VACCINI IN TUTTE LE ASL E DAL MEDICO
VACCINI IN TUTTE LE ASL E DAL MEDICO
PRONTE 200 MILA DOSI PER CHI E' A RISCHIO, SU TUTTI BAMBINI E ANZIANI
I MEDICI: ''PICCHI A DICEMBRE E FEBBRAIO''. LA SUINA NON FA PIU' PAURA
RIECCO LO SPAURACCHIO DELL'INFLUENZA
VACCINI IN TUTTE LE ASL E DAL MEDICO
L’AQUILA - Torna lo spauracchio dell’influenza insieme alla campagna di vaccinazione nelle Asl abruzzesi.
Sono già numerosi i cittadini costretti a letto da febbre e patologie parainfluenzali, dal classico raffreddore dovuto agli sbalzi climatici a forme che rischiano di acutizzarsi.
"La vaccinazione antinfluenzale rappresenta un mezzo efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze”, ha detto il ministro della Salute Ferruccio Fazio, e gli ospedali e i medici di base si organizzano.
VACCINI AL VIA IN TUTTO L'ABRUZZO
Il 26 ottobre scorso la Giunta regionale ha recepito la circolare ministeriale annuale con le indicazioni per la prevenzione e il controllo dell’influenza per la stagione in corso
L'assessore alla Prevenzione collettiva, Luigi De Fanis, ha presentato il piano per le vaccinazioni, illustrando le modalità di erogazione.
La campagna è partita il 2 novembre nella Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila con 25 mila dosi prenotate e 15 mila già ordinate solo all'Aquila.
Sempre il 2 sono scattate le vaccinazioni a Vasto e Lanciano, con 48 mila dosi, mentre alla Asl di Chieti sono partite il 7, con 35 mila vaccini.
A Teramo la campagna ha preso il via il 3 novembre con 52.200 dosi: un dato, quest'ultimo, ottenuto non certo dai dirigenti responsabili del servizio di Igiene, Epidemiologia e Sanità pubblica (Siesp), che hanno voluto tenere le bocche cucite e, in un caso, hanno riagganciato il telefono in faccia al cronista.
Infine, giovedì 10 partirà per ultima, a causa delle temperature ancora miti, la campagna a Pescara, in parte gestita dal servizio di Igiene dell'ospedale, in parte della medicina di base. Si attendono oltre 60 mila dosi, come dichiarano fonti della Usl.
Proprio oggi in conferenza stampa verrà presentata ufficialmente la campagna e resi noti tutti i dettagli.
GLI ESPERTI: ''SOLITI SINTOMI, PICCHI A DICEMBRE E FEBBRAIO''
Il dottor Maurizio Fabiani, del servizio Igiene, Epidemiologia e Sanità pubblica della Asl aquilana, spiega ad AbruzzoWeb che il picco dell’influenza sarà “tra l’ultima settimana di dicembre e la prima di febbraio”.
“Prevediamo - aggiunge - di concludere le vaccinazioni tra novembre e la prima metà di dicembre, o almeno così dovrebbe essere. In realtà se qualcuno dovesse presentarsi più tardi, si effettuerà ugualmente la somministrazione, ma bisogna considerare che novembre è il periodo migliore per vaccinarsi perché più tardi si provvede a farlo più bassa è la copertura dal rischio di contrarre i virus”.
“Fino a ora l’affluenza nella Asl dell’Aquila può dirsi abbastanza buona. Si sta gradualmente tornando ai normali ritmi pre-sisma”, conclude Fabiani.
“I sintomi dell’influenza di quest’anno sono i classici: rinite, febbre, raffreddore. Non sarà un’influenza molto pericolosa - spiega invece Nicola di Marco, virologo del dipartimento Prevenzione della Asl di Chieti - I rischi maggiori riguardano i soggetti già affetti da patologie come bronchite, polmonite, diabete e insufficienze cardiorespiratorie”.
“Il vaccino non prevede particolari effetti collaterali, al massimo in qualche caso si può verificare qualche episodio sporadico di febbre a 24 ore dalla somministrazione”, conclude Di Marco.
CHI DEVE VACCINARSI
La maggior parte dei vaccini è stata distribuita ai sanitari di medicina generale e ai pediatri di libera scelta che aderiscono all'iniziativa, nonché agli ambulatori del servizio di Igiene e Sanità pubblica e ai distretti sanitari delle Asl.
Sono stati predisposti piani di intervento per favorire il più possibile l'adesione dei cittadini, anche approntando turni di apertura pomeridiani supplementari.
La vaccinazione è offerta gratuitamente alle categorie a rischio, individuate dal ministero della Salute: soggetti di età pari o superiore a 65 anni; i bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio, inclusa l'asma persistente, la displasia broncopolmonare e la fibrosi cistica, da malattie dell'apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite, da diabete mellito ed altre malattie metaboliche, da malattie renali con insufficienza renale, da malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, da tumori, e ancora da malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da Hiv, da malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale, da patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici, da patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, come per esempio malattie neuromuscolari.
