ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
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ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Anonymous, blitz animalista online/ Il gruppo di hacker viola i siti di SDPellicceria e dell'Anlaids a sostegno della protesta contro la vivisezione
Lunedì, 30 aprile 2012 - 09:11
Anonymous attacca l'industria della vivisezione. Il gruppo di hacker ha supportato l'azione di un gruppo di attivisti italiani dell'Animal Liberation Front (ALF), che hanno protestato domenica contro la Green Hill, un’azienda di Montichiari, nel bresciano, che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione: decine di manifestanti sono penetrati all’interno di uno dei canili dell’allevamento, liberando una femmina adulta e diversi cuccioli prima che la polizia riuscisse ad arrestare 12 dimostranti.
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Il sito di Anlaids "hackerato" da Anonymous
Mentre sette dei 12 attivisti si trovavano ancora in stato di fermo, Anonymous ha "hackerato" il sito dell'Associazione italiana per la lotta contro l'Aids (Anlaids), che aveva sostenuto la Green Hill; sul sito, Anonymous ha pubblicato questo messaggio
Salve, Mengele del nuovo millennio.
La vostra Associazione deturpa il reale fine della ricerca scientifica con insanguinate atrocità: quelle della vivisezione. Pratica barbara, inutile e oramai superata da tecniche valide e prive di crudeltà, la sperimentazione animale è moralmente e scientificamente inaccettabile.
Milioni di animali vengono massacrati in nome di una scienza arretrata e destinata a scontrarsi con un vicolo cieco.
La vivisezione si macchia di una duplice colpevolezza: oltraggia non solo gli animali ma anche la specie umana, in quanto inutile per una reale ricerca significativa. La sperimentazione animale è anche complice delle affamate Lobbies farmaceutiche, le quali nefandezze sono ormai note.Per un reale progresso scientifico, per una ricerca senza crudeltà
Se Voi assaltate la Vita, noi assaltiamo i Vostri siti.
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L'attacco al sito SDPellicceria
L'azione animalista di Anonymous era però già partita nelle ore precedenti, con l'attacco al sito SDPellicceria, che il gruppo aveva così rivendicato
Sottoponiamo alla Vostra attenzione l'azione che Anonymous ha compiuto nei confronti di chi lucra col sangue e la sofferenza animale. Intendiamo supportare con i nostri mezzi le vittime dello specismo e della crudeltà umana. Vogliamo sensibilizzare l'opinione pubblica circa le barbarie che quotidianamente vengono perpetrate in nome del profitto e di una moda sanguinaria, cieca e sorda dinanzi alla morte di vittime innocenti, nonchè mandare un chiaro messaggio agli aguzzini. Questo è solo l'inizio.
Lunedì, 30 aprile 2012 - 09:11
Anonymous attacca l'industria della vivisezione. Il gruppo di hacker ha supportato l'azione di un gruppo di attivisti italiani dell'Animal Liberation Front (ALF), che hanno protestato domenica contro la Green Hill, un’azienda di Montichiari, nel bresciano, che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione: decine di manifestanti sono penetrati all’interno di uno dei canili dell’allevamento, liberando una femmina adulta e diversi cuccioli prima che la polizia riuscisse ad arrestare 12 dimostranti.
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Il sito di Anlaids "hackerato" da Anonymous
Mentre sette dei 12 attivisti si trovavano ancora in stato di fermo, Anonymous ha "hackerato" il sito dell'Associazione italiana per la lotta contro l'Aids (Anlaids), che aveva sostenuto la Green Hill; sul sito, Anonymous ha pubblicato questo messaggio
Salve, Mengele del nuovo millennio.
La vostra Associazione deturpa il reale fine della ricerca scientifica con insanguinate atrocità: quelle della vivisezione. Pratica barbara, inutile e oramai superata da tecniche valide e prive di crudeltà, la sperimentazione animale è moralmente e scientificamente inaccettabile.
Milioni di animali vengono massacrati in nome di una scienza arretrata e destinata a scontrarsi con un vicolo cieco.
La vivisezione si macchia di una duplice colpevolezza: oltraggia non solo gli animali ma anche la specie umana, in quanto inutile per una reale ricerca significativa. La sperimentazione animale è anche complice delle affamate Lobbies farmaceutiche, le quali nefandezze sono ormai note.Per un reale progresso scientifico, per una ricerca senza crudeltà
Se Voi assaltate la Vita, noi assaltiamo i Vostri siti.
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L'attacco al sito SDPellicceria
L'azione animalista di Anonymous era però già partita nelle ore precedenti, con l'attacco al sito SDPellicceria, che il gruppo aveva così rivendicato
Sottoponiamo alla Vostra attenzione l'azione che Anonymous ha compiuto nei confronti di chi lucra col sangue e la sofferenza animale. Intendiamo supportare con i nostri mezzi le vittime dello specismo e della crudeltà umana. Vogliamo sensibilizzare l'opinione pubblica circa le barbarie che quotidianamente vengono perpetrate in nome del profitto e di una moda sanguinaria, cieca e sorda dinanzi alla morte di vittime innocenti, nonchè mandare un chiaro messaggio agli aguzzini. Questo è solo l'inizio.
silence- Messaggi : 1970
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Età : 49
Località : bologna
Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
COSA È LA VIVISEZIONE
Ogni anno centinaia di milioni di animali vengono uccisi durante esperimenti di vivisezione. Ogni campo della ricerca medico/scientifica utilizza questa tecnica, sebbene i risultati che si ottengono sono sbagliati o fuorvianti. Fisiologia, patologia, genetica, farmacologia, tossicologia, chirurgia, psicologia, sono soltanto i principali campi in cui si compiono esperimenti di vivisezione. Sugli animali però vengono anche testati pesticidi, cosmetici, armi chimiche, ossia sostanze che non servono al progresso scientifico.
Come mai tanti ricercatori impiegano ancora questo metodo che non è mai stato dimostrato essere scientificamente valido? Quali interessi permettono che, nell'era del computer, si utilizzino ancora gli animali per ricavare dati riguardanti gli esseri umani?Per vivisezione si intende un esperimento in cui vengono impiegati animali. I vivisettori invece preferiscono il termine più neutro di sperimentazione animale. In realtà esistono ricerche in cui, pur non compiendo una "sezione da vivo", l'animale subisce un notevole grado di sofferenza. Ad esempio nel campo della psicologia si condizionano gli animali a comportarsi in una certa maniera sottoponendoli a ripetute scariche elettriche attraverso il pavimento della gabbia.
La sofferenza inoltre comincia prima dell'esperimento, quando si sottraggono gli animali dal loro ambiente naturale. Quelli invece nati negli allevamenti subiscono dal primo giorno di vita le condizioni innaturali della stabulazione, ossia della permanenza nella gabbie. La vita di questi animali è scandita dai ritmi imposti dai ricercatori. Hanno spazi ristretti, solitamente non possono socializzare e per questo motivo vengono isolati dal loro simili, mangiano quando e come vogliono i ricercatori, spesso restano in stanze perennemente illuminate artificialmente e non vedono mai la luce del sole.
L'inizio dell'esperimento porta spesso gli animali ad un lungo calvario che termina con la morte. Nessuna specie viene risparmiata: topi, ratti, conigli, uccelli, pesci, ma anche cani, gatti, scimmie, bovini e cavalli. Secondo i dati ufficiali in Italia ogni anno vengono vivisezionati più di 1.000.000 di animali, in Gran Bretagna circa 3.000.000, negli USA 20.000.000, nel mondo 300.000.000/400.000.000. Si compiono esperimenti nelle Università, negli ospedali, in Istituti di ricerca pubblici e privati (ad esempio associazioni per la ricerca delle più svariate malattie), nelle industrie di ogni genere.
Le modalità con cui vengono compiuti gli esperimenti sono le più svariate: gli animali sono avvelenati, ustionati, accecati, shockati, affamati, mutilati, congelati, decerebrati, schiacciati, sottoposti a ripetute scariche elettriche attraverso elettrodi conficcati nel cervello e infettati con qualsiasi tipo di virus o batterio, anche quelli che non colpiscono gli animali, come il Treponema Pallidum per la sifilide o l'HIV per l'AIDS. Per non disturbare i ricercatori a volte gli animali sono stati persino devocalizzati, ossia gli sono state tolte le corde vocali in modo da impedirgli di urlare. Comunque, secondo i dati britannici, che sono gli unici al mondo ad essere piuttosto attendibili, nel 70% circa degli esperimenti gli animali non vengono anestetizzati e nel 30% rimanente, solo ad una parte viene somministrato almeno qualche antidolorifico.
Insomma vivisezione vuol dire rendere gli animali oggetti da utilizzare a proprio piacere e per i propri scopi, ignorando la loro sofferenza e il loro diritto ad essere rispettati.
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IO MI CHIEDO SOLO: E' DAVVERO INDISPENSABILE CHE GLI ANIMALI VENGANO SOTTOPOSTI A TORTURE SIMILI?? SI PUO' FARE QUALCOSA PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI E GLI APPROCCI DEGLI ESPERIMENTI SUGLI ANIMALI E CONSENTIRE COMUNQUE ALLA RICERCA SCIENTIFICA DI ANDARE AVANTI? CI SI PUO' SEDERE AD UN TAVOLO E DISCUTERE PIUTTOSTO CHE TRINCERARSI DIETRO POSIZIONI OTTUSE??
IL MONDO E' PIENO DI GENTE SEVIZIATA, TORTURATA E UMILIATA..SE VOGLIAMO DAVVERO CAMBIARE LE COSE E FARE IN MODO CHE IL DIRITTO DI ESISTERE E VIVERE DECENTEMENTE SIA UGUALE PER TUTTI..DOBBIAMO ELIMINARE ANCHE L'ALIBI DELLA VIVISEZIONE SU" ESSERI INFERIORI"...NON ESISTONO ESSERI INFERIORI ESISTONO ESSERI...ALLARGARE LE COSCIENZE..QUESTO SI CHE PUO' SERVIRE...
Ogni anno centinaia di milioni di animali vengono uccisi durante esperimenti di vivisezione. Ogni campo della ricerca medico/scientifica utilizza questa tecnica, sebbene i risultati che si ottengono sono sbagliati o fuorvianti. Fisiologia, patologia, genetica, farmacologia, tossicologia, chirurgia, psicologia, sono soltanto i principali campi in cui si compiono esperimenti di vivisezione. Sugli animali però vengono anche testati pesticidi, cosmetici, armi chimiche, ossia sostanze che non servono al progresso scientifico.
Come mai tanti ricercatori impiegano ancora questo metodo che non è mai stato dimostrato essere scientificamente valido? Quali interessi permettono che, nell'era del computer, si utilizzino ancora gli animali per ricavare dati riguardanti gli esseri umani?Per vivisezione si intende un esperimento in cui vengono impiegati animali. I vivisettori invece preferiscono il termine più neutro di sperimentazione animale. In realtà esistono ricerche in cui, pur non compiendo una "sezione da vivo", l'animale subisce un notevole grado di sofferenza. Ad esempio nel campo della psicologia si condizionano gli animali a comportarsi in una certa maniera sottoponendoli a ripetute scariche elettriche attraverso il pavimento della gabbia.
La sofferenza inoltre comincia prima dell'esperimento, quando si sottraggono gli animali dal loro ambiente naturale. Quelli invece nati negli allevamenti subiscono dal primo giorno di vita le condizioni innaturali della stabulazione, ossia della permanenza nella gabbie. La vita di questi animali è scandita dai ritmi imposti dai ricercatori. Hanno spazi ristretti, solitamente non possono socializzare e per questo motivo vengono isolati dal loro simili, mangiano quando e come vogliono i ricercatori, spesso restano in stanze perennemente illuminate artificialmente e non vedono mai la luce del sole.
L'inizio dell'esperimento porta spesso gli animali ad un lungo calvario che termina con la morte. Nessuna specie viene risparmiata: topi, ratti, conigli, uccelli, pesci, ma anche cani, gatti, scimmie, bovini e cavalli. Secondo i dati ufficiali in Italia ogni anno vengono vivisezionati più di 1.000.000 di animali, in Gran Bretagna circa 3.000.000, negli USA 20.000.000, nel mondo 300.000.000/400.000.000. Si compiono esperimenti nelle Università, negli ospedali, in Istituti di ricerca pubblici e privati (ad esempio associazioni per la ricerca delle più svariate malattie), nelle industrie di ogni genere.
Le modalità con cui vengono compiuti gli esperimenti sono le più svariate: gli animali sono avvelenati, ustionati, accecati, shockati, affamati, mutilati, congelati, decerebrati, schiacciati, sottoposti a ripetute scariche elettriche attraverso elettrodi conficcati nel cervello e infettati con qualsiasi tipo di virus o batterio, anche quelli che non colpiscono gli animali, come il Treponema Pallidum per la sifilide o l'HIV per l'AIDS. Per non disturbare i ricercatori a volte gli animali sono stati persino devocalizzati, ossia gli sono state tolte le corde vocali in modo da impedirgli di urlare. Comunque, secondo i dati britannici, che sono gli unici al mondo ad essere piuttosto attendibili, nel 70% circa degli esperimenti gli animali non vengono anestetizzati e nel 30% rimanente, solo ad una parte viene somministrato almeno qualche antidolorifico.
Insomma vivisezione vuol dire rendere gli animali oggetti da utilizzare a proprio piacere e per i propri scopi, ignorando la loro sofferenza e il loro diritto ad essere rispettati.
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IO MI CHIEDO SOLO: E' DAVVERO INDISPENSABILE CHE GLI ANIMALI VENGANO SOTTOPOSTI A TORTURE SIMILI?? SI PUO' FARE QUALCOSA PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI E GLI APPROCCI DEGLI ESPERIMENTI SUGLI ANIMALI E CONSENTIRE COMUNQUE ALLA RICERCA SCIENTIFICA DI ANDARE AVANTI? CI SI PUO' SEDERE AD UN TAVOLO E DISCUTERE PIUTTOSTO CHE TRINCERARSI DIETRO POSIZIONI OTTUSE??
IL MONDO E' PIENO DI GENTE SEVIZIATA, TORTURATA E UMILIATA..SE VOGLIAMO DAVVERO CAMBIARE LE COSE E FARE IN MODO CHE IL DIRITTO DI ESISTERE E VIVERE DECENTEMENTE SIA UGUALE PER TUTTI..DOBBIAMO ELIMINARE ANCHE L'ALIBI DELLA VIVISEZIONE SU" ESSERI INFERIORI"...NON ESISTONO ESSERI INFERIORI ESISTONO ESSERI...ALLARGARE LE COSCIENZE..QUESTO SI CHE PUO' SERVIRE...
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Perché la vivisezione è "inutile"?
L'aspetto più paradossale della vivisezione è che si tratta di una pratica non solo "inumana" (inaccettabile anche
se il sacrificio forzato di un solo animale servisse a salvare molte vite umane!) bensì del tutto "inutile"!
"Il problema della vivisezione è che stiamo sperimentando sul genere sbagliato di animali", sostiene lo scrittore Derrick
Jensen.
In nessun altro modo può meglio riassumersi il limite principale della sperimentazione animale!
La questione, difatti, è la seguente: possono gli animali rappresentare un modello sperimentale "valido" ed
attendibile per le applicazioni umane?
La risposta è senza dubbi "no": nessuna specie animale può costituire un valido modello di ricerca per un'altra
specie!
L’uomo rimane l'unica vera “cavia” attendibile, dunque, poiché possiamo fidarci solo delle sperimentazioni
compiute sull’uomo!
La vivisezione, di conseguenza, non è affatto un metodo affidabile per la diagnosi, lo studio o la cura delle
malattie umane, come confermato da numerose e autorevoli pubblicazioni scientifiche (su riviste quali "Scientific
American", "Nature", "British medical Journal", "Biologi Italiani" e "Sapere").
Quali sono, più in dettaglio, le ragioni di ciò?
PRIMO:
La vivisezione è nata in tempi (Galeno, 129-200 d.c.) in cui si credeva che l'animale fosse un buon modello di
laboratorio per l'uomo: studiando l'organismo animale si riteneva possibile capire meglio il funzionamento
dell'organismo umano.
Oggi sappiamo, invece, che sono "enormi" le differenze (anatomiche, organiche, biologiche, metaboliche,
istologiche, genetiche e psichiche) tra una specie e un'altra!
Tali differenze comportano che:
- le malattie insorgono in maniera variabile in base alla specie animale;
- e variabile risulta anche la metabolizzazione e l'eliminazione dei farmaci assunti.
Ogni specie animale, in conclusione, è simile "solo a se stessa": i risultati di ricerca ottenuti sugli animali, dunque,
non sono riproducibili automaticamente sull’uomo!
Claude Reiss, biologo del "Centre National Recherches" (Cnr di Parigi), ha affermato ai microfoni di Report che "è
dimostrato in modo assolutamente rigoroso che i cromosomi sono caratteristici di ogni specie tanto che non si possono
sposare con quelli di un’altra.
Allora, se testiamo un prodotto su due specie differenti, il risultato può essere lo stesso, ma anche opposto!
Perciò è inutile fare un esperimento su una specie presa a modello, come un topo o un ratto, perché non è detto che il
risultato si possa trasferire sull’uomo: farlo è un po’ come giocare alla roulette russa con la salute. Il che non è
accettabile".
A conferma di queste parole, Stefano Cagno, psichiatra del "Comitato antivivisezionista", ha aggiunto che "il problema
è che, proprio per le differenze che esistono, ci possono essere sostanze tossiche negli animali ma che, invece, sono
terapeutiche per gli esseri umani, e sostanze terapeutiche negli animali e che poi si dimostrano tossiche negli esseri
umani".
Qualche esempio?
- Se la penicillina fosse stata testata sulle cavie da laboratorio (nelle quali è talmente tossica da risultare letale) non
sarebbe mai stata utilizzata nell’uomo;
- il talidomide, di contro, ha provocato la nascita di 10.000 bambini focomelici benché, testato sugli animali, si era
dimostrato innocuo!
SECONDO:
Tutti gli esperimenti sugli animali sono metodologicamente "erronei" per la disparità esistente tra le condizioni
"indotte" sperimentalmente e le condizioni "spontanee" che si hanno in natura.
Nei laboratori, difatti, spesso si curano sugli animali patologie:
- indotte artificialmente (dunque, senza alcuna possibilità di analizzare i dati che concernono lo sviluppo spontaneo e
naturale di una determinata condizione morbosa);
- e solo superficialmente simili a quelle umane.
Come sostenuto da Kenneth Starr, direttore di una commissione australiana sul cancro: “è impossibile applicare alla
specie umana informazioni ottenute provocando il cancro negli animali”.
Qualche esempio?
Il topo è una specie ampiamente utilizzata per lo studio sul cancro.
Paradossalmente, però, i topi non si ammalano di questa patologia complessa: ragion per cui, essa viene ricreata
artificialmente in laboratorio.
