centrale, ma anche negli Usa i contagiati, che sono per lo più immigrati, sono già circa 300 mila, con un picco della malattia in Texas e nel Golfo del Messico. La sua diffusione è stata infatti facilitata soprattutto dai viaggi e dai rapporti con l'America Latina. La malattia può essere trasmessa da madre a figlio, con una semplice trasfusione di sangue o, raramente, e solo in Amazzonia, con l'ingestione di alimenti contaminati dalle feci delle triatomine, tramite carne poco cotta di animali selvatici, succo di canna da zucchero contaminato.

Ma il contagio avviene più spesso in modo vettoriale: le triatomine, che si annidano nelle crepe e negli interstizi delle pareti delle abitazioni rustiche, di capanne costruite con fango e legname, di notte escono per nutrirsi di sangue umano o di altri mammiferi. Durante il pasto ematico defecano sulla pelle dell'uomo e i tripomastigoti metaciclici, presenti nelle feci e frutto dell' infezione precedentemente contratta, passano facilmente attraverso le mucose, oppure attraverso soluzioni di continuità della pelle prodotte del grattamento in seguito al prurito provocato dalla puntura dell'insetto.

Secondo gli autori di un articolo pubblicato su PLos Neglected Tropical Disease le similitudini di condizione tra chi ha contratto l'Hiv e chi è stato infestato dal Trypanosoma cruzi sono molte: tutte e due sono malattie croniche, richiedono cure prolungate e riguardano principalmente le fasce più povere della popolazione, e quindi quelle con un minor accesso alle cure. Sono proprio le condizioni precarie dei malati a favorire la diffusione della malattia. Ecco, insomma, la nuova Aids.

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