"Dimezzare i ritardi nei prossimi 5 anni"
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Aids, il 38% delle diagnosi arriva troppo tardi
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L'allarme lanciato durante il Primo workshop nazionale sul test Hiv a risposta rapida in corso a Torino. L'allarme di Giancarlo Orofino, responsabile dell'ambulatorio Malattie infettive dell'Amedeo di Savoia: "Dobbiamo arrivare a dimezzare le diagnosi tardive in Piemonte". Le infezioni in regione scendono a 290 casi l'anno"In cinque anni bisogna arrivare a dimezzare le diagnosi tardive dell'infezione da HIV in Piemonte". Lo afferma il professor Giancarlo Orofino, dell'Ambulatorio HIV e Malattie infettive dell'Ospedale Amedeo di Savoia, in occasione del "Primo Workshop nazionale sul test HIV a risposta rapida", promosso a Torino dal Dipartimento Malattie infettive dell'Amedeo di Savoia. Proprio il test a risposta rapida è considerato il mezzo più efficace per arrivare a una diagnosi precoce e consentire al paziente di accedere presto alle cure.
Anche in Piemonte, in linea con il dato nazionale, è alta la percentuale delle diagnosi tardive del contagio da HIV. "Circa il 38% del totale delle diagnosi arriva tardi - spiega ancora il professor Orofino -. Sarebbe opportuno estendere il test a risposta rapida anche a gruppi di popolazione che si rivolgono ai servizi sanitari per motivi non direttamente correlati all'HIV. Si tratta cioè di intercettare gli 'inconsapevoli', prima che la malattia progredisca e ridurre il numero delle diagnosi tardive".
Sono state 290, nel corso del 2010, le nuove diagnosi di infezione da HIV in Piemonte, con un lieve calo rispetto all'anno precedente (300) e un tasso di incidenza di 6,5 casi per 100.000 abitanti.
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L'allarme lanciato durante il Primo workshop nazionale sul test Hiv a risposta rapida in corso a Torino. L'allarme di Giancarlo Orofino, responsabile dell'ambulatorio Malattie infettive dell'Amedeo di Savoia: "Dobbiamo arrivare a dimezzare le diagnosi tardive in Piemonte". Le infezioni in regione scendono a 290 casi l'anno"In cinque anni bisogna arrivare a dimezzare le diagnosi tardive dell'infezione da HIV in Piemonte". Lo afferma il professor Giancarlo Orofino, dell'Ambulatorio HIV e Malattie infettive dell'Ospedale Amedeo di Savoia, in occasione del "Primo Workshop nazionale sul test HIV a risposta rapida", promosso a Torino dal Dipartimento Malattie infettive dell'Amedeo di Savoia. Proprio il test a risposta rapida è considerato il mezzo più efficace per arrivare a una diagnosi precoce e consentire al paziente di accedere presto alle cure.
Anche in Piemonte, in linea con il dato nazionale, è alta la percentuale delle diagnosi tardive del contagio da HIV. "Circa il 38% del totale delle diagnosi arriva tardi - spiega ancora il professor Orofino -. Sarebbe opportuno estendere il test a risposta rapida anche a gruppi di popolazione che si rivolgono ai servizi sanitari per motivi non direttamente correlati all'HIV. Si tratta cioè di intercettare gli 'inconsapevoli', prima che la malattia progredisca e ridurre il numero delle diagnosi tardive".
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Gex- Admin
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