Nonostante ciò, i tumori "indotti" nei topi non producono metastasi paragonabili a quelle umane e crescono con velocità
superiori rispetto ai cancri naturali (parametro temporale ulteriormente errato perché la durata della vita tra le due specie
non è confrontabile).
Ciò ha spinto Richard Klausner, direttore dell’”US National Cancer Institute” (Istituto Nazionale per la ricerca sul
Cancro degli Stati Uniti), a sostenere che "la storia della ricerca sul cancro è stata una storia di cure del cancro nel
topo. Abbiamo curato topi malati di cancro per decenni, ma questo non ha funzionato con gli esseri umani".
A cosa vale, allora, sacrificare ingenti fondi pubblici per far ammalare i topi, curarli e poi, consapevoli
dell’inutilità del lavoro svolto, dover "ripartire da zero" con gli esperimenti sull'uomo?!
TERZO:
Ogni animale da laboratorio:
- non solo è sempre "differente" da ogni altra specie;
- bensì risulta spesso differente persino dai propri stessi simili in libertà!
Ciò perché:
a- non solo le cavie animali sono, di frequente, selezionate e manipolate geneticamente (cercando sperimentalmente
di renderle più "simili" all'uomo);
b- bensì basta modificare leggermente le condizioni sperimentali di un esperimento per ottenere risultati
completamente diversi!
Qualche esempio?
Nel 1981, il prof. Zbinden pubblicò un articolo in cui dimostrava che i risultati che si ottengono dagli animali
dipendono, oltre che dalla specie animale utilizzata, anche dalle condizioni in cui viene effettuato l'esperimento
(dal ceppo, dal sesso, dall'età, dalle condizioni di stabulazione, dall'alimentazione, dal rumore, dallo stress dell'animale,
ecc.).
I roditori, per esempio, sono animali naturalmente notturni e che tendono a cibarsi durante la notte: basterebbe variare
questa condizione naturale per invalidare la sperimentazione.
Ma, in realtà:
I- tutti gli animali da laboratorio (compresi i roditori) vengono costretti a cibarsi di giorno e a vivere in gabbie senza
posti dove nascondersi dalla luce, il che è in grado di incidere sul metabolismo degli animali;
II- inoltre, le condizioni di stabulazione contribuiscono a provocare alti livelli di stress negli animali, capaci di
interferire non solo a livello psicologico ma anche biologico.
Cosa conferma l'"inutilità" della vivisezione?
PRIMO:
La vivisezione, al contrario di quanto affermano dai suoi fautori, non rappresenta affatto un'alternativa alla
sperimentazione umana, bensì soltanto la sua anticamera!
La legge, difatti, impone che, prima di commercializzare nuovi farmaci, questi debbano essere obbligatoriamente
"sperimentati sugli umani"!
Ma, allora, perché sperimentare sugli animali se poi occorre ripetere comunque le stesse ricerche sugli esseri
umani?!
Sperimentando su varie specie animali, inoltre, si ottengono sempre risultati "discordanti".
Ad esempio, gli effetti tossici della diossina sono stati studiati su molte specie animali: mentre per il porcellino d’India
e il ratto questa sostanza è molto tossica, per il criceto è innocua.
Come sapere a priori, allora, qual'è la specie più simile all’uomo (se l'uomo è più simile al criceto o al porcellino
d’India, nel qual caso)?
La verità è che noi non potremmo mai saperlo, almeno se non prima di sperimentare la stessa sostanza
direttamente sull’uomo!
Ma, allora, qual'è l'utilità dei test sugli animali?!
SECONDO:
Nonostante ogni anno "12 milioni" di animali vengono utilizzati nei laboratori di ricerca, ben il 90% dei farmaci
sperimentati con la vivisezione sono poi "scartati" (non commercializzati) dopo prove cliniche sugli esseri umani!
La stragrande maggioranza dei prodotti "innocui" per una specie animale si rilevano, difatti, "nocivi" per l'uomo
(o viceversa)!
Per tal ragione, molti studi dimostrano come i test sugli animali sono meno prognostici del semplice gesto di
lanciare in aria una monetina!
Un’indagine ha addirittura dimostrato come i test sugli animali possono predire gli effetti di un farmaco negli esseri
umani solo in 6 casi su 114!
Anche prescindendo da questi dati, del resto, come spiegare tutte le "vittime indirette" della vivisezione?!
Evidentemente la sola sperimentazione che possa verificare inequivocabilmente l’efficacia o la pericolosità di un
principio attivo è quella sull’uomo!
TERZO:
Molte delle presunte conquiste della scienza ottenute con la sperimentazione animale sono nate, in realtà, da
intuizioni fatte sull'uomo che si è poi tentato di verificare sugli animali (spesso, semmai, ritardando l'acquisizione
definitiva di nuove scoperte!).
I veri progressi della medicina, dunque, si sono sempre avuti grazie ad osservazioni cliniche, a studi
epidemiologici, all'utilizzo di cellule e tessuti umani coltivati in laboratorio (in vitro), alle simulazioni
informatiche, alle indagini sul dna e alle innovazioni tecnologiche (quali l’invenzione del microscopio o dei moderni
strumenti di diagnosi, ecc.).
Gli animali, il più delle volte, figurano nelle scoperte solo perché utilizzati in ogni ambito di ricerca, mentre le
scoperte scientifiche, di fatto, prescindono da essi!
La dott.ssa Annalaura Stammati, dell’Istituto superiore di sanità (Iss), ha partecipato al "progetto Meic", grazie al quale
ben 15 anni fa si sono testate in vitro una cinquantina di sostanze notoriamente tossiche per l’uomo.
Il risultato?
Si è dimostrata una maggiore predittività (pari a circa il 20%) delle cellule umane (utilizzate nella
"sperimentazione in vitro") rispetto a quelle animali (sia testate in provetta, ossia senza usare organismi vivi, sia
testate ricorrendo alla vivisezione!).
Anche in Francia si è sviluppato un altro metodo alternativo alla vivisezione, detto "plus rna".
Claude Reiss, biologo del "Centre National Recherches Paris" (Cnr di Parigi), spiega come, mettendo a contatto i geni di una cellula con una sostanza, noi possiamo capire con precisione se è tossica o meno (a seconda del colore che si
attiva).
Oltretutto, questo sistema è risultato essere molto rapido (bastano tra le 24 e le 48 ore) nonché molto economico rispetto
alla vivisezione.
Se i test di tossicità "alternativi" (come quelli utilizzati all'Iss di Roma o al Cnr di Parigi) assicurano già risultati più
attendibili rispetto a quelli sugli animali, costano meno e sono più veloci, perché continuare a sacrificare animali
con la vivisezione?!
Perché la vivisezione è "pericolosa" (dannosa e controproducente)?
PRIMO:
La vivisezione finisce col fornire risultati che "ostacolano" il corso della ricerca, essendo "fuorvianti" nella
comprensione della natura delle malattie e della loro prevenzione.
Per colpa dei test sugli animali, difatti, si corre spesso il rischio di scartare a priori sostanze che risultano tossiche
nelle cavie ma che tali non sono per l'uomo (e viceversa)!
Qualche esempio?
- La scoperta della penicillina (il primo antibiotico al mondo) fu ritardata per più di dieci anni a causa dei risultati
ingannevoli degli esperimenti effettuati sui conigli (e tali studi sarebbero stati, probabilmente, accantonati per sempre se
l’antibiotico fosse stato testato sui porcellini d’India, su cui la penicillina ha un effetto letale!);
- il ritiro dal commercio della talidomide, causa della nascita di più di 10.000 bambini focomelici nei primi anni ’60, fu
ritardato per ben 5 anni dal fatto che essa risultava sostanzialmente innocua per 10 razze di ratti, 15 di topi, 11 varietà di
conigli, 2 razze di cani, 3 varietà di criceto, 8 specie di primati e in altre specie diverse come gatti, armadilli, porcellini
d’India, suini e furetti;
- la digitale (farmaco molto importante per la cura di numerosi disturbi cardiaci) venne utilizzata con almeno 10 anni di
ritardo perché dannosa per il cane;
- la scoperta della malattia di Addison fu ignorata per trent'anni solo perché i ricercatori non riuscivano a riprodurre gli
stessi sintomi della malattia negli animali da laboratorio;
- molte cure per il cancro sono andate perdute perché non avevano alcun effetto sui topi (ad esempio, su 20 preparati
noti per non causare cancro negli esseri umani, 19 provocano il cancro nei roditori);
- l'insulina (sostanza indispensabile per i diabetici) provoca malformazioni in galline, topi e conigli;
- il vaiolo e la febbre gialla sono normalmente sconosciute tra gli animali;
- la Novalgina crea sovraeccitamento e perdita di bava nel gatto;
- l'aspirina è teratogena (ossia, causa malformazioni fetali) per i gatti e i topi;
- l'arsenico non è velenoso per la pecora;
- il fumo di sigarette, l’amianto, l’arsenico, il benzene, l’alcool e la lana di vetro sono tutti prodotti che gli studi
effettuati sugli animali hanno dimostrato essere sicuri;
- oppure il porcospino può ingoiare, in un solo colpo, tanto oppio quanto un drogato ne può fumare in un mese!
SECONDO:
La vivisezione è pericolosa perché consente di sperimentare direttamente sull'uomo sostanze che non hanno
subito alcun vaglio preventivo (non essendo in alcun modo predittivo per l'uomo il risultato della
sperimentazione animale!).
Come facciamo, ad esempio, a sapere se un risultato ottenuto su una data specie animale è applicabile all’uomo?
La risposta si avrà solo provando la sostanza da sperimentare sull’uomo!
Il risultato di tutto questo, però, è che, solo in Europa, ogni anno perdono la vita circa "200 mila persone" per gli
effetti collaterali di nuovi farmaci!
Allora perché continuiamo ad usare gli animali per testare i nuovi farmaci?
"Cui prodest"?!
Testare nuovi farmaci sugli animali, inoltre, costituisce per le multinazionali del farmaco una forma di "rifugio
legale", di sicura tutela giuridica dalla responsabilità civile che ricade sulle stesse ogni qual volta nuovi farmaci
immessi in commercio risultano letali o arrecano gravi danni alla salute umana.
Le industrie, difatti, in tali casi si difendono sempre in giudizio documentando la rigorosità dei test condotti sugli
animali, nei quali non si sono riscontrati effetti collaterali sugli animali!
La sperimentazione animale, infine, è un grande "business": grandi aziende multinazionali (come la Charles River
o la Harlan) si dedicano all'allevamento e alla vendita di animali per la ricerca (animali portatori di diabete,
Alzheimer, Parkinson; predisposti all'insorgenza di tumori o con insufficienza cardiaca indotta; che hanno subito
l'asportazione di un rene, della tiroide, della milza...).
In Italia la “Green Hill”,
situata a Montichiari (Brescia) è dedita esclusivamente all'allevamento di cani beagle da laboratorio destinati al mercato
estero (essendo, nel nostro Paese, ancora vietata tale pratica su cani e gatti!).
La Green Hill può contenere fino a 2.500 cani adulti e "immette in mercato" più di 250 cani ogni mese: cani
"nati per morire" e "condannati a soffrire" al chiuso di gabbie!
Dopo la chiusura dell’altro allevamento italiano, quello “Morini”, è probabile che la Green Hill aumenti il proprio
“giro d’affari”, ampliandosi e diventando uno dei principali allevamenti di cani da vivisezione del mercato europeo!
Da alcuni anni, inoltre, tale azienda è stata acquisita da un colosso americano, la “Marshall Farm Inc”, tristemente noto
in quanto la più grande “fabbrica” di cani da laboratorio al mondo!
Con l’acquisto di Green Hill in Europa (e la costruzione di un enorme allevamento anche in Cina), la Marshall mira ad
un piano di espansione e monopolio in questo orribile mercato (in quest’ottica va inquadrato il progetto di
ampliamento della Green Hill, che prevede la costruzione di altri capannoni per riuscire a contenere fino a
"5.000" cani, divenendo il più grande allevamento di cani beagle d'Europa!).
Per un prezzo dai 450 ai 900 euro, si possono comprare cani di tutte le età, inoltre si offrono ai propri clienti
"trattamenti chirurgici" su richiesta (quali il taglio delle corde vocali o l’asportazione di alcune ghiandole)!
Ecco, dunque, il vero volto della vivisezione: un mercato delle merci come tanti altri, ma che, a differenza di tutti
gli altri, tratta come "merce" la vita di altri esseri viventi!
E' utile sapere che le più note associazioni che finanziano la vivisezione in Italia sono:
- l'Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro);
- l'Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla);
- e Telethon.
Le associazioni italiane che, invece, hanno dichiarato di finanziare solo "ricerche senza animali" sono le seguenti:
- Fondazione "Per il cuore";
- e la Lega italiana per la lotta contro i tumori.
Infine,le associazioni che danno aiuto ai malati ma non finanziano ricerche (dunque, che non possono destinare i propri
fondi per la vivisezione) sono:
- l'Uildm (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare);
- l'Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro i Tumori;
- la Lism (Lega Italiana Sclerosi Multipla);
- l'Ala (Associazione nazionale italiana Lotta all'AIDS);
- l'Anpo (Associazione Nazionale Prevenzione Oncologica);
- e la Lila (Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids)
silence- Messaggi : 1970
Data d'iscrizione : 13.03.12
Età : 49
Località : bologna
Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Fallimenti della sperimentazione animale nella lotta contro l'AIDS
di Stephen R. Kaufman, M.D., Murry J. Cohen, M.D. e Steve Simmons
Originale: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
I finanziamenti destinati alla ricerca di una cura per l'AIDS finiscono per la maggior parte in progetti di sperimentazione su animali. Il Medical Research Modernization Committee (MRMC) ha identificato alcuni problemi scientifici fondamentali nella sperimentazione su animali, considerata nel suo complesso (1) e in particolare nella ricerca sull'AIDS (2). L'opuscolo del MRMC 'A Critical Look at Animal Experimentation' analizza sia le leggi riguardanti la sperimentazione su animali sia le ragioni politiche e sociali per cui governo, centri medici ed Istituti di ricerca continuano a supportarla; descrive, inoltre, metodi di ricerca efficaci ed affidabili.(1)
Secondo un'indagine condotta nel 1996 dall'Office of AIDS Research che ha suscitato un discreto interesse da parte dei media, alcuni progetti "inadeguatamente" presentati come ricerche sull'AIDS hanno ricevuto "una percentuale cospicua" dei fondi stanziati per combattere l'AIDS dagli Istituti nazionali di ricerca (NIH) (3).
Alcuni ricercatori in cerca di riconoscimenti hanno dato fondo agli stanziamenti destinati alla ricerca sull'AIDS conducendo su animali esperimenti di utilità estremamente dubbia. Dal momento che gli animali non umani non si ammalano di AIDS in natura, la sperimentazione animale provoca artificialmente delle condizioni che simulano l'AIDS per certi aspetti, ma ne differiscono per altri.
SCIMPANZE'
Gli scimpanze' sono gli unici animali non umani in possesso di un sistema immunitario che puo' essere infettato con l'HIV-1, la causa della maggior parte dei casi di AIDS. Su circa cento scimpanze' infettati con l'HIV-1, nel corso di un decennio, soltanto due si sono ammalati. I ricercatori hanno quindi evitato di informare il pubblico su quanto siano simili le condizioni di malattia di questi due scimpanze' con la forma di AIDS che colpisce gli umani. In ogni caso, molti ricercatori che studiano l'AIDS sostengono che gli scimpanze' non sono adatti per lo studio di questa malattia, in quanto raramente sviluppano una patologia dopo l'infezione da HIV. Possono ammalarsi soltanto dopo un lungo periodo di tempo e sono una specie protetta.
Nelle ricerche sull'AIDS, gli scimpanze' sono stati utilizzati principalmente per studiare dei vaccini, ma non possono garantire risultati affidabili. Diversamente da quanto avviene nel sistema immunitario umano, in quello degli scimpanze' la reazione all'HIV-1, mediata da anticorpi o da cellule, e' debole. (4).
Inoltre, il sistema immunitario degli scimpanze' differisce da quello degli umani nelle percentuali di linfociti T4 e T8 (5), una differenza che rende la reazione immunitaria degli scimpanze' all'infezione da HIV-1 non paragonabile a quella umana (6).
Come avvertono James Scott e Neil Almond, gli studi di vaccini condotti su scimpanze' possono risultare totalmente inapplicabili negli umani: innanzitutto, gli scimpanze' sono troppo pochi per poter essere usati in numero sufficiente da ottenere risultati statisticamente rilevanti; secondariamente, le infezioni da HIV-1 indotte artificialmente sono differenti dalla forma che il virus presenta in natura. Infine, la replica molto piu' limitata dell'HIV-1 negli scimpanze' fa si' che le vaccinazioni siano efficaci contro il virus molto piu' facilmente negli scimpanze' che negli umani. (7).
Gli studi condotti su persone rimaste immuni all'AIDS nonostante la presenza cronica di infezione da HIV -8- offrono possibilita' molto maggiori per scoprire metodi atti a migliorare la resistenza umana all'HIV, rispetto ad esperimenti condotti su scimpanze'. Un altro fattore che mina la validita' della ricerca sull'AIDS condotta su scimpanze' e' lo stress sofferto da questi animali - altamente sociali, intelligenti e sensibili - a causa dell'isolamento, dell'ambiente artificiale dei laboratori, dell'interazione con gli umani, o degli spazi inadeguati in cui vengono stabulati. Lo stress indotto dalle condizioni di laboratorio altera le risposte immunitarie e rende confusi i dati (9). Se c'e' qualcosa che abbiamo imparato dagli studi condotti su scimpanze', e' che anche piccole differenze nelle funzioni del sistema immunitario possono influenzare profondamente il corso e la risposta al trattamento delle malattie infettive.
SCIMMIE
Le varie forme del virus da immunodeficienza delle scimmie (SIV) non sembrano causare la malattia nei loro ospiti naturali - ne' in laboratorio, ne' in natura. Tuttavia, possono causare malattie da immunodeficienza in altre specie di scimmie infettate artificialmente in laboratorio. Il SIV del cercocebo moro, ad esempio, puo' infettare le scimmie rhesus.
Tutte le forme di SIV differiscono notevolmente da quella causata dall'HIV-1. Alcune forme di SIV, pero', somigliano all'HIV-2 (10), che negli umani causa una sindrome di immunodeficienza meno aggressiva di quella legata all'HIV-1 ed è responsabile di molto meno casi di AIDS.
In una recente analisi delle ricerche sull'AIDS basate sulla sperimentazione animale, Ann Lewis e Philip Johnson sostengono che gli studi sul SIV possono chiarire i meccanismi dell'infezione da HIV-1 (11). Tuttavia, poiche' il SIV differisce significativamente dall'HIV-1 ed infetta le scimmie piuttosto che gli esseri umani, i meccanismi del SIV e dell'infezione da HIV-1, con ogni probabilita', differiscono sostanzialmente. Non sorprende che la nostra reale conoscenza della patologia dell'AIDS e della sua patogenesi derivino da studi condotti su umani malati di AIDS (12).