Altre categorie considerate a rischio sono i bambini e gli adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; le donne che all'inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e nel terso trimestre di gravidanza; individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; medici e personale sanitario di assistenza; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori.
È invece facoltà delle Regioni e delle pubbliche amministrazioni definire i principi e le modalità dell’offerta ad alcune altre categorie quali il personale che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani come gli allevatori, gli addetti all'attività di allevamento, gli addetti al trasporto di animali vivi, i macellatori, i vaccinatori e i veterinari pubblici e libero-professionisti.
La vaccinazione non deve invece essere somministrata ai lattanti al di sotto dei sei mesi, per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età, ai soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico a una precedente vaccinazione o ad uno dei suoi componenti.
Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce invece una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rimandata a guarigione avvenuta. Un’anamnesi positiva per sindrome di Guillain Barrè costituisce motivo di precauzione riguardo alla somministrazione di vaccino antinfluenzale.
NON MOLLA IL VIRUS H1N1 DELLA SUINA
Anche quest’anno come nei due precedenti resta protagonista il virus H1N1, retrocesso al rango di qualunque altro virus stagionale dopo la grande paura del 2009.
“Per la seconda stagione consecutiva - si legge tra le raccomandazioni del ministero della Salute per la stagione 2011-2012 - la circolazione nel mondo del virus A/H1N1v suggerisce la possibilità che esso continui a circolare anche il prossimo inverno e pertanto è stato incluso nella composizione del vaccino per la prossima stagione influenzale”.
Dai dati raccolti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) risulta che “il virus pandemico A/H1N1v abbia essenzialmente co-circolato con i virus A/H3N2 e B essendo più o meno predominante nei diversi paesi dell’emisfero settentrionale".
Pertanto per la stagione 2011-2012, l’Oms ha indicato che "la composizione del vaccino per l'emisfero settentrionale sia la seguente: antigene analogo al ceppo A/California/7/2009 (H1N1), antigene analogo al ceppo A/Perth/16/2009 (H3N2) e antigene analogo al ceppo B/Brisbane/60/2008".
Ma i medici rassicurano sull’argomento. “L’A/H1N1v è uno dei tre virus che circoleranno quest’anno, ma la sua virulenza è molto diminuita”, tranquillizza l'aquilano Fabiani.
“I rischi riguardano più che altro i soggetti già affetti da patologie gravi; per loro il vaccino è strettamente necessario”, sottolinea il chietino Di Marco.
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I MEDICI: ''PICCHI A DICEMBRE E FEBBRAIO''. LA SUINA NON FA PIU' PAURA
RIECCO LO SPAURACCHIO DELL'INFLUENZA
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L’AQUILA - Torna lo spauracchio dell’influenza insieme alla campagna di vaccinazione nelle Asl abruzzesi.
Sono già numerosi i cittadini costretti a letto da febbre e patologie parainfluenzali, dal classico raffreddore dovuto agli sbalzi climatici a forme che rischiano di acutizzarsi.
"La vaccinazione antinfluenzale rappresenta un mezzo efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze”, ha detto il ministro della Salute Ferruccio Fazio, e gli ospedali e i medici di base si organizzano.
VACCINI AL VIA IN TUTTO L'ABRUZZO
Il 26 ottobre scorso la Giunta regionale ha recepito la circolare ministeriale annuale con le indicazioni per la prevenzione e il controllo dell’influenza per la stagione in corso
L'assessore alla Prevenzione collettiva, Luigi De Fanis, ha presentato il piano per le vaccinazioni, illustrando le modalità di erogazione.
La campagna è partita il 2 novembre nella Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila con 25 mila dosi prenotate e 15 mila già ordinate solo all'Aquila.
Sempre il 2 sono scattate le vaccinazioni a Vasto e Lanciano, con 48 mila dosi, mentre alla Asl di Chieti sono partite il 7, con 35 mila vaccini.
A Teramo la campagna ha preso il via il 3 novembre con 52.200 dosi: un dato, quest'ultimo, ottenuto non certo dai dirigenti responsabili del servizio di Igiene, Epidemiologia e Sanità pubblica (Siesp), che hanno voluto tenere le bocche cucite e, in un caso, hanno riagganciato il telefono in faccia al cronista.
Infine, giovedì 10 partirà per ultima, a causa delle temperature ancora miti, la campagna a Pescara, in parte gestita dal servizio di Igiene dell'ospedale, in parte della medicina di base. Si attendono oltre 60 mila dosi, come dichiarano fonti della Usl.
Proprio oggi in conferenza stampa verrà presentata ufficialmente la campagna e resi noti tutti i dettagli.