Lewis e Johnson, inoltre, sostengono che, per studiare vaccini e terapie contro l'HIV-1, i ricercatori possono usare efficacemente il SIV (11). Eppure, loro stessi notano un problema cruciale nel ricorrere al SIV per la ricerca di un vaccino contro l'AIDS: gli esseri umani malati di AIDS producono degli anticorpi contro una determinata glicoproteina, presente sullo strato esterno dell'HIV, mentre le scimmie infette da SIV non producono questi anticorpi (scimmie infettate con virus chimerici, composti da un nucleo di SIV e da uno strato esterno contenente le glicoproteine dell'HIV-1 hanno mostrato soltanto dei bassi livelli di questi virus, senza ammalarsi) (11).
Inoltre, il ricercatore Ronald Desrosiers, che ha studiato il SIV, riconosce che i risultati degli esperimenti fatti con il SIV "variano notevolmente a seconda del tipo di virus usato" (13). Poiche' i risultati ottenuti con forme diverse di SIV non possono essere estrapolati in modo attendibile da uno all'altro, come si possono estrapolare all'HIV-1 dei risultati ottenuti con il SIV, che ne differisce in misura sostanziale?
Michael Wyand conclude che gli esperimenti sull'AIDS condotti su animali hanno rivestito un "ruolo minore" nello sviluppo di vaccini e farmaci contro l'AIDS. Wyand nota come questi siano stati dapprima studiati in proteine, cellule e tessuti isolate, per poi procedere testando direttamente su tessuti umani quelli considerati sicuri in base ai test in vitro, con "scarse informazioni utili in merito alla loro efficacia" ricavate dalla sperimentazione su animali. Una delle ragioni per cui la sperimentazione su animali gioca un ruolo minore in questo processo, secondo Wyand, e' la diffusa mancanza di fiducia nel valore predittivo dei "modelli animali", relativamente all'infezione da HIV negli umani (14).
GATTI
Come notano Bennett e Hart, il virus dell'immunodeficenza felina (FIV) e' "piu' strettamente connesso" con i lentivirus dei non-primati (che infettano cavalli, pecore e bovini) che non all'HIV (15). L'infezione da HIV si verifica attraverso un legame con un particolare recettore cellulare e l'infezione da FIV rende immunodeficienti molti gatti, ma l'infezione da FIV indotta in laboratorio non sembra comportarsi in questo modo (11). Molto probabilmente, per causare l'immunodeficienza, la FIV ha bisogno di un'infezione parallela, simile a quelle riscontrate nei gatti che vivono in casa, assente negli ambienti di laboratorio.
TOPI
Poiche' nei topi con immunodeficienza combinata severa (SCIDTM) i linfociti T e B (necessari per il funzionamento del sistema immunitario) non funzionano, il loro sistema immunitario non rigetta il trapianto di cellule immunitarie umane, comprese quelle infettate con HIV-1. Tuttavia, anche quando vengono loro trapiantate cellule immunitarie umane, i topi malati di SCIDTM non sviluppano un sistema immunitario umano, dal momento che un sistema del genere identificherebbe i tessuti del topo come estranei, attaccandoli e distruggendoli. I topi malati di SCIDTM con cellule immunitarie umane trapiantate ed infettati con HIV-1 non sviluppano alcuna malattia simile all'AIDS da questo virus, che, all'interno del loro corpi, si replica soltanto in misura limitata (16,17). Dopo sette anni di esperimenti sui topi malati di SCIDTM, Johnson e Lewis notano: "la possibilita' di ricorrere a questo modello non è ancora del tutto definita" (11).
CONCLUSIONE
Per lo studio dell' AIDS il NIH Office of AIDS Research (OAR), in un suo report del 1996, raccomanda la ricerca di base (3). Sfortunatamente, il report sostiene la sperimentazione su animali, intesa come strumento utile per ottenere informazioni rilevanti: un sostegno che risulta ingiustificato. Considerando le raccomandazioni dell'OAR, infatti, la ricerca condotta su umani consente con molte maggiori probabilita' di conoscere l'HIV ed il modo in cui infetta gli umani. Ad oggi, le scoperte fondamentali sui meccanismi dell'AIDS e sulla sua terapia sono derivate esclusivamente da studi in vitro ed in vivo condotti su umani. Viceversa, gli animali infettati con vari virus di immunodeficienza non consentono affatto di riprodurre in maniera fedele la sindrome umana dell'AIDS.
Per quanto riguarda il trattamento dell'infezione da HIV, i farmaci contro l'AIDS sono stati sviluppati grazie a studi condotti su colture di tessuti umani (18). Allo stesso modo, le infezione opportunistiche e le forme maligne riscontrate comunemente nei pazienti malati di AIDS differiscono da quelle che colpiscono gli animali con altre sindromi di immunodeficienza. Di conseguenza, la ricerca sulle malattie opportunistiche riscontrate in animali non umani non può spiegare per quale motivo molti pazienti di AIDS soffrano di polmonite, pneumocisti o sarcoma di Kaposi.
Nella ricerca di un vaccino contro l'AIDS, gli studi sulle malattie di immunodeficienza non umane probabilmente rimarranno inutili. I ricercatori dovrebbero, piuttosto, studiare gli umani HIV-positivi che non sviluppano l'AIDS. Per concludere, il progresso nella comprensione delle funzioni del comportamento di trasmissione dell'AIDS richiede necessariamente la ricerca sociologica ed epidemiologica sugli esseri umani.
Nella sua vasta analisi degli esperimenti relativi all'AIDS condotti su animali, l'MRMC ha identificato errori scientifici fondamentali in tutti gli esperimenti analizzati, e nessuna prova che questi esperimenti abbiano dato un contribuito significativo alla prevenzione o alla cura dell'AIDS. Tutte le specie differiscono tra loro, sia nel sistema immunitario che in altri sistemi, ed anche delle piccole differenze possono implicare grandi conseguenze. Gli umani possono essere infettati dall'HIV molto piu' facilmente di qualsiasi altro animale.
Secondo Stott e Almond, possiamo sapere quale "modello" animale sia il migliore soltanto "quando capiamo la patogenesi dell'AIDS e quando abbiamo vaccini e terapie che lo prevengano" (7). Quest'affermazione coglie l'insensatezza fondamentale della sperimentazione su animali; la validità delle informazioni ottenute sugli animali può essere valutata soltanto confrontandola con informazioni gia' ottenute sugli umani. L'esistenza delle informazioni sugli umani, pero', rende superflue le informazioni sugli animali. Nonostante i generosi finanziamenti ricevuti, la ricerca sull'AIDS basata sulla sperimentazione animale e' stata improduttiva e non c'è motivo di credere che possa rivelarsi più utile in futuro.
BIBLIOGRAFIA
1. A Critical Look at Animal Experimentation Perspectives on Medical Research.. New York, Medical Research Modernization Committee, 1995. See also MRMC's monograph series
2. Committee on Animal Models in Biomedical Research. New York, MRMC, 1995.Aping Science: A Critical Analysis of Research at the Yerkes Regional Primate Research Center.
3. Report of the NIH AIDS Research Program Evaluation Working Group of the Office of AIDS Research Advisory Council AIDS Research, March 13, 1996.. Washington, D.C., Office of
4. Ferrari G., Ottinger J., Place C., Nigida S. M. Jr., Arthur L. O., Weinhold K. J. The impact of HIV-1 infection of phenotypic and functional parameter of cellular immunity in chimpanzees. AIDS Research and Human Retro-viruses 1993;9:647-656.
5. Nara P., Hatch W., Kessler J., Kelliber J., Carter S. The biology of human immunodeficiency virus-1 IIIB infection in the chimpanzee: correlations. Journal of Medical Primatology 1989;35:343-355.In vivo and in vitro
6. Karzon D. T., Bolognesi D. P., Koff W. C. Development of a vaccine for the prevention of AIDS, a critical appraisal. Vaccine 1992;10:1039-1052.
7. Stott J., Almond N. Assessing animal models of AIDS. Nature Medicine 1995;1:295-297.
8. Baltimore D. Lessons from people with nonprogressive HIV infection. New England Journal of Medicine 1994;332:259-260.
9. Barnard N., Hou S. Inherent stress: The tough life in lab routine. Lab Animal Sept. 1988, pp.21-27.
10. Simon F., Matheron S., Tamalet C., et al. Cellular and plasma viral load in patients infected with HIV-2. AIDS 1993;7:1411-1417.
11. Lewis A. D., Johnson P. R. Developing animal models for AIDS research-progress and problems. Trends in Biotechnology 1995;13:142-150.
12. DeVita V. T.Jr., Hellman S., Rosenberg S. A. Although the authors do not explicitly state that animal experimentation has failed to contribute to understanding or treatment of AIDS, their detailed review of AIDS-related research clearly demonstrates that human clinical investigation has played the primary role. AIDS Etiology, Diagnosis, Treatment, and Prevention, 3rd Edition. Philadelphia, JB Lippincott, 1992.
13. Desrosiers R. C. Non-human primate models for AIDS vaccines. AIDS 1995;9(suppl A):S137-S141.
14. Wyand M. S. The use of SIV-infected rhesus monkeys for the preclinical evaluation of AIDS drugs and vaccines. 1992;8:349-356.AIDS Research and Human Retroviruses
15. Bennett M., Hart C. A. Feline immunodeficiency virus infection- a model for HIV and AIDS? Journal of Medical Microbiology 1995;42:233-236.
16. Gardner M. B., Luciw P.W. Animal models of AIDS. FASEB Journal 1989;3:2593-2602.
17. Klotman P.E., Ray P. et al. Transgenic models of HIV-1. AIDS 1995;9:313-324.
18. Mitsuya H., Broder S. Strategies for anitviral therapy in AIDS. Nature 1987;325:773-778.[b]
di Stephen R. Kaufman, M.D., Murry J. Cohen, M.D. e Steve Simmons
Originale: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
I finanziamenti destinati alla ricerca di una cura per l'AIDS finiscono per la maggior parte in progetti di sperimentazione su animali. Il Medical Research Modernization Committee (MRMC) ha identificato alcuni problemi scientifici fondamentali nella sperimentazione su animali, considerata nel suo complesso (1) e in particolare nella ricerca sull'AIDS (2). L'opuscolo del MRMC 'A Critical Look at Animal Experimentation' analizza sia le leggi riguardanti la sperimentazione su animali sia le ragioni politiche e sociali per cui governo, centri medici ed Istituti di ricerca continuano a supportarla; descrive, inoltre, metodi di ricerca efficaci ed affidabili.(1)
Secondo un'indagine condotta nel 1996 dall'Office of AIDS Research che ha suscitato un discreto interesse da parte dei media, alcuni progetti "inadeguatamente" presentati come ricerche sull'AIDS hanno ricevuto "una percentuale cospicua" dei fondi stanziati per combattere l'AIDS dagli Istituti nazionali di ricerca (NIH) (3).
Alcuni ricercatori in cerca di riconoscimenti hanno dato fondo agli stanziamenti destinati alla ricerca sull'AIDS conducendo su animali esperimenti di utilità estremamente dubbia. Dal momento che gli animali non umani non si ammalano di AIDS in natura, la sperimentazione animale provoca artificialmente delle condizioni che simulano l'AIDS per certi aspetti, ma ne differiscono per altri.
SCIMPANZE'
Gli scimpanze' sono gli unici animali non umani in possesso di un sistema immunitario che puo' essere infettato con l'HIV-1, la causa della maggior parte dei casi di AIDS. Su circa cento scimpanze' infettati con l'HIV-1, nel corso di un decennio, soltanto due si sono ammalati. I ricercatori hanno quindi evitato di informare il pubblico su quanto siano simili le condizioni di malattia di questi due scimpanze' con la forma di AIDS che colpisce gli umani. In ogni caso, molti ricercatori che studiano l'AIDS sostengono che gli scimpanze' non sono adatti per lo studio di questa malattia, in quanto raramente sviluppano una patologia dopo l'infezione da HIV. Possono ammalarsi soltanto dopo un lungo periodo di tempo e sono una specie protetta.
Nelle ricerche sull'AIDS, gli scimpanze' sono stati utilizzati principalmente per studiare dei vaccini, ma non possono garantire risultati affidabili. Diversamente da quanto avviene nel sistema immunitario umano, in quello degli scimpanze' la reazione all'HIV-1, mediata da anticorpi o da cellule, e' debole. (4).
Inoltre, il sistema immunitario degli scimpanze' differisce da quello degli umani nelle percentuali di linfociti T4 e T8 (5), una differenza che rende la reazione immunitaria degli scimpanze' all'infezione da HIV-1 non paragonabile a quella umana (6).
Come avvertono James Scott e Neil Almond, gli studi di vaccini condotti su scimpanze' possono risultare totalmente inapplicabili negli umani: innanzitutto, gli scimpanze' sono troppo pochi per poter essere usati in numero sufficiente da ottenere risultati statisticamente rilevanti; secondariamente, le infezioni da HIV-1 indotte artificialmente sono differenti dalla forma che il virus presenta in natura. Infine, la replica molto piu' limitata dell'HIV-1 negli scimpanze' fa si' che le vaccinazioni siano efficaci contro il virus molto piu' facilmente negli scimpanze' che negli umani. (7).
Gli studi condotti su persone rimaste immuni all'AIDS nonostante la presenza cronica di infezione da HIV -8- offrono possibilita' molto maggiori per scoprire metodi atti a migliorare la resistenza umana all'HIV, rispetto ad esperimenti condotti su scimpanze'. Un altro fattore che mina la validita' della ricerca sull'AIDS condotta su scimpanze' e' lo stress sofferto da questi animali - altamente sociali, intelligenti e sensibili - a causa dell'isolamento, dell'ambiente artificiale dei laboratori, dell'interazione con gli umani, o degli spazi inadeguati in cui vengono stabulati. Lo stress indotto dalle condizioni di laboratorio altera le risposte immunitarie e rende confusi i dati (9). Se c'e' qualcosa che abbiamo imparato dagli studi condotti su scimpanze', e' che anche piccole differenze nelle funzioni del sistema immunitario possono influenzare profondamente il corso e la risposta al trattamento delle malattie infettive.
SCIMMIE
Le varie forme del virus da immunodeficienza delle scimmie (SIV) non sembrano causare la malattia nei loro ospiti naturali - ne' in laboratorio, ne' in natura. Tuttavia, possono causare malattie da immunodeficienza in altre specie di scimmie infettate artificialmente in laboratorio. Il SIV del cercocebo moro, ad esempio, puo' infettare le scimmie rhesus.
Tutte le forme di SIV differiscono notevolmente da quella causata dall'HIV-1. Alcune forme di SIV, pero', somigliano all'HIV-2 (10), che negli umani causa una sindrome di immunodeficienza meno aggressiva di quella legata all'HIV-1 ed è responsabile di molto meno casi di AIDS.
In una recente analisi delle ricerche sull'AIDS basate sulla sperimentazione animale, Ann Lewis e Philip Johnson sostengono che gli studi sul SIV possono chiarire i meccanismi dell'infezione da HIV-1 (11). Tuttavia, poiche' il SIV differisce significativamente dall'HIV-1 ed infetta le scimmie piuttosto che gli esseri umani, i meccanismi del SIV e dell'infezione da HIV-1, con ogni probabilita', differiscono sostanzialmente. Non sorprende che la nostra reale conoscenza della patologia dell'AIDS e della sua patogenesi derivino da studi condotti su umani malati di AIDS (12).
Lewis e Johnson, inoltre, sostengono che, per studiare vaccini e terapie contro l'HIV-1, i ricercatori possono usare efficacemente il SIV (11). Eppure, loro stessi notano un problema cruciale nel ricorrere al SIV per la ricerca di un vaccino contro l'AIDS: gli esseri umani malati di AIDS producono degli anticorpi contro una determinata glicoproteina, presente sullo strato esterno dell'HIV, mentre le scimmie infette da SIV non producono questi anticorpi (scimmie infettate con virus chimerici, composti da un nucleo di SIV e da uno strato esterno contenente le glicoproteine dell'HIV-1 hanno mostrato soltanto dei bassi livelli di questi virus, senza ammalarsi) (11).
Inoltre, il ricercatore Ronald Desrosiers, che ha studiato il SIV, riconosce che i risultati degli esperimenti fatti con il SIV "variano notevolmente a seconda del tipo di virus usato" (13). Poiche' i risultati ottenuti con forme diverse di SIV non possono essere estrapolati in modo attendibile da uno all'altro, come si possono estrapolare all'HIV-1 dei risultati ottenuti con il SIV, che ne differisce in misura sostanziale?
Michael Wyand conclude che gli esperimenti sull'AIDS condotti su animali hanno rivestito un "ruolo minore" nello sviluppo di vaccini e farmaci contro l'AIDS. Wyand nota come questi siano stati dapprima studiati in proteine, cellule e tessuti isolate, per poi procedere testando direttamente su tessuti umani quelli considerati sicuri in base ai test in vitro, con "scarse informazioni utili in merito alla loro efficacia" ricavate dalla sperimentazione su animali. Una delle ragioni per cui la sperimentazione su animali gioca un ruolo minore in questo processo, secondo Wyand, e' la diffusa mancanza di fiducia nel valore predittivo dei "modelli animali", relativamente all'infezione da HIV negli umani (14).
GATTI
Come notano Bennett e Hart, il virus dell'immunodeficenza felina (FIV) e' "piu' strettamente connesso" con i lentivirus dei non-primati (che infettano cavalli, pecore e bovini) che non all'HIV (15). L'infezione da HIV si verifica attraverso un legame con un particolare recettore cellulare e l'infezione da FIV rende immunodeficienti molti gatti, ma l'infezione da FIV indotta in laboratorio non sembra comportarsi in questo modo (11). Molto probabilmente, per causare l'immunodeficienza, la FIV ha bisogno di un'infezione parallela, simile a quelle riscontrate nei gatti che vivono in casa, assente negli ambienti di laboratorio.
TOPI
Poiche' nei topi con immunodeficienza combinata severa (SCIDTM) i linfociti T e B (necessari per il funzionamento del sistema immunitario) non funzionano, il loro sistema immunitario non rigetta il trapianto di cellule immunitarie umane, comprese quelle infettate con HIV-1. Tuttavia, anche quando vengono loro trapiantate cellule immunitarie umane, i topi malati di SCIDTM non sviluppano un sistema immunitario umano, dal momento che un sistema del genere identificherebbe i tessuti del topo come estranei, attaccandoli e distruggendoli. I topi malati di SCIDTM con cellule immunitarie umane trapiantate ed infettati con HIV-1 non sviluppano alcuna malattia simile all'AIDS da questo virus, che, all'interno del loro corpi, si replica soltanto in misura limitata (16,17). Dopo sette anni di esperimenti sui topi malati di SCIDTM, Johnson e Lewis notano: "la possibilita' di ricorrere a questo modello non è ancora del tutto definita" (11).
CONCLUSIONE
Per lo studio dell' AIDS il NIH Office of AIDS Research (OAR), in un suo report del 1996, raccomanda la ricerca di base (3). Sfortunatamente, il report sostiene la sperimentazione su animali, intesa come strumento utile per ottenere informazioni rilevanti: un sostegno che risulta ingiustificato. Considerando le raccomandazioni dell'OAR, infatti, la ricerca condotta su umani consente con molte maggiori probabilita' di conoscere l'HIV ed il modo in cui infetta gli umani. Ad oggi, le scoperte fondamentali sui meccanismi dell'AIDS e sulla sua terapia sono derivate esclusivamente da studi in vitro ed in vivo condotti su umani. Viceversa, gli animali infettati con vari virus di immunodeficienza non consentono affatto di riprodurre in maniera fedele la sindrome umana dell'AIDS.
Per quanto riguarda il trattamento dell'infezione da HIV, i farmaci contro l'AIDS sono stati sviluppati grazie a studi condotti su colture di tessuti umani (18). Allo stesso modo, le infezione opportunistiche e le forme maligne riscontrate comunemente nei pazienti malati di AIDS differiscono da quelle che colpiscono gli animali con altre sindromi di immunodeficienza. Di conseguenza, la ricerca sulle malattie opportunistiche riscontrate in animali non umani non può spiegare per quale motivo molti pazienti di AIDS soffrano di polmonite, pneumocisti o sarcoma di Kaposi.
Nella ricerca di un vaccino contro l'AIDS, gli studi sulle malattie di immunodeficienza non umane probabilmente rimarranno inutili. I ricercatori dovrebbero, piuttosto, studiare gli umani HIV-positivi che non sviluppano l'AIDS. Per concludere, il progresso nella comprensione delle funzioni del comportamento di trasmissione dell'AIDS richiede necessariamente la ricerca sociologica ed epidemiologica sugli esseri umani.
Nella sua vasta analisi degli esperimenti relativi all'AIDS condotti su animali, l'MRMC ha identificato errori scientifici fondamentali in tutti gli esperimenti analizzati, e nessuna prova che questi esperimenti abbiano dato un contribuito significativo alla prevenzione o alla cura dell'AIDS. Tutte le specie differiscono tra loro, sia nel sistema immunitario che in altri sistemi, ed anche delle piccole differenze possono implicare grandi conseguenze. Gli umani possono essere infettati dall'HIV molto piu' facilmente di qualsiasi altro animale.
Secondo Stott e Almond, possiamo sapere quale "modello" animale sia il migliore soltanto "quando capiamo la patogenesi dell'AIDS e quando abbiamo vaccini e terapie che lo prevengano" (7). Quest'affermazione coglie l'insensatezza fondamentale della sperimentazione su animali; la validità delle informazioni ottenute sugli animali può essere valutata soltanto confrontandola con informazioni gia' ottenute sugli umani. L'esistenza delle informazioni sugli umani, pero', rende superflue le informazioni sugli animali. Nonostante i generosi finanziamenti ricevuti, la ricerca sull'AIDS basata sulla sperimentazione animale e' stata improduttiva e non c'è motivo di credere che possa rivelarsi più utile in futuro.
BIBLIOGRAFIA
1. A Critical Look at Animal Experimentation Perspectives on Medical Research.. New York, Medical Research Modernization Committee, 1995. See also MRMC's monograph series
2. Committee on Animal Models in Biomedical Research. New York, MRMC, 1995.Aping Science: A Critical Analysis of Research at the Yerkes Regional Primate Research Center.
3. Report of the NIH AIDS Research Program Evaluation Working Group of the Office of AIDS Research Advisory Council AIDS Research, March 13, 1996.. Washington, D.C., Office of
4. Ferrari G., Ottinger J., Place C., Nigida S. M. Jr., Arthur L. O., Weinhold K. J. The impact of HIV-1 infection of phenotypic and functional parameter of cellular immunity in chimpanzees. AIDS Research and Human Retro-viruses 1993;9:647-656.
5. Nara P., Hatch W., Kessler J., Kelliber J., Carter S. The biology of human immunodeficiency virus-1 IIIB infection in the chimpanzee: correlations. Journal of Medical Primatology 1989;35:343-355.In vivo and in vitro
6. Karzon D. T., Bolognesi D. P., Koff W. C. Development of a vaccine for the prevention of AIDS, a critical appraisal. Vaccine 1992;10:1039-1052.
7. Stott J., Almond N. Assessing animal models of AIDS. Nature Medicine 1995;1:295-297.
8. Baltimore D. Lessons from people with nonprogressive HIV infection. New England Journal of Medicine 1994;332:259-260.
9. Barnard N., Hou S. Inherent stress: The tough life in lab routine. Lab Animal Sept. 1988, pp.21-27.
10. Simon F., Matheron S., Tamalet C., et al. Cellular and plasma viral load in patients infected with HIV-2. AIDS 1993;7:1411-1417.
11. Lewis A. D., Johnson P. R. Developing animal models for AIDS research-progress and problems. Trends in Biotechnology 1995;13:142-150.
12. DeVita V. T.Jr., Hellman S., Rosenberg S. A. Although the authors do not explicitly state that animal experimentation has failed to contribute to understanding or treatment of AIDS, their detailed review of AIDS-related research clearly demonstrates that human clinical investigation has played the primary role. AIDS Etiology, Diagnosis, Treatment, and Prevention, 3rd Edition. Philadelphia, JB Lippincott, 1992.
13. Desrosiers R. C. Non-human primate models for AIDS vaccines. AIDS 1995;9(suppl A):S137-S141.
14. Wyand M. S. The use of SIV-infected rhesus monkeys for the preclinical evaluation of AIDS drugs and vaccines. 1992;8:349-356.AIDS Research and Human Retroviruses
15. Bennett M., Hart C. A. Feline immunodeficiency virus infection- a model for HIV and AIDS? Journal of Medical Microbiology 1995;42:233-236.
16. Gardner M. B., Luciw P.W. Animal models of AIDS. FASEB Journal 1989;3:2593-2602.
17. Klotman P.E., Ray P. et al. Transgenic models of HIV-1. AIDS 1995;9:313-324.
18. Mitsuya H., Broder S. Strategies for anitviral therapy in AIDS. Nature 1987;325:773-778.[b]
silence- Messaggi : 1970
Data d'iscrizione : 13.03.12
Età : 49
Località : bologna
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L'AIDS
MEDICI INTERNAZIONALI LIMAV (LEGA INTERNAZIONALE MEDICI PER L'ABOLIZIONE DELLA VIVISEZIONE)
Le conoscenze che abbiamo derivano dall’epidemiologia (lo studio delle malattie nelle popolazioni). Sono stati questi studi a rivelare che i metodi di trasmissione sono collegati coi contatti sessuali, col sangue (trasfusioni) e, più importante, l’epidemiologia ha mostrato come prevenire l’AIDS. La scoperta del virus dell’AIDS nella linfa umana ne ha rivoluzionato la ricerca. Da allora gli studi in vitro sono aumentati e hanno mostrato come il virus si comporta nelle cellule del sangue e nei tessuti. I modelli animali non possono farsi merito del progresso raggiunto nella ricerca per la cura dell’AIDS, non esiste specie animale che possa riprodurre l’AIDS umano.
MEDICI INTERNAZIONALI LIMAV (LEGA INTERNAZIONALE MEDICI PER L'ABOLIZIONE DELLA VIVISEZIONE)
Le conoscenze che abbiamo derivano dall’epidemiologia (lo studio delle malattie nelle popolazioni). Sono stati questi studi a rivelare che i metodi di trasmissione sono collegati coi contatti sessuali, col sangue (trasfusioni) e, più importante, l’epidemiologia ha mostrato come prevenire l’AIDS. La scoperta del virus dell’AIDS nella linfa umana ne ha rivoluzionato la ricerca. Da allora gli studi in vitro sono aumentati e hanno mostrato come il virus si comporta nelle cellule del sangue e nei tessuti. I modelli animali non possono farsi merito del progresso raggiunto nella ricerca per la cura dell’AIDS, non esiste specie animale che possa riprodurre l’AIDS umano.
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METODI SOSTITUTIVI
LIMAV (LEGA INTERNAZIONALE MEDICI PER L'ABOLIZIONE DELLA VIVISEZIONE)
La stragrande maggioranza degli esperimenti compiuti sugli animali sono quelli per i test "di tossicità" obbligatori per legge, cioè quei test che dovrebbero accertare la pericolosità di una data sostanza chimica per l'uomo. Altri esperimenti sono quelli compiuti invece nella ricerca biomedica di base, per lo studio delle malattie: in questo caso non è obbligatorio per legge usare gli animali, però è quello che si continua a fare. Infine, una piccola percentuale di esperimenti sono quelli a scopo didattico-dimostrativo.
Per i test di tossicità sono state sviluppate negli ultimi vent'anni diverse metodologie:
• Colture di cellule e di tessuti umani: permettono ai ricercatori di studiare specifiche parti del corpo umano. Ad esempio, cellule di sangue e tessuto canceroso servono a investigare sulle modalità con cui i virus causano le infezioni; la placenta umana può servire per provare se certi farmaci possono o meno passare la barriera placentale dalla madre al bambino.
• Microorganismi: servono a provare il danno genetico causato da sostanze chimiche o radiazioni. Ad esempio, il test di Ames, basato su microorganismi, è un test di mutagenicità, cioè può identificare le sostanze chimiche che danneggiano il DNA delle cellule.
• Modelli matematici computerizzati: esistono diversi sistemi di questo genere, per esempio "DEREK", un programma sviluppato all'Università di Leeds il cui database contiene molte informazioni sulle reazioni allergiche.
• Tecniche non-invasive per immagini: servono per la ricerca sul cervello, e consentono lo studio diretto del cervello umano, attraverso metodi sicuri e non invasivi, ad esempio la PET (Tomografia a Emissione di Positroni), l'elettroencefalografia, etc.
• Sistemi artificiali: sono modelli in vitro che simulano una parte del corpo umano. Esistono modelli dell'intestino umano, della pelle umana, gli occhi artificiali, etc.
Per la ricerca biomedica di base, lo studio va fatto direttamente sull'uomo (studi clinici, epidemiologici, etc. come illustrato più oltre, ovviamente rispettando rigorosamente i limiti imposti dall'etica alla ricerca clinica), e per i test di nuovi possibili farmaci si possono usare colture in vitro di tessuti o interi organi umani. I ricercatori che abbiano a cuore la vera ricerca scientifica e non la propria carriera, hanno a disposizione metodi migliori dei test sugli animali:
- La ricerca clinica: la maggior parte delle scoperte mediche (i cui successi vengono spesso attribuiti alla sperimentazione animale) sono dovute infatti ad un'osservazione clinica (sull'uomo) di un particolare fenomeno, che solo in seguito i ricercatori tentano di riprodurre negli animali, inducendo artificialmente in essi delle patologie. Essi variano le condizioni dell'esperimento, così come la specie di animale utilizzata, fintantochè non trovano una specie e una serie di condizioni per cui il risultato coincide con l'indicazione già nota fornita dall'uomo; e così il merito va "all'esperimento sull'animale";
- L'epidemiologia e la statistica: l'epidemiologia studia la frequenza e la distribuzione delle patologie nella popolazione; la statistica è invece la disciplina che si occupa del trattamento dei dati numerici derivanti da un gruppo di individui. Sono stati l'impiego della epidemiologia e della statistica che hanno permesso di riconoscere la maggior parte dei fattori di rischio delle malattie cardiocircolatorie quali l'ipertensione arteriosa, il fumo, il sovrappeso, l'ipercolesterolemia;
- Lo studio diretto dei pazienti, tramite i moderni strumenti di analisi non-invasivi: questi metodi consentono di ottenere ottimi risultati, come è stato riscontrato per le malattie cardiache;
- Le autopsie e biopsie: le autopsie sono state cruciali per la comprensione di molte malattie; con le biopsie si possono ottenere molte informazioni durante i vari stadi della malattia. Per esempio, le biopsie endoscopiche hanno dimostrato che il cancro al colon deriva da tumori benigni chiamati adenomi. Questo è in contrasto con il modello animale più usato, in cui non vi è la sequenza adenoma-carcinoma.
Per quanto riguarda la sperimentazione didattica esistono ormai centinaia di metodologie alternative già validate:
• modellini, manichini e simulatori meccanici animali e umani;
• film e video;
• libri di fotografie;
• simulazioni computerizzate;
• esperimenti su piante, microorganismi, colture cellulari e tessutali;
• pratica clinica.
La validazione dei metodi alternativi
Ai fini della predittività nei confronti dell'uomo, la legge prevede che i modelli alternativi vadano validati. Nonostante i considerevoli sforzi compiuti per sviluppare metodi alternativi all'uso di animali, sono stati fatti relativamente pochi progressi nell'accettazione di questi test da parte degli organismi preposti. L'inerzia al cambiamento è stata significativa: sia gli scienziati sia le persone preposte ai controlli tendono a usare tecniche con cui sono già familiari.
Un altro problema consiste nel metodo di validazione. La validazione è il processo che stabilisce l'affidabilità e la rilevanza di un metodo.
L'affidabilità consiste nella riproducibilità dei risultati nello stesso laboratorio e tra laboratori diversi, e la rilevanza è la misura dell'utilità e della significatività del metodo per un certo scopo.
I test di validazione sono molto lunghi e onerosi (possono durare molti anni), e poggiano su una base scientificamente inaccettabile: un metodo si ritiene valido quando fornisce per certe sostanze risultati simili a quelli ottenuti, in passato, per le stesse sostanze mediante animali da laboratorio.
Dal punto di vista scientifico questo è insensato, perché i risultati vanno confrontati con quelli noti sull'uomo, non sugli animali (anche perché animali di specie diverse danno comunque risultati diversi tra loro). Inoltre, non ha senso confrontare i dati ottenuti da un organismo in toto con quelli di una coltura cellulare umana. Questi ultimi sono parziali, ma danno informazioni certe per l'uomo, invece i test sugli animali sono più completi ma danno informazioni completamente incerte (e quindi irrilevanti) riguardo all'effetto sull'organismo umano.
Inoltre, tutti i test su animali già in uso non sono mai stati validati (e in effetti la correlazione dei risultati da essi ottenuti e quelli ottenuti sull'uomo è molto bassa, spesso statisticamente irrilevante), ma entrano di diritto lo stesso nelle linee guida, accettate a livello mondiale, dell'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OECD - Organization for Economic Cooperation an Development).
L'Unione Europea ha istituito un centro per la validazione di metodi alternativi, l'ECVAM (European Center for the Validation of Alternative Methods) che ha sede a Ispra, Varese
Conclusioni
Come si è visto da questa panoramica, i metodi alternativi sono in fase di sviluppo già da molti anni, ma ci sono ancora varie questioni che ne rendono poco applicabile l'uso:
• problemi nella validazione di questi metodi, dovuta all'inerzia al cambiamento e a metodi di validazione troppo restrittivi e poco scientifici
• molti metodi alternativi non sono "sostitutivi", cioè usano ancora parti di animali (uccisi appositamente), e questo non è accettabile né sul piano etico né su quello scientifico
• inerzia al cambiamento anche nell'uso di metodi già validati
• difficoltà nel reperire tessuti umani utilizzabili per i test di tossicità e la ricerca, non dovuti a una vera e propria mancanza di materia prima, ma solo a una mancanza di organizzazione e normative su questo tema.
Ciascuno di noi può fare qualcosa per far cambiare la situazione: occorre far sentire la nostra voce, in vari modi, affinché i legislatori tengano conto del parere dei cittadini su questo argomento importante e complesso, sia dal punto di vista etico che scientifico.
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La stragrande maggioranza degli esperimenti compiuti sugli animali sono quelli per i test "di tossicità" obbligatori per legge, cioè quei test che dovrebbero accertare la pericolosità di una data sostanza chimica per l'uomo. Altri esperimenti sono quelli compiuti invece nella ricerca biomedica di base, per lo studio delle malattie: in questo caso non è obbligatorio per legge usare gli animali, però è quello che si continua a fare. Infine, una piccola percentuale di esperimenti sono quelli a scopo didattico-dimostrativo.
Per i test di tossicità sono state sviluppate negli ultimi vent'anni diverse metodologie:
• Colture di cellule e di tessuti umani: permettono ai ricercatori di studiare specifiche parti del corpo umano. Ad esempio, cellule di sangue e tessuto canceroso servono a investigare sulle modalità con cui i virus causano le infezioni; la placenta umana può servire per provare se certi farmaci possono o meno passare la barriera placentale dalla madre al bambino.
• Microorganismi: servono a provare il danno genetico causato da sostanze chimiche o radiazioni. Ad esempio, il test di Ames, basato su microorganismi, è un test di mutagenicità, cioè può identificare le sostanze chimiche che danneggiano il DNA delle cellule.
• Modelli matematici computerizzati: esistono diversi sistemi di questo genere, per esempio "DEREK", un programma sviluppato all'Università di Leeds il cui database contiene molte informazioni sulle reazioni allergiche.
• Tecniche non-invasive per immagini: servono per la ricerca sul cervello, e consentono lo studio diretto del cervello umano, attraverso metodi sicuri e non invasivi, ad esempio la PET (Tomografia a Emissione di Positroni), l'elettroencefalografia, etc.
• Sistemi artificiali: sono modelli in vitro che simulano una parte del corpo umano. Esistono modelli dell'intestino umano, della pelle umana, gli occhi artificiali, etc.
Per la ricerca biomedica di base, lo studio va fatto direttamente sull'uomo (studi clinici, epidemiologici, etc. come illustrato più oltre, ovviamente rispettando rigorosamente i limiti imposti dall'etica alla ricerca clinica), e per i test di nuovi possibili farmaci si possono usare colture in vitro di tessuti o interi organi umani. I ricercatori che abbiano a cuore la vera ricerca scientifica e non la propria carriera, hanno a disposizione metodi migliori dei test sugli animali:
- La ricerca clinica: la maggior parte delle scoperte mediche (i cui successi vengono spesso attribuiti alla sperimentazione animale) sono dovute infatti ad un'osservazione clinica (sull'uomo) di un particolare fenomeno, che solo in seguito i ricercatori tentano di riprodurre negli animali, inducendo artificialmente in essi delle patologie. Essi variano le condizioni dell'esperimento, così come la specie di animale utilizzata, fintantochè non trovano una specie e una serie di condizioni per cui il risultato coincide con l'indicazione già nota fornita dall'uomo; e così il merito va "all'esperimento sull'animale";
- L'epidemiologia e la statistica: l'epidemiologia studia la frequenza e la distribuzione delle patologie nella popolazione; la statistica è invece la disciplina che si occupa del trattamento dei dati numerici derivanti da un gruppo di individui. Sono stati l'impiego della epidemiologia e della statistica che hanno permesso di riconoscere la maggior parte dei fattori di rischio delle malattie cardiocircolatorie quali l'ipertensione arteriosa, il fumo, il sovrappeso, l'ipercolesterolemia;
- Lo studio diretto dei pazienti, tramite i moderni strumenti di analisi non-invasivi: questi metodi consentono di ottenere ottimi risultati, come è stato riscontrato per le malattie cardiache;
- Le autopsie e biopsie: le autopsie sono state cruciali per la comprensione di molte malattie; con le biopsie si possono ottenere molte informazioni durante i vari stadi della malattia. Per esempio, le biopsie endoscopiche hanno dimostrato che il cancro al colon deriva da tumori benigni chiamati adenomi. Questo è in contrasto con il modello animale più usato, in cui non vi è la sequenza adenoma-carcinoma.