GLI ESPERTI: ''SOLITI SINTOMI, PICCHI A DICEMBRE E FEBBRAIO''
Il dottor Maurizio Fabiani, del servizio Igiene, Epidemiologia e Sanità pubblica della Asl aquilana, spiega ad AbruzzoWeb che il picco dell’influenza sarà “tra l’ultima settimana di dicembre e la prima di febbraio”.
“Prevediamo - aggiunge - di concludere le vaccinazioni tra novembre e la prima metà di dicembre, o almeno così dovrebbe essere. In realtà se qualcuno dovesse presentarsi più tardi, si effettuerà ugualmente la somministrazione, ma bisogna considerare che novembre è il periodo migliore per vaccinarsi perché più tardi si provvede a farlo più bassa è la copertura dal rischio di contrarre i virus”.
“Fino a ora l’affluenza nella Asl dell’Aquila può dirsi abbastanza buona. Si sta gradualmente tornando ai normali ritmi pre-sisma”, conclude Fabiani.
“I sintomi dell’influenza di quest’anno sono i classici: rinite, febbre, raffreddore. Non sarà un’influenza molto pericolosa - spiega invece Nicola di Marco, virologo del dipartimento Prevenzione della Asl di Chieti - I rischi maggiori riguardano i soggetti già affetti da patologie come bronchite, polmonite, diabete e insufficienze cardiorespiratorie”.
“Il vaccino non prevede particolari effetti collaterali, al massimo in qualche caso si può verificare qualche episodio sporadico di febbre a 24 ore dalla somministrazione”, conclude Di Marco.
CHI DEVE VACCINARSI
La maggior parte dei vaccini è stata distribuita ai sanitari di medicina generale e ai pediatri di libera scelta che aderiscono all'iniziativa, nonché agli ambulatori del servizio di Igiene e Sanità pubblica e ai distretti sanitari delle Asl.
Sono stati predisposti piani di intervento per favorire il più possibile l'adesione dei cittadini, anche approntando turni di apertura pomeridiani supplementari.
La vaccinazione è offerta gratuitamente alle categorie a rischio, individuate dal ministero della Salute: soggetti di età pari o superiore a 65 anni; i bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio, inclusa l'asma persistente, la displasia broncopolmonare e la fibrosi cistica, da malattie dell'apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite, da diabete mellito ed altre malattie metaboliche, da malattie renali con insufficienza renale, da malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, da tumori, e ancora da malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da Hiv, da malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale, da patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici, da patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, come per esempio malattie neuromuscolari.
Altre categorie considerate a rischio sono i bambini e gli adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; le donne che all'inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e nel terso trimestre di gravidanza; individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; medici e personale sanitario di assistenza; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori.
È invece facoltà delle Regioni e delle pubbliche amministrazioni definire i principi e le modalità dell’offerta ad alcune altre categorie quali il personale che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani come gli allevatori, gli addetti all'attività di allevamento, gli addetti al trasporto di animali vivi, i macellatori, i vaccinatori e i veterinari pubblici e libero-professionisti.
La vaccinazione non deve invece essere somministrata ai lattanti al di sotto dei sei mesi, per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età, ai soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico a una precedente vaccinazione o ad uno dei suoi componenti.
Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce invece una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rimandata a guarigione avvenuta. Un’anamnesi positiva per sindrome di Guillain Barrè costituisce motivo di precauzione riguardo alla somministrazione di vaccino antinfluenzale.
NON MOLLA IL VIRUS H1N1 DELLA SUINA
Anche quest’anno come nei due precedenti resta protagonista il virus H1N1, retrocesso al rango di qualunque altro virus stagionale dopo la grande paura del 2009.
“Per la seconda stagione consecutiva - si legge tra le raccomandazioni del ministero della Salute per la stagione 2011-2012 - la circolazione nel mondo del virus A/H1N1v suggerisce la possibilità che esso continui a circolare anche il prossimo inverno e pertanto è stato incluso nella composizione del vaccino per la prossima stagione influenzale”.
Dai dati raccolti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) risulta che “il virus pandemico A/H1N1v abbia essenzialmente co-circolato con i virus A/H3N2 e B essendo più o meno predominante nei diversi paesi dell’emisfero settentrionale".
Pertanto per la stagione 2011-2012, l’Oms ha indicato che "la composizione del vaccino per l'emisfero settentrionale sia la seguente: antigene analogo al ceppo A/California/7/2009 (H1N1), antigene analogo al ceppo A/Perth/16/2009 (H3N2) e antigene analogo al ceppo B/Brisbane/60/2008".
Ma i medici rassicurano sull’argomento. “L’A/H1N1v è uno dei tre virus che circoleranno quest’anno, ma la sua virulenza è molto diminuita”, tranquillizza l'aquilano Fabiani.
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