Per quanto riguarda la sperimentazione didattica esistono ormai centinaia di metodologie alternative già validate:
• modellini, manichini e simulatori meccanici animali e umani;
• film e video;
• libri di fotografie;
• simulazioni computerizzate;
• esperimenti su piante, microorganismi, colture cellulari e tessutali;
• pratica clinica.
La validazione dei metodi alternativi
Ai fini della predittività nei confronti dell'uomo, la legge prevede che i modelli alternativi vadano validati. Nonostante i considerevoli sforzi compiuti per sviluppare metodi alternativi all'uso di animali, sono stati fatti relativamente pochi progressi nell'accettazione di questi test da parte degli organismi preposti. L'inerzia al cambiamento è stata significativa: sia gli scienziati sia le persone preposte ai controlli tendono a usare tecniche con cui sono già familiari.
Un altro problema consiste nel metodo di validazione. La validazione è il processo che stabilisce l'affidabilità e la rilevanza di un metodo.
L'affidabilità consiste nella riproducibilità dei risultati nello stesso laboratorio e tra laboratori diversi, e la rilevanza è la misura dell'utilità e della significatività del metodo per un certo scopo.
I test di validazione sono molto lunghi e onerosi (possono durare molti anni), e poggiano su una base scientificamente inaccettabile: un metodo si ritiene valido quando fornisce per certe sostanze risultati simili a quelli ottenuti, in passato, per le stesse sostanze mediante animali da laboratorio.
Dal punto di vista scientifico questo è insensato, perché i risultati vanno confrontati con quelli noti sull'uomo, non sugli animali (anche perché animali di specie diverse danno comunque risultati diversi tra loro). Inoltre, non ha senso confrontare i dati ottenuti da un organismo in toto con quelli di una coltura cellulare umana. Questi ultimi sono parziali, ma danno informazioni certe per l'uomo, invece i test sugli animali sono più completi ma danno informazioni completamente incerte (e quindi irrilevanti) riguardo all'effetto sull'organismo umano.
Inoltre, tutti i test su animali già in uso non sono mai stati validati (e in effetti la correlazione dei risultati da essi ottenuti e quelli ottenuti sull'uomo è molto bassa, spesso statisticamente irrilevante), ma entrano di diritto lo stesso nelle linee guida, accettate a livello mondiale, dell'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OECD - Organization for Economic Cooperation an Development).
L'Unione Europea ha istituito un centro per la validazione di metodi alternativi, l'ECVAM (European Center for the Validation of Alternative Methods) che ha sede a Ispra, Varese
Conclusioni
Come si è visto da questa panoramica, i metodi alternativi sono in fase di sviluppo già da molti anni, ma ci sono ancora varie questioni che ne rendono poco applicabile l'uso:
• problemi nella validazione di questi metodi, dovuta all'inerzia al cambiamento e a metodi di validazione troppo restrittivi e poco scientifici
• molti metodi alternativi non sono "sostitutivi", cioè usano ancora parti di animali (uccisi appositamente), e questo non è accettabile né sul piano etico né su quello scientifico
• inerzia al cambiamento anche nell'uso di metodi già validati
• difficoltà nel reperire tessuti umani utilizzabili per i test di tossicità e la ricerca, non dovuti a una vera e propria mancanza di materia prima, ma solo a una mancanza di organizzazione e normative su questo tema.
Ciascuno di noi può fare qualcosa per far cambiare la situazione: occorre far sentire la nostra voce, in vari modi, affinché i legislatori tengano conto del parere dei cittadini su questo argomento importante e complesso, sia dal punto di vista etico che scientifico.
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
50 DISASTRI DELLA VIVISEZIONE
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Traduzione di "Fifty Disasters of Animal Testing"
In questa pagina vengono riportati solo alcuni esempi di casi in cui il risultato ottenuto sugli animali e quello ottenuto sugli esseri umani è stato discordante, e ha provocato gravi danni: malattie e morti. Si possono senz'altro trovare casi in cui il risultato su una data specie animale, o su più specie, è stato lo stesso ottenuto nell'uomo.
Ma lo si è saputo solo dopo. Per saperlo, si è dovuto provare sull'uomo. Sempre e comunque. E perciò i test su animali in ogni caso non sono serviti a niente, perché non hanno saputo dare un risultato affidabile a priori.
1. Il benzene non venne ritirato dal mercato, e si è continuato a utilizzarlo come componente chimico industriale nonostante prove cliniche ed epidemiologiche avessero dimostrato che l'esposizione ad esso provoca la leucemia negli esseri umani, perché esperimenti finanziati dai produttori non sono riusciti a riprodurre la leucemia nei topi. [1]
2. Fumare veniva considerato non cancerogeno in quanto il cancro causato dal fumo è difficile da riprodurre in animali da laboratorio. Di conseguenza in molti continuarono a fumare e morire di cancro. [2]
3. Esperimenti effettuati su ratti, criceti, cavie, topi, scimmie e babbuini non rilevarono alcun legame tra fibra di vetro e cancro. Non fino al 1991 quando, grazie a studi compiuti su esseri umani, l'OSHA lo classificò come cancerogeno. [3][4][5]
4. Nonostante l'arsenico sia considerato cancerogeno per gli esseri umani già da decenni, gli scienziati hanno trovato pochissime prove negli animali a supporto di questa conclusione fino al 1977. [6] Questa è stata la posizione ufficialmente accettata finché non fu possibile alla fine riprodurre il cancro negli animali. [7][8][9]
5. Molti esseri umani hanno continuato ad essere esposti all'amianto ed a morire perché gli scienziati non riuscivano riprodurre il cancro negli animali in laboratorio.
6. Lo sviluppo di pacemakers e valvole cardiache è stato ritardato a causa delle differenze fisiologiche tra gli animali, sui quali furono progettati, e gli esseri umani cui erano destinati.
7. Modelli animali di malattie cardiache non sono riusciti a dimostrare che una dieta ricca di grassi e colesterolo aumenta il rischio di malattie coronariche ed arteriose. Invece di cambiare le proprie abitudini alimentari per prevenire questi disturbi, la gente ha continuato il proprio stile di vita con un falso senso di sicurezza.
8. I pazienti ricevevano farmaci dannosi od inefficaci a causa di modelli animali di ictus.
9. Studi sugli animali avevano previsto che i beta-bloccanti non avrebbero abbassato la pressione sanguigna. Come conseguenza di ciò il loro sviluppo fu bloccato. [10][11][12] Persino i ricercatori che praticano esperimenti su animali hanno dovuto ammettere il fallimento di modelli animali di ipertensione al riguardo, ma nel frattempo ci sono state migliaia di vittime di ictus.
10. I chirurghi ritenevano di aver perfezionato la cheratotomia radiale, un tipo di chirurgia che permette di migliorare la vista senza l'ausilio degli occhiali, sui conigli, ma la procedura ha reso ciechi i primi pazienti umani (la cornea del coniglio è in grado di rigenerarsi nella parte inferiore mentre quella umana solo in superficie). L'intervento chirurgico viene oggi praticato solo sulla superficie.
11. Si supponeva che trapianti combinati di cuore e polmoni fossero stati "perfezionati" sugli animali, ma i primi 3 pazienti umani sono deceduti nei primi 23 giorni dopo il trapianto. [13] Su 28 pazienti operati tra il 1981 ed il 1985, 8 sono deceduti durante l'intervento e 10 hanno sviluppato la bronchiolite obliterante, una complicazione polmonare che i cani sui quali furono condotti gli esperimenti non avevano sviluppato. Dei 10 pazienti che avevano sviluppato la bronchiolite obliterante, 4 morirono e 3 non hanno mai più potuto respirare senza l'ausilio di un respiratore. La bronchiolite obliterante, si è poi rivelata essere il maggior rischio legato all'operazione. [14]
12. La Ciclosporina A inibisce il rigetto degli organi, ed il suo sviluppo fu uno spartiacque per il successo nei trapianti di organi. Se le prove su esseri umani non avessero superato i risultati poco promettenti ottenuti sugli animali, il farmaco non sarebbe mai stato rilasciato. [15]
13. Gli esperimenti su animali hanno fallito nel prevedere la tossicità renale causata dall'anestetico generale metoxyiflurano. Molta gente ha perso tutte le funzioni renali.
14. Gli esperimenti su animali hanno ritardato l'uso di rilassanti muscolari durante l'anestesia generale.
15. Le ricerche su animali hanno fallito nel rivelare i batteri come causa di ulcere ed hanno ritardato il loro trattamento con antibiotici.
16. Più della metà dei 198 nuovi farmaci rilasciati tra il 1976 ed il 1985 furono o ritirati o riclassificati in seguito a gravi ed imprevisti effetti collaterali. [16] Questi effetti collaterali, tra gli altri, includevano complicazioni quali disritmia letale, attacchi cardiaci, insufficienza renale, crisi epilettiche, arresto respiratorio, insufficienza epatica ed ictus.
17. Il Flosint, un farmaco contro l'artrite, venne testato su topi, scimmie e cani; tutti tollerarono il farmaco molto bene. Invece, negli esseri umani ha provocato dei decessi.
18. Lo Zelmid, un antidepressivo, fu testato su topi e cani senza incidenti ma causò gravi problemi neurologici negli esseri umani.
19. Il Nomifensine, un altro antidepressivo, fu associato ad insufficienza epatica e renale, anemia e decessi negli esseri umani. Eppure i test sugli animali avevano indicato che il farmaco si potesse usare senza alcun effetto collaterale.
20. L'Amrinone, un farmaco usato contro l'insufficienza cardiaca, fu testato su numerosi animali e rilasciato senza alcun problema. Negli esseri umani però sviluppò la trombocitopenia, cioè la mancanza di cellule ematiche necessarie per la coagulazione del sangue.
21. Il Fialuridine, un farmaco antivirale, causò danni al fegato in 7 pazienti su 15. Cinque di loro morirono e due dovettero ricorrere ad un trapianto di fegato. [17] Eppure il farmaco aveva funzionato bene sulle marmotte [18][19]
22. Il Clioquinol, un farmaco antidiarroico, ebbe risultati positivi nei test effettuati su topi, gatti, cani e conigli. Nel 1982 però dovette essere ritirato in tutto il mondo perché responsabile di cecità e paralisi negli esseri umani.
23. L'Eraldin, un farmaco contro le malattie cardiache, causò morte e cecità negli esseri umani nonostante non avesse provocato alcun effetto indesiderato negli animali. Quando immesso sul mercato, i ricercatori affermarono che si fosse distinto per la completezza degli studi di tossicità effettuati su animali. Successivamente i ricercatori non furono in grado di riprodurre questi risultati su animali. [20]
24. L'Opren, un farmaco contro l'artrite, uccise ben 61 persone. Sono stati inoltre documentati più di 3.500 casi di reazioni gravi ad esso. L'Opren era stato testato su scimmie ed altri animali senza causare problemi.
25. Lo Zomax, un'altra medicina contro l'artrite, fu responsabile della morte di 14 persone e causa di sofferenze per molte altre.
26. Le dosi dell'Isoprotenerol, un farmaco usato nel trattamento dell'asma, furono calcolate utilizzando animali. Sfortunatamente si è dimostrato essere troppo tossico negli esseri umani. 3.500 persone sofferenti d'asma morirono nella sola Gran Bretagna a causa di sovradosaggio. E' ancora difficile riprodurre questi risultati negli animali. [21][22][23][24][25][26]
27. Il Methysergide, un farmaco usato nel trattamento del mal di testa, ha portato a fibrosi retroperitoneale, o gravi cicatrci del cuore, dei reni e dei vasi sanguigni nell'addome. [27] I ricercatori non sono stati in grado di riprodurre questi effetti negli animali. [28]
28. Il Suprofen, una medicina contro l'artrite, fu ritirata dal mercato quando i pazienti cominciarono a soffrire di tossicità renale. Prima del suo rilascio, i ricercatori dissero questo al riguardo: "Eccellente profilo di sicurezza. Nessun effetto a livello cardiaco, renale o del sistema nervoso centrale in nessuna specie." [29][30]
29. Il Surgam, un altro farmaco contro l'artrite, fu studiato per avere un fattore di protezione dello stomaco che prevenisse ulcere nello stomaco, un effetto collaterale comune a parecchi farmaci contro l'artrite. Nonostante risultati promettenti nei test su animali provocò ulcere in pazienti umani. [31][32]
30.Il Selacryn, un diuretico, fu ampiamente sperimentato sugli animali ma dovette essere ritirato dal mercato nel 1979 dopo che 24 persone morirono a causa di un'insufficienza epatica indotto dal farmaco. [33][34]
31. Il Perhexiline, un farmaco per il cuore, fu ritirato dal mercato quando si scoprì che produceva un'insufficienza epatica che non si era riscontrata nei test su animali. Anche dopo che fu individuato quel particolare tipo di insufficienza epatica, non la si poté riprodurre negli animali. [35]
32. Il Domperidone, progettato per curare nausea e vomito, produceva nell'uomo un battito cardiaco irregolare e dovette essere ritirato dal mercato. I ricercatori non furono in grado di riprodurre questo effetto nei cani nemmeno con un dosaggio di 70 volte superiore rispetto la dose normale. [36][37]
33. Il Mitoxantrone, una cura contro il cancro, produceva scompenso cardiaco negli esseri umani. Fu ampiamente testato su cani senza che si riscontrasse questo effetto. [38][39]
34. Il Carbenoxalone sarebbe dovuto servire nella prevenzione delle ulcere gastriche ma nei pazienti causava ritenzione idrica al punto da provocare scompenso cardiaco. Dopo che i vivisettori scoprirono ciò che causava negli esseri umani lo testarono su topi, ratti, scimmie e conigli ma non riuscirono mai a riprodurre questo effetto su di essi. [40][41]
35. Il Clindamycin, un antibiotico, causa una condizione nell'intestino detta colite pseudomembranosa. Eppure fu testato per un anno intero ogni giorno su cani e topi; non solo, essi furono anche in grado di tollerare dosi dieci volte maggiori di quelle tollerate dagli esseri umani. [42][43][44]
36. Gli esperimenti su animali non suffragarono mai l'efficacia di farmaci simili al valium durante il loro sviluppo od in seguito. [45][46]
37. Le compagnie farmaceutiche Pharmacia ed Upjohn interruppero i test clinici sulle loro compresse Linomide (roquinimex) per il trattamento della sclerosi multipla dopo che diversi pazienti soffrirono di attacchi cardiaci. Su 1.200 pazienti, 8 soffrirono di attacchi cardiaci legati alla somministrazione del farmaco. Gli esperimenti su animali non avevano in alcun modo previsto questo.
38. Il Cylert (pemoline), un farmaco usato nel trattamento delle malattie da carenza di attenzione e iperattività, causò insufficienza epatica in 13 bambini. Di essi, undici o morirono o necessitarono di un trapianto di fegato.
39. L'Eldepryl (selegiline), un farmaco usato nel trattamento del morbo di Parkinson si scoprì essere causa di pressione sanguigna molto alta. Quest'effetto collaterale non fu riscontrato negli animali.
40. La combinazione di due farmaci utilizzati nelle diete dimagranti, fenfluramine e dexfenfluramine, si scoprì essere legata ad anomalie delle valvole cardiache e ritirata dal mercato nonostante studi compiuti su animali non mostrarono mai alcuna anomalia cardiaca. [47]
41. Il farmaco contro il diabete "troglitazone", meglio conosciuto come Rezulin, fu testato su animali senza causare problemi significativi ma causò danni al fegato negli esseri umani. I produttori ammisero che almeno un paziente era deceduto ed un altro dovette essere sottoposto a trapianto del fegato come risultato della somministrazione del farmaco. [48]
42. La digitale è stata usata per secoli per curare malattie cardiache. Eppure, gli esperimenti su farmaci derivati dalla digitale furono ritardati perché essa causava pressione alta negli animali. Fortunatamente le prove sugli esseri umani ebbero la meglio e come risultato, il digoxin, una sostanza analoga alla digitale ha salvato innumerevoli vite. Molte più persone sarebbero potute sopravvivere se i test sugli animali fossero stati ignorati e la digitale fosse stata rilasciata prima. [49][50][51][52]
43. L'FK 506, ora chiamato Tacrolimus, è un agente anti-rigetto il cui uso fu quasi completamente abbandonato prima di effettuare analisi cliniche, a causa di grave tossicità negli animali. [53][54] Studi sugli animali suggerirono che la combinazione di FK 506 con cyclosporin si sarebbe potuta rivelare più efficace. [55] In realtà negli esseri umani si è rivelato essere esattamente l'opposto. [56]
44. Esperimenti su animali suggerirono che l'uso dei corticosteroidi sarebbe stato di aiuto nel caso di shock settico, una grave infezione batterica del sangue. [57][58] Gli esseri umani invece reagirono in modo differente. Questo trattamento aumentò i decessi causati da shock settico. [59]
45. Nonostante l'inefficacia della penicillina nei conigli, Alexander Fleming usò l'antibiotico su di un paziente molto grave dal momento che non aveva altro con cui provare. Per fortuna i primi test Fleming non li fece su cavie o criceti perché la penicillina li uccide. Howard Florey, il premio Nobel a cui si co-attribuisce la scoperta della penicillina disse: "Cohe fortuna che non avessimo questi esperimenti su animali, negli anni '40 perché altrimenti la penicillina non avrebbe mai ottenuto una licenza e, probabilmente, l'intera gamma degli antibiotici non sarebbe mai stata realizzata."
46. Il rilascio del Fluoride, un farmaco che previene la carie, fu posticipato perché causava cancro nei topi. [60][61][62]
47. I due farmaci notoriamente pericolosi, il thalidomide ed il DES furono testati su animali e rilasciati per essere usati su esseri umani. Il risultato fu la sofferenza e la morte di migliaia di persone.
48. Esperimenti effettuati su animali trassero in inganno i ricercatori sulla rapidità con cui l'HIV si replica. A causa di queste false informazioni, i pazienti non ricevettero terapie immediate e le loro vite vennero accorciate.
49. Ricerche condotte su animali ritardarono lo sviluppo del vaccino anti-polio, secondo il dottor Albert Sabin, il suo inventore. I primi vaccini contro la rabbia e la polio funzionarono bene sugli animali ma storpiarono o uccisero i pazienti a cui furono somministrati.
50. I ricercatori che lavoravano con animali si sono ammalati o sono deceduti a causa dell'esposizione a malattie che, anche se innocue per gli animali ospiti (come l'epatite B), sono potenzialmente o effettivamente mortali per gli uomini.
Riferimenti
[1]Lancet, June 25 1977, pp1348-9.
[2]N. Sax, Cancer-causing Chemicals, Van Nostrand 1981.
[3]The Guardian, July 20 1991.
[4]Occupational Lung Disorders, Butterworth 1982.
[5]Toxicology and Industrial Health, 1990, vol.6, pp293-307.
[6]J. Nat. Cancer Inst., 1969, vol.42, pp1045-52.
[7]Br. J. Cancer, 1947, vol.1, pp192-251.
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[21]Pharmacologist, 1971, vol.18, p272.
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[60]The Causes of Cancer, 1981, Oxford Press.
[61]J. NIH. Res., 1991, vol.3, p46.
[62]Nature, 1991, Feb 28, p732.
LIMAV (LEGA INTERNAZIONALE MEDICI PER L'ABOLIZIONE DELLA VIVISEZIONE)
Traduzione di "Fifty Disasters of Animal Testing"
In questa pagina vengono riportati solo alcuni esempi di casi in cui il risultato ottenuto sugli animali e quello ottenuto sugli esseri umani è stato discordante, e ha provocato gravi danni: malattie e morti. Si possono senz'altro trovare casi in cui il risultato su una data specie animale, o su più specie, è stato lo stesso ottenuto nell'uomo.
Ma lo si è saputo solo dopo. Per saperlo, si è dovuto provare sull'uomo. Sempre e comunque. E perciò i test su animali in ogni caso non sono serviti a niente, perché non hanno saputo dare un risultato affidabile a priori.
1. Il benzene non venne ritirato dal mercato, e si è continuato a utilizzarlo come componente chimico industriale nonostante prove cliniche ed epidemiologiche avessero dimostrato che l'esposizione ad esso provoca la leucemia negli esseri umani, perché esperimenti finanziati dai produttori non sono riusciti a riprodurre la leucemia nei topi. [1]
2. Fumare veniva considerato non cancerogeno in quanto il cancro causato dal fumo è difficile da riprodurre in animali da laboratorio. Di conseguenza in molti continuarono a fumare e morire di cancro. [2]
3. Esperimenti effettuati su ratti, criceti, cavie, topi, scimmie e babbuini non rilevarono alcun legame tra fibra di vetro e cancro. Non fino al 1991 quando, grazie a studi compiuti su esseri umani, l'OSHA lo classificò come cancerogeno. [3][4][5]
4. Nonostante l'arsenico sia considerato cancerogeno per gli esseri umani già da decenni, gli scienziati hanno trovato pochissime prove negli animali a supporto di questa conclusione fino al 1977. [6] Questa è stata la posizione ufficialmente accettata finché non fu possibile alla fine riprodurre il cancro negli animali. [7][8][9]
5. Molti esseri umani hanno continuato ad essere esposti all'amianto ed a morire perché gli scienziati non riuscivano riprodurre il cancro negli animali in laboratorio.
6. Lo sviluppo di pacemakers e valvole cardiache è stato ritardato a causa delle differenze fisiologiche tra gli animali, sui quali furono progettati, e gli esseri umani cui erano destinati.
7. Modelli animali di malattie cardiache non sono riusciti a dimostrare che una dieta ricca di grassi e colesterolo aumenta il rischio di malattie coronariche ed arteriose. Invece di cambiare le proprie abitudini alimentari per prevenire questi disturbi, la gente ha continuato il proprio stile di vita con un falso senso di sicurezza.
8. I pazienti ricevevano farmaci dannosi od inefficaci a causa di modelli animali di ictus.
9. Studi sugli animali avevano previsto che i beta-bloccanti non avrebbero abbassato la pressione sanguigna. Come conseguenza di ciò il loro sviluppo fu bloccato. [10][11][12] Persino i ricercatori che praticano esperimenti su animali hanno dovuto ammettere il fallimento di modelli animali di ipertensione al riguardo, ma nel frattempo ci sono state migliaia di vittime di ictus.
10. I chirurghi ritenevano di aver perfezionato la cheratotomia radiale, un tipo di chirurgia che permette di migliorare la vista senza l'ausilio degli occhiali, sui conigli, ma la procedura ha reso ciechi i primi pazienti umani (la cornea del coniglio è in grado di rigenerarsi nella parte inferiore mentre quella umana solo in superficie). L'intervento chirurgico viene oggi praticato solo sulla superficie.
11. Si supponeva che trapianti combinati di cuore e polmoni fossero stati "perfezionati" sugli animali, ma i primi 3 pazienti umani sono deceduti nei primi 23 giorni dopo il trapianto. [13] Su 28 pazienti operati tra il 1981 ed il 1985, 8 sono deceduti durante l'intervento e 10 hanno sviluppato la bronchiolite obliterante, una complicazione polmonare che i cani sui quali furono condotti gli esperimenti non avevano sviluppato. Dei 10 pazienti che avevano sviluppato la bronchiolite obliterante, 4 morirono e 3 non hanno mai più potuto respirare senza l'ausilio di un respiratore. La bronchiolite obliterante, si è poi rivelata essere il maggior rischio legato all'operazione. [14]
12. La Ciclosporina A inibisce il rigetto degli organi, ed il suo sviluppo fu uno spartiacque per il successo nei trapianti di organi. Se le prove su esseri umani non avessero superato i risultati poco promettenti ottenuti sugli animali, il farmaco non sarebbe mai stato rilasciato. [15]
13. Gli esperimenti su animali hanno fallito nel prevedere la tossicità renale causata dall'anestetico generale metoxyiflurano. Molta gente ha perso tutte le funzioni renali.
14. Gli esperimenti su animali hanno ritardato l'uso di rilassanti muscolari durante l'anestesia generale.
15. Le ricerche su animali hanno fallito nel rivelare i batteri come causa di ulcere ed hanno ritardato il loro trattamento con antibiotici.
16. Più della metà dei 198 nuovi farmaci rilasciati tra il 1976 ed il 1985 furono o ritirati o riclassificati in seguito a gravi ed imprevisti effetti collaterali. [16] Questi effetti collaterali, tra gli altri, includevano complicazioni quali disritmia letale, attacchi cardiaci, insufficienza renale, crisi epilettiche, arresto respiratorio, insufficienza epatica ed ictus.
17. Il Flosint, un farmaco contro l'artrite, venne testato su topi, scimmie e cani; tutti tollerarono il farmaco molto bene. Invece, negli esseri umani ha provocato dei decessi.
18. Lo Zelmid, un antidepressivo, fu testato su topi e cani senza incidenti ma causò gravi problemi neurologici negli esseri umani.
19. Il Nomifensine, un altro antidepressivo, fu associato ad insufficienza epatica e renale, anemia e decessi negli esseri umani. Eppure i test sugli animali avevano indicato che il farmaco si potesse usare senza alcun effetto collaterale.
20. L'Amrinone, un farmaco usato contro l'insufficienza cardiaca, fu testato su numerosi animali e rilasciato senza alcun problema. Negli esseri umani però sviluppò la trombocitopenia, cioè la mancanza di cellule ematiche necessarie per la coagulazione del sangue.
21. Il Fialuridine, un farmaco antivirale, causò danni al fegato in 7 pazienti su 15. Cinque di loro morirono e due dovettero ricorrere ad un trapianto di fegato. [17] Eppure il farmaco aveva funzionato bene sulle marmotte [18][19]
22. Il Clioquinol, un farmaco antidiarroico, ebbe risultati positivi nei test effettuati su topi, gatti, cani e conigli. Nel 1982 però dovette essere ritirato in tutto il mondo perché responsabile di cecità e paralisi negli esseri umani.
23. L'Eraldin, un farmaco contro le malattie cardiache, causò morte e cecità negli esseri umani nonostante non avesse provocato alcun effetto indesiderato negli animali. Quando immesso sul mercato, i ricercatori affermarono che si fosse distinto per la completezza degli studi di tossicità effettuati su animali. Successivamente i ricercatori non furono in grado di riprodurre questi risultati su animali. [20]
24. L'Opren, un farmaco contro l'artrite, uccise ben 61 persone. Sono stati inoltre documentati più di 3.500 casi di reazioni gravi ad esso. L'Opren era stato testato su scimmie ed altri animali senza causare problemi.
25. Lo Zomax, un'altra medicina contro l'artrite, fu responsabile della morte di 14 persone e causa di sofferenze per molte altre.
26. Le dosi dell'Isoprotenerol, un farmaco usato nel trattamento dell'asma, furono calcolate utilizzando animali. Sfortunatamente si è dimostrato essere troppo tossico negli esseri umani. 3.500 persone sofferenti d'asma morirono nella sola Gran Bretagna a causa di sovradosaggio. E' ancora difficile riprodurre questi risultati negli animali. [21][22][23][24][25][26]
27. Il Methysergide, un farmaco usato nel trattamento del mal di testa, ha portato a fibrosi retroperitoneale, o gravi cicatrci del cuore, dei reni e dei vasi sanguigni nell'addome. [27] I ricercatori non sono stati in grado di riprodurre questi effetti negli animali. [28]
28. Il Suprofen, una medicina contro l'artrite, fu ritirata dal mercato quando i pazienti cominciarono a soffrire di tossicità renale. Prima del suo rilascio, i ricercatori dissero questo al riguardo: "Eccellente profilo di sicurezza. Nessun effetto a livello cardiaco, renale o del sistema nervoso centrale in nessuna specie." [29][30]
29. Il Surgam, un altro farmaco contro l'artrite, fu studiato per avere un fattore di protezione dello stomaco che prevenisse ulcere nello stomaco, un effetto collaterale comune a parecchi farmaci contro l'artrite. Nonostante risultati promettenti nei test su animali provocò ulcere in pazienti umani. [31][32]
30.Il Selacryn, un diuretico, fu ampiamente sperimentato sugli animali ma dovette essere ritirato dal mercato nel 1979 dopo che 24 persone morirono a causa di un'insufficienza epatica indotto dal farmaco. [33][34]
31. Il Perhexiline, un farmaco per il cuore, fu ritirato dal mercato quando si scoprì che produceva un'insufficienza epatica che non si era riscontrata nei test su animali. Anche dopo che fu individuato quel particolare tipo di insufficienza epatica, non la si poté riprodurre negli animali. [35]
32. Il Domperidone, progettato per curare nausea e vomito, produceva nell'uomo un battito cardiaco irregolare e dovette essere ritirato dal mercato. I ricercatori non furono in grado di riprodurre questo effetto nei cani nemmeno con un dosaggio di 70 volte superiore rispetto la dose normale. [36][37]
33. Il Mitoxantrone, una cura contro il cancro, produceva scompenso cardiaco negli esseri umani. Fu ampiamente testato su cani senza che si riscontrasse questo effetto. [38][39]
34. Il Carbenoxalone sarebbe dovuto servire nella prevenzione delle ulcere gastriche ma nei pazienti causava ritenzione idrica al punto da provocare scompenso cardiaco. Dopo che i vivisettori scoprirono ciò che causava negli esseri umani lo testarono su topi, ratti, scimmie e conigli ma non riuscirono mai a riprodurre questo effetto su di essi. [40][41]
35. Il Clindamycin, un antibiotico, causa una condizione nell'intestino detta colite pseudomembranosa. Eppure fu testato per un anno intero ogni giorno su cani e topi; non solo, essi furono anche in grado di tollerare dosi dieci volte maggiori di quelle tollerate dagli esseri umani. [42][43][44]
36. Gli esperimenti su animali non suffragarono mai l'efficacia di farmaci simili al valium durante il loro sviluppo od in seguito. [45][46]
37. Le compagnie farmaceutiche Pharmacia ed Upjohn interruppero i test clinici sulle loro compresse Linomide (roquinimex) per il trattamento della sclerosi multipla dopo che diversi pazienti soffrirono di attacchi cardiaci. Su 1.200 pazienti, 8 soffrirono di attacchi cardiaci legati alla somministrazione del farmaco. Gli esperimenti su animali non avevano in alcun modo previsto questo.
38. Il Cylert (pemoline), un farmaco usato nel trattamento delle malattie da carenza di attenzione e iperattività, causò insufficienza epatica in 13 bambini. Di essi, undici o morirono o necessitarono di un trapianto di fegato.
39. L'Eldepryl (selegiline), un farmaco usato nel trattamento del morbo di Parkinson si scoprì essere causa di pressione sanguigna molto alta. Quest'effetto collaterale non fu riscontrato negli animali.
40. La combinazione di due farmaci utilizzati nelle diete dimagranti, fenfluramine e dexfenfluramine, si scoprì essere legata ad anomalie delle valvole cardiache e ritirata dal mercato nonostante studi compiuti su animali non mostrarono mai alcuna anomalia cardiaca. [47]
41. Il farmaco contro il diabete "troglitazone", meglio conosciuto come Rezulin, fu testato su animali senza causare problemi significativi ma causò danni al fegato negli esseri umani. I produttori ammisero che almeno un paziente era deceduto ed un altro dovette essere sottoposto a trapianto del fegato come risultato della somministrazione del farmaco. [48]
42. La digitale è stata usata per secoli per curare malattie cardiache. Eppure, gli esperimenti su farmaci derivati dalla digitale furono ritardati perché essa causava pressione alta negli animali. Fortunatamente le prove sugli esseri umani ebbero la meglio e come risultato, il digoxin, una sostanza analoga alla digitale ha salvato innumerevoli vite. Molte più persone sarebbero potute sopravvivere se i test sugli animali fossero stati ignorati e la digitale fosse stata rilasciata prima. [49][50][51][52]
43. L'FK 506, ora chiamato Tacrolimus, è un agente anti-rigetto il cui uso fu quasi completamente abbandonato prima di effettuare analisi cliniche, a causa di grave tossicità negli animali. [53][54] Studi sugli animali suggerirono che la combinazione di FK 506 con cyclosporin si sarebbe potuta rivelare più efficace. [55] In realtà negli esseri umani si è rivelato essere esattamente l'opposto. [56]
44. Esperimenti su animali suggerirono che l'uso dei corticosteroidi sarebbe stato di aiuto nel caso di shock settico, una grave infezione batterica del sangue. [57][58] Gli esseri umani invece reagirono in modo differente. Questo trattamento aumentò i decessi causati da shock settico. [59]
45. Nonostante l'inefficacia della penicillina nei conigli, Alexander Fleming usò l'antibiotico su di un paziente molto grave dal momento che non aveva altro con cui provare. Per fortuna i primi test Fleming non li fece su cavie o criceti perché la penicillina li uccide. Howard Florey, il premio Nobel a cui si co-attribuisce la scoperta della penicillina disse: "Cohe fortuna che non avessimo questi esperimenti su animali, negli anni '40 perché altrimenti la penicillina non avrebbe mai ottenuto una licenza e, probabilmente, l'intera gamma degli antibiotici non sarebbe mai stata realizzata."
46. Il rilascio del Fluoride, un farmaco che previene la carie, fu posticipato perché causava cancro nei topi. [60][61][62]
47. I due farmaci notoriamente pericolosi, il thalidomide ed il DES furono testati su animali e rilasciati per essere usati su esseri umani. Il risultato fu la sofferenza e la morte di migliaia di persone.
48. Esperimenti effettuati su animali trassero in inganno i ricercatori sulla rapidità con cui l'HIV si replica. A causa di queste false informazioni, i pazienti non ricevettero terapie immediate e le loro vite vennero accorciate.
49. Ricerche condotte su animali ritardarono lo sviluppo del vaccino anti-polio, secondo il dottor Albert Sabin, il suo inventore. I primi vaccini contro la rabbia e la polio funzionarono bene sugli animali ma storpiarono o uccisero i pazienti a cui furono somministrati.
50. I ricercatori che lavoravano con animali si sono ammalati o sono deceduti a causa dell'esposizione a malattie che, anche se innocue per gli animali ospiti (come l'epatite B), sono potenzialmente o effettivamente mortali per gli uomini.
Riferimenti
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[60]The Causes of Cancer, 1981, Oxford Press.
[61]J. NIH. Res., 1991, vol.3, p46.
[62]Nature, 1991, Feb 28, p732.
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
insomma non vi basta!!!!...è ora di finirla di torturare gli animali o la pagheremo cara stà carneficina
Grazie Silence ...un hip hip hurrà a chi a costo della propria libertà ha salvato alcuni cagnolini da quel posto orribile di green hill
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Si apache..speriamo di diventare più civili e che venga al più presto cambiata la direttiva europea sulla vivisezione.. Inoltre ho letto che una serie di avvocati offrono consulenza gratuita agli attivisti che materialmente hanno salvato quei cuccioli..solo 25..ma hanno fatto quello che hanno potuto...
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Boicottiamo i cosmetici testati su animali! Ecco come RICONOSCERLI
“Il 2013 dovrebbe rappresentare l’anno decisivo per la fine di questi inutili e dannosi test – ha detto Michela Kuan, biologa, responsabile della LAV - e per la sorte delle migliaia di animali ancora uccisi in questo ambito sperimentale, ma il divieto europeo rischia di slittare di altri 10 anni: Parlamento e Commissione UE potrebbero seguire il discutibile parere di esperti che sembrano favorevoli a un ulteriore posticipo del divieto, andando anche contro l’opinione pubblica che rappresentano, dichiaratasi fortemente contraria alla vivisezione soprattutto in questo ambito, e contro la sempre più ampia parte del mondo scientifico contraria ai test su animali
TUTTAVIA, POSSIAMO FARE MOLTO, BOICOTTANDO I PRODOTTI TESTATI SUGLI ANIMALI, SPINGENDO IN QUESTO MODO LE AZIENDE A SCEGLIERE DI NON FARLO: LE PERSONE CHE RIFIUTANO DI ACQUISTARE QUESTI PRODOTTI, SONO IN COSTANTE AUMENTO.
Ci sono aziende che producono linee cosmetiche di alta qualità, che NON testano i propri prodotti sugli animali: una di queste, è la Kalleis (visita il sito) che come potete osservare nella sezione del sito dedicata alla ricerca, specifica che "i test non coinvolgono in alcun modo cavie animali".
Per testare la tossicità dei cosmetici, molte industrie praticano regolarmente 5 tipologie di test su topi, cavie e conigli. Vediamo nel dettaglio quali sono.
1) Tossicità per uso ripetuto: conigli e ratti sono costretti a mangiare o inalare gli ingredienti da testare; in alternativa la sostanza viene spalmata sulla pelle rasata per un periodo che può arrivare fino a 90 giorni e a fine esperimento l’animale viene soppresso. (dopo tre mesi di sofferenze)
2) Tossicità riproduttiva: femmine gravide di coniglio o ratto sono alimentate forzatamente con la sostanza da verificare e poi uccise per studiarne il feto.
3) Tossico cinetica: conigli e ratti sono costretti ad ingerire la materia prima, vengono poi soppressi per esaminare la distribuzione e l’accumulo della sostanza negli organi, quali assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione della sostanza presa in considerazione.
4) Sensibilizzazione cutanea: dopo essere stati rasati, cavie e topi vengono messi a contatto con la sostanza per determinare eventuali relazioni allergiche. Anche in questo caso – dopo la fine dell’esperimento - gli animali vengono regolarmente soppressi.
5) Cancerogenicità: i ratti sono alimentati forzatamente con la sostanza da testare per un periodo di almeno 2 anni, poi vengono uccisi per esaminare l’eventuale insorgenza del cancro.
Ma come facciamo a riconoscere i cosmetici cruelty free, ovvero quelli non testati sugli animali? Occhio all’etichetta! Uno strumento importante per riconoscere un cosmetico non sperimentato sugli animali è sicuramente l’etichetta. Vediamo allora cosa vogliono dire le diciture che compaiono sulle etichette delle confezioni dei cosmetici.
1) Stop ai test su animali. Controllato da Icea per LAV, è l’unico disciplinare internazionale a garantire che le aziende aderenti non conducono, commissionano o prendono parte ad alcun test su animali, né acquistano materie prime, formulazioni o prodotti introdotti sul mercato dopo l’adesione allo Standard.
2) Clinicamente testato: fa riferimento al prodotto finito, indica che è stato oggetto di test su volontari, ma questo non garantisce di per sé che non siano stati effettuati anche test su animali.
3) Dermatologicamente testato: anche in questo caso la dicitura fa riferimento al prodotto finito, testato per valutarne gli effetti sulla pelle. Può essere considerata sinonimo di “clinicamente testato” e quindi non garantisce che non siano stati effettuati anche test su animali.
4) Microbiologicamente testato: si riferisce ai controlli che i prodotti cosmetici devono subire in fase di produzione per verificare contaminazioni da parte di funghi e batteri, potenzialmente pericolose per la pelle, ma – anche in questo caso – ciò non vuol dire che gli animali siano esclusi dalla sperimentazione.
5) Non testato su animali: è una dicitura non ufficiale, ma adottata volontariamente da molte aziende. La legislazione UE prevede la possibilità di apporre etichette di questo tipo solo se in nessun momento della filiera produttiva si è fatto ricorso a test su animali. Questo può essere verificato solo controllando tutti i fornitori di materie prime, come prevede lo Standard “Stop ai test su animali. Controllato da Icea per LAV”.
6) Cruelty free: la dicitura non è chiara, perché non è specifica all’ambito sperimentale; può riguardare anche solo l’origine dei prodotti, come nel caso di cosmetici privi di ingredienti di origine animale.
“Il 2013 dovrebbe rappresentare l’anno decisivo per la fine di questi inutili e dannosi test – ha detto Michela Kuan, biologa, responsabile della LAV - e per la sorte delle migliaia di animali ancora uccisi in questo ambito sperimentale, ma il divieto europeo rischia di slittare di altri 10 anni: Parlamento e Commissione UE potrebbero seguire il discutibile parere di esperti che sembrano favorevoli a un ulteriore posticipo del divieto, andando anche contro l’opinione pubblica che rappresentano, dichiaratasi fortemente contraria alla vivisezione soprattutto in questo ambito, e contro la sempre più ampia parte del mondo scientifico contraria ai test su animali
TUTTAVIA, POSSIAMO FARE MOLTO, BOICOTTANDO I PRODOTTI TESTATI SUGLI ANIMALI, SPINGENDO IN QUESTO MODO LE AZIENDE A SCEGLIERE DI NON FARLO: LE PERSONE CHE RIFIUTANO DI ACQUISTARE QUESTI PRODOTTI, SONO IN COSTANTE AUMENTO.
Ci sono aziende che producono linee cosmetiche di alta qualità, che NON testano i propri prodotti sugli animali: una di queste, è la Kalleis (visita il sito) che come potete osservare nella sezione del sito dedicata alla ricerca, specifica che "i test non coinvolgono in alcun modo cavie animali".
Per testare la tossicità dei cosmetici, molte industrie praticano regolarmente 5 tipologie di test su topi, cavie e conigli. Vediamo nel dettaglio quali sono.
1) Tossicità per uso ripetuto: conigli e ratti sono costretti a mangiare o inalare gli ingredienti da testare; in alternativa la sostanza viene spalmata sulla pelle rasata per un periodo che può arrivare fino a 90 giorni e a fine esperimento l’animale viene soppresso. (dopo tre mesi di sofferenze)
2) Tossicità riproduttiva: femmine gravide di coniglio o ratto sono alimentate forzatamente con la sostanza da verificare e poi uccise per studiarne il feto.
3) Tossico cinetica: conigli e ratti sono costretti ad ingerire la materia prima, vengono poi soppressi per esaminare la distribuzione e l’accumulo della sostanza negli organi, quali assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione della sostanza presa in considerazione.
4) Sensibilizzazione cutanea: dopo essere stati rasati, cavie e topi vengono messi a contatto con la sostanza per determinare eventuali relazioni allergiche. Anche in questo caso – dopo la fine dell’esperimento - gli animali vengono regolarmente soppressi.
5) Cancerogenicità: i ratti sono alimentati forzatamente con la sostanza da testare per un periodo di almeno 2 anni, poi vengono uccisi per esaminare l’eventuale insorgenza del cancro.
Ma come facciamo a riconoscere i cosmetici cruelty free, ovvero quelli non testati sugli animali? Occhio all’etichetta! Uno strumento importante per riconoscere un cosmetico non sperimentato sugli animali è sicuramente l’etichetta. Vediamo allora cosa vogliono dire le diciture che compaiono sulle etichette delle confezioni dei cosmetici.
1) Stop ai test su animali. Controllato da Icea per LAV, è l’unico disciplinare internazionale a garantire che le aziende aderenti non conducono, commissionano o prendono parte ad alcun test su animali, né acquistano materie prime, formulazioni o prodotti introdotti sul mercato dopo l’adesione allo Standard.
2) Clinicamente testato: fa riferimento al prodotto finito, indica che è stato oggetto di test su volontari, ma questo non garantisce di per sé che non siano stati effettuati anche test su animali.
3) Dermatologicamente testato: anche in questo caso la dicitura fa riferimento al prodotto finito, testato per valutarne gli effetti sulla pelle. Può essere considerata sinonimo di “clinicamente testato” e quindi non garantisce che non siano stati effettuati anche test su animali.
4) Microbiologicamente testato: si riferisce ai controlli che i prodotti cosmetici devono subire in fase di produzione per verificare contaminazioni da parte di funghi e batteri, potenzialmente pericolose per la pelle, ma – anche in questo caso – ciò non vuol dire che gli animali siano esclusi dalla sperimentazione.
5) Non testato su animali: è una dicitura non ufficiale, ma adottata volontariamente da molte aziende. La legislazione UE prevede la possibilità di apporre etichette di questo tipo solo se in nessun momento della filiera produttiva si è fatto ricorso a test su animali. Questo può essere verificato solo controllando tutti i fornitori di materie prime, come prevede lo Standard “Stop ai test su animali. Controllato da Icea per LAV”.
6) Cruelty free: la dicitura non è chiara, perché non è specifica all’ambito sperimentale; può riguardare anche solo l’origine dei prodotti, come nel caso di cosmetici privi di ingredienti di origine animale.
silence- Messaggi : 1970
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
La maggior parte delle fonti sono di parte.
I due siti attaccati sono su due piani completamente diversi.
Per favore, non mischiare la ricerca nella cosmesi con quella medica.
Faccio un esempio veloce, senza postarti links.
Io conosco un professore universitario, ora in pensione, che negli anni settanta era in un team di ricerca per le protesi biomediche. In particolare avevano sviluppato una valvola meccanica per chi gli era stato asportata la prostata per tumore. Il suo team di ricerca aveva raggiunto un punto di sviluppo molto avanzato, ma in quel periodo inizio una feroce battaglia in quegli anni contro la vivisezione in seguito ad uno scandalo per cui non poterono più nemmeno utilizzare i conigli per le loro pratiche di ricerca (è paradossale che potessero usare cavie umane ma non cavie animali). Un po' di pubblicazioni le fecero grazie a dei volontari umani (con tumore alla prostata) ma poi desistettero per mancanza di ulteriori volontari.
Il loro progresso in materia fu recuperato solo più di dieci anni dopo in USA. Dieci anni di ricerca medico-scientifica buttati al vento.
I due siti attaccati sono su due piani completamente diversi.
Per favore, non mischiare la ricerca nella cosmesi con quella medica.
Faccio un esempio veloce, senza postarti links.
Io conosco un professore universitario, ora in pensione, che negli anni settanta era in un team di ricerca per le protesi biomediche. In particolare avevano sviluppato una valvola meccanica per chi gli era stato asportata la prostata per tumore. Il suo team di ricerca aveva raggiunto un punto di sviluppo molto avanzato, ma in quel periodo inizio una feroce battaglia in quegli anni contro la vivisezione in seguito ad uno scandalo per cui non poterono più nemmeno utilizzare i conigli per le loro pratiche di ricerca (è paradossale che potessero usare cavie umane ma non cavie animali). Un po' di pubblicazioni le fecero grazie a dei volontari umani (con tumore alla prostata) ma poi desistettero per mancanza di ulteriori volontari.
Il loro progresso in materia fu recuperato solo più di dieci anni dopo in USA. Dieci anni di ricerca medico-scientifica buttati al vento.
skydrake- Messaggi : 344
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
..Perdonami sky..cosa vuol dire "fonti di parte"?? Ci sono delle alternative?? le possiamo vagliare?? Possiamo fare in maniera che gli animali possano almeno soffrire meno o non soffrire affatto utilizzando antidolorifici o anestesie.?? Ho elencato una serie di farmaci ritirati dal mercato dopo averli naturalmente testati sugli animali..a che cosa è servito il loro sacrificio?..Siamo sicuri che la nostra anatomia e biologia e quella animale sono così simili da giustificare questo passaggio?? Ti ricordo che la maggior parte delle malattie per le quali vengono vivisezionati gli animali..sono indotte artificialmente nell'animale stesso che altrimenti in natura non ne soffrirebbe...:tumore nei topi..hiv nelle scimmie..ecc..ecc. Quindi come puoi testare una cura in un essere che non è, per natura, predisposto a quella malattia???
silence- Messaggi : 1970
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Come mi piace
skydrace .
ha dato una risposta alle
stupidate kilometriche
grazie
davvero
skydarce
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stupidate kilometriche
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skydarce
neretta- Messaggi : 43
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Cioè..neretta..tu come la pensi?? Sai esprimere una tua opinione senza per forza solo avallare quella degli altri??
silence- Messaggi : 1970
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
ho due labrador
scilla e neri, deliziosi e di compagnia
niente bestie umane.
p
per la ricerca gli animali sono utili
vuoi tu
silence diventare una cavia?
altrimenti gli animali si offrono al posto tuo.
scilla e neri, deliziosi e di compagnia
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per la ricerca gli animali sono utili
vuoi tu
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altrimenti gli animali si offrono al posto tuo.
neretta- Messaggi : 43
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Intendo che praticamente TUTTA la ricerca medico scientifica moderna inizia le sperimentazioni su modello animale prima di passare all'uomo.silence ha scritto:..Perdonami sky..cosa vuol dire "fonti di parte"?? Ci sono delle alternative?? le possiamo vagliare??
Per farti capire la quantità delle ricerche, vai su un database di ricerca di studi medici, ad esempio:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
e prova s scrivere la parola animal. Avrai 4.951.075 risultati
Tra i risultati vi sono non solo sperimentazioni ma anche solo studi teorici. Ad occhio le sperimentazioni scendono a "solo" 3-4 milioni.
Per la cosmesi c'è alternativa: non sperimentare e accontentarsi di quel che si ha. Per la ricerca medica, nel 90% dei casi, non c'è alternativa. Occorre utilizzare inizialmente gli animali.
Ovvio. Se devi sperimentare un antitumorale cosa fai? allevi milioni di topi finche ne trovi uno con tumore o li esponi al cesio-137? Se devi sperimentare un antidiabietico allevi milioni di topi o selezioni una mutazione che li faccia ammalare prima, o cerchi di farli ammalare prima con l'alimentazione?
Ti ricordo che la maggior parte delle malattie per le quali vengono vivisezionati gli animali..sono indotte artificialmente nell'animale stesso che altrimenti in natura non ne soffrirebbe...:tumore nei topi..hiv nelle scimmie..
Lo si fà perchè è comune sentire che sia molto più umano sperimentare prima su animali che direttamente su uomini (tranne ai tempi del terzo Reich...)
skydrake- Messaggi : 344
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
..neretta gli animali non si OFFRONO a fare un bel niente..vengono obbligati a soffrire le pene dell'inferno..per che cosa?? Tu ti paragoni ad un topo? Il tuo stomaco e il tuo fegato sono come quelli di un gatto? i prodotti antipulci per i tuoi cani vengono per caso testati sugli umani? Se hai dei cani sai bene quanto è importante per la loro salute non dargli da mangiare cibo umano..Secondo te perchè? Forse perchè non abbiamo lo stesso metabolismo o le stesse difese immunitarie? Mah..io me la porrei come domanda.. Per quando riguarda l'hiv nello specifico è stato più volte detto da medici, e non dalla lav, che le scoperte più interessanti sono state fatte studiando la malattia negli uomini e non sugli animali... La vivisezione tortura gli animali inutilmente e non serve affatto alla ricerca scientifica..se così fosse porteremmo per loro il massimo del rispetto cercando di farli soffrire il meno possibile... Compriamo meno cappottini per i cani..meno guinzagli e collari firmati...meno crocchette da 40 euro alla confezione..e informiamoci di più..Quando si amano gli animali si amano tutti e non solo quello che abbiamo scelto per farci compagnia...
silence- Messaggi : 1970
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
E far soffrire delle povere bestie vi pare progresso??? Chi siamo noi per decidere che per salvare la nostra vita o alleviare le nostre sofferenze, ne debbano far le spese gli animali? Le cure servono a noi? Che se le sperimentino su loro stessi!
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
silence ha scritto:.Per quando riguarda l'hiv nello specifico è stato più volte detto da medici, e non dalla lav, che le scoperte più interessanti sono state fatte studiando la malattia negli uomini e non sugli animali...
Come scritto, il modello animale è indispensabile al 90% della ricerca scientifica, non il 100%. Tuttavia, promettono molto bene i nuovi modelli murini (topi bianchi) transgenici con il sistema immunitario umano.
L'alternativa sono gli esperimenti direttamente sull'uomo, alla Mengele:
skydrake- Messaggi : 344
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Non capisco questa gigantesca distinzione tra essere umani e animali. Abbiamo tutta questa arroganza per decidere che un animale non vale un cavolo e quindi può essere sacrificato, mentre l'uomo vale di piú? Ho forti dubbi in proposito.
Allevare animali transgenici va bene??? Non sono esseri viventi anche loro? Non soffrono? Ripeto...questo non è progresso, è vergognoso!
Allevare animali transgenici va bene??? Non sono esseri viventi anche loro? Non soffrono? Ripeto...questo non è progresso, è vergognoso!
Ospite- Ospite
Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
sky..ma chi te lo ha detto che per la sperimentazione scientifica non c'è alternativa alla vivisezione?? Allora le sperimentazioni in vitro..la ricostruzione per intero degli organi umani cosa sono? L'inutilità della vivisezione o la poca utilità sta proprio nel fatto che per poter essere commercializzato un farmaco deve OBBLIGATORIAMENTE essere sperimentato sugli uomini...Solo questa sperimentazione può dare tutti i risultati sull'efficacia e la non tossicità..cosa che tra l'altro manco viene presa in considerazione..visto che ,come ho già detto, ormai costantemente vengono ritirati dal mercato, magari dopo decenni di utilizzo e morti sulla coscienza, farmaci testati e ritestati. Se un farmaco risulta tossico o addirittura letale su di un animale torturato e ammazzato per lo scopo..si dice in calce alla relazione sulla ricerca che visto che gli animali sono morfologicamente e biologicamente diversi dagli uomini non la si può ritenere risposta definitiva o attendibile..Allora, dimmi di grazia..non si è sprecato del tempo prezioso e vite preziose inutilmente? Quando vengono effettuati i test in base a che cosa si sceglie l'animale da macellare? Un esperimento può dare determinati risultati sul topo e diametralmente opposti sul ratto per esempio..Quale specie è più attendibile rispetto all'altra? Mah... Poi vogliamo proprio non farne a meno..vogliamo continuare a riscuotere soldi pubblici e a sprecarli ammazzando delle bestie..va bene continuiamo a farlo..caxxo ma usiamo tutto quando a nostra disposizione per farli soffrire il meno possibile e usarne lo stretto necessario...Un pò di civiltà..Ma dico ma è possibile che ognuno pensi di essere il solo ad avere diritto a stare serenamente su sto caxxo di pianeta..E dai..
silence- Messaggi : 1970
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
scricciolo ha scritto:Non capisco questa gigantesca distinzione tra essere umani e animali. Abbiamo tutta questa arroganza per decidere che un animale non vale un cavolo e quindi può essere sacrificato, mentre l'uomo vale di piú? Ho forti dubbi in proposito.
Allevare animali transgenici va bene??? Non sono esseri viventi anche loro? Non soffrono? Ripeto...questo non è progresso, è vergognoso!
Io li distinguo. Uomini e topi non li metto allo stesso livello, come non metto allo stesso livello i due siti attaccati da Anonymus. Mentre vedo con simpatia l'attacco a SDPellicceria, quello all'Anlaids mi non mi pare affatto opportuno.
skydrake- Messaggi : 344
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
skydrake ha scritto:
L'alternativa sono gli esperimenti direttamente sull'uomo, alla Mengele:
No...l'alternativa sono le sperimentazioni in laboratorio...i milioni usati per comprare e ammazzare ferocemente gli animali possono essere utilizzati per le apparecchiature in grado di farlo... Per i crash test in principio venivano usate le scimmie..poi manichini altamente tecnologici e in grado di simulare perfettamente l'anatomia umana e gli effetti sulla stessa le hanno felicemente sostituite... Il cervello umano è in grado di far progredire le cose..quando gli interessi prettamente economici non ne offuscano le potenzialità...
silence- Messaggi : 1970
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
skydrake ha scritto: quello all'Anlaids mi non mi pare affatto opportuno.
allora...dimmi per cortesia quali sono i progressi sull'hiv direttamente imputabili alla vivisezione su scimmie e scimpanzè... quali le scoperte relative alla conoscenza del virus e della sua diffusione per via sessuale o ematica..Perchè sennò parliamo di aria fritta...
silence- Messaggi : 1970
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
silence ha scritto:skydrake ha scritto: quello all'Anlaids mi non mi pare affatto opportuno.
allora...dimmi per cortesia quali sono i progressi sull'hiv direttamente imputabili alla vivisezione su scimmie e scimpanzè... quali le scoperte relative alla conoscenza del virus e della sua diffusione per via sessuale o ematica..Perchè sennò parliamo di aria fritta...
L'HIV (e non a caso l'H sta per Human) è un virus particolarissimo tipico dell'uomo, ecco perchè il modello animale si è rivelato poco efficace. Eppure anche per l'HIV il modello animale è stato indispensabile per comprendere alcune peculiarità chiave (si pensi agli studi di Siliciano e Shan sulla facolta dell'HIV di danneggiare i CD8). Ma sopratutto, è notizia di pochi giorni fa questo studio:
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citato anche in questo sito:
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E' uno studio (su topi) più che promettente. Al momento attuale, è la strada più probabile per una cura funzionale contro l'HIV.
skydrake- Messaggi : 344
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Sile c'e' molta confusione su questo argomento...
Intanto si usa il termine vivisezione in maniera a volte impropria associandolo alla sperimentazione con animali.
Purtroppo l'utilizzo di animali, ad esempio alcuni macachi con sist immunitari reso simile a quello umano, e' assolutamente indispensabile per riuscire a sperimentare alcuni famaci o vaccini, a meno che non si voglia farlo direttamente sull'uomo, ma non e' etico. (concordo pienamente con Sky)
Sicuramente nella cosmesi l'uso di animali e' veramente inutile, ed andrebbe assolutamente abolito, ma ripeto, per riuscire a trovare nuovi farmaci o cure per alcune patologie (tra cui la nostra) diventa veramente indispensabile.
P.S: se non fosse stata fatta sperimentazione su animali, probabilmente non saremmo neppure a scrivere su questo forum...
Intanto si usa il termine vivisezione in maniera a volte impropria associandolo alla sperimentazione con animali.
Purtroppo l'utilizzo di animali, ad esempio alcuni macachi con sist immunitari reso simile a quello umano, e' assolutamente indispensabile per riuscire a sperimentare alcuni famaci o vaccini, a meno che non si voglia farlo direttamente sull'uomo, ma non e' etico. (concordo pienamente con Sky)
Sicuramente nella cosmesi l'uso di animali e' veramente inutile, ed andrebbe assolutamente abolito, ma ripeto, per riuscire a trovare nuovi farmaci o cure per alcune patologie (tra cui la nostra) diventa veramente indispensabile.
P.S: se non fosse stata fatta sperimentazione su animali, probabilmente non saremmo neppure a scrivere su questo forum...
Gex- Admin
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Ah, dimenticavo il lavoro della Cannon, attualmente il secondo filone di ricerca più promettente. I topi prima ricevono le staminali modificate e dopo vengono infettati.
skydrake- Messaggi : 344
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Si la Cannon e' solo uno degli esempi, ma praticamente tutti i farmaci e i vaccini hanno avuto inizio da sperimentazione animale...
La prima fase di ricerca per un farmaco e' proprio su animali da laboratorio, e vi assicuro che non sono i beagle tenuti all'aperto, ma solo particolari animali tenuti in ambiente strettamente controllato con dieta strettamente controllata...
Quindi quei beagle servivano probabilmente per pseudo studi sulla cosmesi.
La prima fase di ricerca per un farmaco e' proprio su animali da laboratorio, e vi assicuro che non sono i beagle tenuti all'aperto, ma solo particolari animali tenuti in ambiente strettamente controllato con dieta strettamente controllata...
Quindi quei beagle servivano probabilmente per pseudo studi sulla cosmesi.
Gex- Admin
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
In effetti Gex intendevo questo quando nel mio secondo post scrissi:
Con la Cannon, Siliciano (e Shan, e la Sangamo, e Zack e praticamente tutti i ricercatori che mi vengono in mente che abbiano prodotto buoni risultati) volevo fare qualche esempio di filoni di ricerca su cure funzionali promettenti, non i soliti antiretrovirali. Tutti sperimentati prima su animali...
Forse nel 10% dei casi i risultati in vitro potevano essere così promettenti che si poteva anche arrischiare di passare direttamente all'uomo, ma un 90% no, se non a caro prezzo. Ad esempio, uno dei primissimi farmaci pensati per trattare l'HIV era la idrossidoclorochina, usata già anche per la malaria. Peccato che un uso massiccio e prolungato per mesi crei accumuli irreversibili nella retina e quindi cecità permanente....Intendo che praticamente TUTTA la ricerca medico scientifica moderna inizia le sperimentazioni su modello animale prima di passare all'uomo.
Con la Cannon, Siliciano (e Shan, e la Sangamo, e Zack e praticamente tutti i ricercatori che mi vengono in mente che abbiano prodotto buoni risultati) volevo fare qualche esempio di filoni di ricerca su cure funzionali promettenti, non i soliti antiretrovirali. Tutti sperimentati prima su animali...
skydrake- Messaggi : 344
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Gex, sky, io non so dove sta la verità..non ne ho le competenze..So solo che la comunità scientifica è spaccata sull'argomento e questo mi basta per prendere posizione...Noi malati forse siamo troppo coinvolti per cercare ed accettare l'evidenza...
I progressi nella ricerca e nella cura purtroppo non sono soddisfacenti..in giro c'è un'epidemia di tumori di ogni genere..che colpiscono indifferentemente bambini, adulti e anziani..Se fai tanto di arrivare agli 80 anni ti imbottiscono di pillola per la pressione..aspirinetta per fluidità sangue...pillola per diabete..pillola per osteoporosi...pillola protettore gastrico per limitare i danni delle 20 pillole messe insieme..naturalmente vaccino antinfluenzale e se te la becchi lo stesso, l'influenza, pronti con l'antibiotico a prescindere dalla causa della problematica, virale o batterica.
In Italia per i rimedi omeopatici è vietato fare pubblicità..e poi ci sorbiamo in tv la signorina che deve uscire con l'amica ma le viene l'influenza e allora si ferma in un bar e scioglie una bustina di medicinale in acqua bollente e ti da l'impressione di assumere una tisana, e naturalmente come per miracolo tutto svanisce... Io dico soltanto che spesso le cose non sono come vogliono farle sembrare..e la capacità di raziocinio deve servire a non prendere tutto alla lettera..
Dal 2013 le aziende cosmetiche NON potranno più fare ricorso alla vivisezione o alla sperimentazione animale, termine sicuramente meno invasivo...ed è un notevole successo...Voi dite che non se ne può fare a meno in campo medico... bene..allora lottiamo affinchè la vita di questi animali non venga inutilmente sprecata...che ne usino il meno possibile e solo quando è strettamente necessario..e che soprattutto sia garantita loro la MINIMA SOFFERENZA POSSIBILE..usando tutto quanto a nostra disposizione per raggiungere lo scopo...Tutto il resto è abuso di presunzione di esseri superiori ...
I progressi nella ricerca e nella cura purtroppo non sono soddisfacenti..in giro c'è un'epidemia di tumori di ogni genere..che colpiscono indifferentemente bambini, adulti e anziani..Se fai tanto di arrivare agli 80 anni ti imbottiscono di pillola per la pressione..aspirinetta per fluidità sangue...pillola per diabete..pillola per osteoporosi...pillola protettore gastrico per limitare i danni delle 20 pillole messe insieme..naturalmente vaccino antinfluenzale e se te la becchi lo stesso, l'influenza, pronti con l'antibiotico a prescindere dalla causa della problematica, virale o batterica.
In Italia per i rimedi omeopatici è vietato fare pubblicità..e poi ci sorbiamo in tv la signorina che deve uscire con l'amica ma le viene l'influenza e allora si ferma in un bar e scioglie una bustina di medicinale in acqua bollente e ti da l'impressione di assumere una tisana, e naturalmente come per miracolo tutto svanisce... Io dico soltanto che spesso le cose non sono come vogliono farle sembrare..e la capacità di raziocinio deve servire a non prendere tutto alla lettera..
Dal 2013 le aziende cosmetiche NON potranno più fare ricorso alla vivisezione o alla sperimentazione animale, termine sicuramente meno invasivo...ed è un notevole successo...Voi dite che non se ne può fare a meno in campo medico... bene..allora lottiamo affinchè la vita di questi animali non venga inutilmente sprecata...che ne usino il meno possibile e solo quando è strettamente necessario..e che soprattutto sia garantita loro la MINIMA SOFFERENZA POSSIBILE..usando tutto quanto a nostra disposizione per raggiungere lo scopo...Tutto il resto è abuso di presunzione di esseri superiori ...
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Per alleggerire un pò la discussione voglio raccontarvi un mio spaccato di vita vissuta. Quando ero piccola sono stata morsa da un cane che mi portò ad esserne terrorizzata. Quando sono andata a vivere da sola ho deciso di superare la paura prendendo un cane in casa... Non me la sono sentita di prenderlo dal canile, avevo paura che i possibili traumi subiti lo rendessero poco disponibile nell'affrontare questo percorso insieme...Ho preso un bassethound... bart..il cane del tenente colombo per indenderci...Adesso ha 13 anni e per motivi di spazio e tempo, da circa un anno l'ho affidato a mio fratello in Puglia..La paura dei cani mi è rimasta ma riesco a controllarla... Una sera io guardavo la tv e lui se la dormiva beatamente sul divano...Evidentemente stava facendo un sogno erotico Ad un certo punto scatta dal divano con il membro in erezione e completamente fuori dalla sede abituale Difficile non notarlo..strisciava per terra!! Sicuramente gli faceva male e ha cominciato a guaire..Io scappavo per casa, non sapevo cosa fare..lui mi veniva(!!) dietro impaurito a cercare conforto..Quando inizia ad eiaculare...una fontana fuori dall'immaginabile Stanco come se avesse scalato l'everest si accascia per terra..ma il membro resta fuori...e noto anche del sangue...Chiamo il veterinario...gli spiego animatamente l'accaduto e lui.."niente di grave..rientrerà da solo..intanto dagli una sigaretta e vattene a letto"... Quella notte dormì come non mai...e non si spostò dai piedi del mio letto fino alla mattina successiva...
silence- Messaggi : 1970
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
E' spaccata per la vivisezione, non per l'uso di animali nella ricerca medica. Sono due cose simili ma differenti, come scriveva Gex. Si, vi sono anche medici contrari completamente all'uso degli animali come scrivevi tu, ma se noterai non sono parte della "comunità scientifica", ossia non hanno mai fatto ricerca scientifica.silence ha scritto:.So solo che la comunità scientifica è spaccata sull'argomento e questo mi basta per prendere posizione.
Dal mio punto di vista sono ESTREMAMENTE soddisfacenti. Ai tempi dei romani la aspettativa vita media si aggirava attorno ai 30 anni (così bassa per via delle morti infantili). L'imperatore Tiberio morì a poco più di 40 anni ed era considerato già da tempo come il "grande vecchio". Nel medioevo la vita media si abbassò ulteriormente. Dante pose il "nel mezzo del cammin di vita mia" a 35 anni e fu criticato per questo. Supporre la mezza eta a 35 anni significa porre a 70 anni la aspettativa di vita, età inaudita per allora. Era come adesso dire di aspettarsi di vivere oltre 100 anni.silence ha scritto:
I progressi nella ricerca e nella cura purtroppo non sono soddisfacenti..
Secondo te te, perchè si tende a morire di sopratutto tumore o di problemi cardiocircolatori? Perchè il progresso medico ha fatto fuori quasi tutte le altre patologie e di qualcosa si deve pur morire. Di malattie epidemiche senza vaccini ad esempio, rimane solo l'HIV, la malaria e non molte altre. In passato le popolazioni venivano continuamente falciate da epidemie di tifo, colera, peste (bubbonica, nera, ecc.), influenze (spagnola, asiatica ecc) vaiolo, sifilide, tubercolosi, più tante altre epidemie di cui non è più possibile ricostruire l'eziologia, come malattia del sudore che colpì l'Inghilterra nel XVI secolo, considerata più temibile della stessa peste bubbonica visto che uccideva all'istante.
Anche quando non vi erano grandi epidemie in corso, la vita era comunque precaria. Faccio notrare che Giambattista Forza, nel XV secolo, consigliava di non provare neanche ad affezionarsi ai figli finchè sono piccoli e nella corte di re Sole a fine XVII secolo si usava chiamare persino i figli del re in numero progressivo (primo, secondo, terzo), fino all'eta di 5-6 anni. Se sopravvivevano a tale età solo allora ci si sforzava a dargli un nome permanente (tipo Luis o Francois).
Ottimosilence ha scritto:
Dal 2013 le aziende cosmetiche NON potranno più fare ricorso alla vivisezione o alla sperimentazione animale, termine sicuramente meno invasivo...ed è un notevole successo..
Altamente auspicabile. Tuttavia occorre entrare in merito a come conducono le loro ricerche e quindi è difficile monitorarli. I protocolli di sperimentazione sono regolarmente violati se non c'è vigilanza esterna. Per le scimmie vi è comunque un freno inibitorio intrinseco: costano terribilmente ai laboratori, quindi cercano di non sprecarli. Per i topi invece.....silence ha scritto:
Voi dite che non se ne può fare a meno in campo medico... bene..allora lottiamo affinchè la vita di questi animali non venga inutilmente sprecata...che ne usino il meno possibile e solo quando è strettamente necessario..e che soprattutto sia garantita loro la MINIMA SOFFERENZA POSSIBILE..
Ma cara, te li vai a cercare. I basset hound sono noti per quello. I segugi hanno tutti le stesse dimensioni del membro, indipendemente se sono bassotti o no. Certo che vedere un membro eretto montato su un cane non poi tanto più lungo fa un po' impressione. Me ne ricordo uno il cui padrone lo stava portando in giro in piena erezione. Gli arrivava al collare ed aveva pure un consistente diametro. Praticamente ogni tanto il membro si impuntava contro qualche sasso o asperità del terreno bloccando l'avanzamento del cane....silence ha scritto:.Ho preso un bassethound... bart..il cane del tenente colombo per indenderci... ... Una sera io guardavo la tv e lui se la dormiva beatamente sul divano...Evidentemente stava facendo un sogno erotico Ad un certo punto scatta dal divano con il membro in erezione e completamente fuori dalla sede abituale Difficile non notarlo..strisciava per terra!!
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
skydrake ha scritto: Gli arrivava al collare ed aveva pure un consistente diametro. Praticamente ogni tanto il membro si impuntava contro qualche sasso o asperità del terreno bloccando l'avanzamento del cane....
Madonna..sky..ho immaginato la scena e ricordato le dimensioni del membro...non riesco a smettere di ridere!!!
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
intanto sarebbe auspicabile che green hill chiuda perchè non serve a niente, che smettessero di torturare poveri animali per testare prodotti cosmetici ( ce ne sono a migliaia free tester ) che non si ingozzino anatre per il fegato, che non si tengano perennemente cateteri sugli orsi per togliere loro la bile, che non si trapiantino arti o teste di primati per vedere che effetto fà sulla soglia del dolore, si scuoino vivi animali per le loro pellicce , compresi i cani,ecc. ecc. poi alcuni siti saranno di parte ma anche le case farmaceutiche lo sono
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
è sempre tutto soggettivo , per esempio per me potrebbe essere la tua risposta una stupidata breveneretta ha scritto:Come mi piace
skydrace .
ha dato una risposta alle
stupidate kilometriche
grazie
davvero
skydarce
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
In effetti questo è un altro esempio di atrocità gratuita (ora spero che non ci sia qualche francese a frequentare questo sito). A mio avviso la condicio sine qua non è il salvataggio di vite umane, non l'alta gastronomia. Anche il recupero della bile negli orsi è ingiustificabile, ma li prova ad andare a discutere con gli esperti di medicina tradizionale cinese convinti della loro superiorità e proporgli test comparativi con altri farmaci occidentali. Infine, per quanto riguarda le pellicce, delizia per tante donne, faccio notare una cosa: negli anni '90 vi erano furenti campagne contro, al tal punto che molte modelle avevano posato nude per campagne tipo "meglio nude che con la pelliccia".*apache* ha scritto: che non si ingozzino anatre per il fegato
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Poi, dopo qualche anno, le stesse modelle (una è Naomi) si sono rimesse ad sfilare con pellicce come prima:
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Addirittura Jean Paul Gaultier fornì alla sua security, durante le sfilate, di abbondanti e morbide pellicce con cui avvolgere di forza tutti i manifestanti che si infiltravano per protestare, mentre li "accompagnavano" fuori dalla zona della sfilata.
Ultima modifica di skydrake il Gio 3 Mag - 13:34 - modificato 1 volta.
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
..già sky..la coerenza ...questa sconosciuta!!
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
Già, ma gli stilisti pagano molto meglio degli attivisti antipelliccia.silence ha scritto:..già sky..la coerenza ...questa sconosciuta!!
La coerenza la si disconosce presto quando si conduce uno stile di vita da nababbi, con una spesa folle dopo l'altra, come notoriamente fa la Naomi. E le modelle invecchiano presto, trovandosi inaridita la loro fonte primaria di reddito. L'hai vista la Naomi di recente senza trucco?
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Ormai gli rimane solo la sua fonte secondaria di reddito: i vecchi nababbi multimilionari.
Nota di colore:
La maestra: "Pierino, cosa vuoi fare da grande?"
Pierino: "Il gorilla!"
La maestra: "Il gorilla? Perchè?"
Pierino: "Perchè mia sorella con un triangolino di pelo si è fatta l'appartamento"
skydrake- Messaggi : 344
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
skydrake ha scritto: L'hai vista la Naomi di recente senza trucco?
Miseria ladra!! no..non l'avevo vista ancora Mi viene il dubbio che le abbiano iniettato del botulino scaduto!! A pensare che sbavavo dietro al suo sedere perfetto Beh..adesso è lei che invidia il mio viso da adolescente....
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silence- Messaggi : 1970
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
silence ha scritto:Beh..adesso è lei che invidia il mio viso da adolescente....skydrake ha scritto: L'hai vista la Naomi di recente senza trucco?
Cal ca vinn!!!!!!!!!!!!!!!!!!
tradotto
Abbassa il prezzo ke vendi
daniele(exmi)- Messaggi : 209
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Re: ANONYMOUS ATTACCA IL SITO ANLAIDS
daniele(exmi) ha scritto:silence ha scritto:Beh..adesso è lei che invidia il mio viso da adolescente....skydrake ha scritto: L'hai vista la Naomi di recente senza trucco?
Cal ca vinn!!!!!!!!!!!!!!!!!!
tradotto
Abbassa il prezzo ke vendi
Va bene..allora rettifico...viso da adolescente matura!!!
silence- Messaggi : 1970
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