Inaccettabile discriminare i gay
Inaccettabile discriminare i gay
POLICLINICO DOPO LA VICENDA DELLA QUARANTENNE CHE SAREBBE STATA ALLONTANATA DAL CENTRO TRASFUSIONALE
«Inaccettabile discriminare i gay»
Ignazio Marino: «Le lesbiche possono donare il sangue, nessun rischio» Polverini «Il medico avrà fatto le sue scelte in base al colloquio con la signora, tutelato dalla privacy»
«È davvero grave negare la possibilità di donare il sangue a una persona, solo perchè omosessuale. Si tratta di una discriminazione inaccettabile, perchè non vi sono argomentazioni scientifiche su cui poggiare una simile decisione. Non è mai stata dimostrata la trasmissione di Hiv da una donna lesbica, anzi per loro il rischio è minore rispetto a quello di ogni altra donna eterosessuale. Lo dice la letteratura scientifica, sia per quanto riguarda l' Hiv sia per ogni altra infezione sessualmente trasmissibile. Di fatto, ci sarebbero più rischi per la sicurezza del sangue donato con un eterosessuale che avesse rapporti non protetti con delle prostitute e non lo dichiarasse in sede di colloquio». A dirlo Ignazio Marino, senatore del Partito democratico e presidente della Commissione d' inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, dopo la denuncia di una donna a cui al Policlinico Umberto I avrebbero impedito di donare il sangue perchè gay. A denunciare la vicenda è stata Licia Marchesi, una quarantenne impiegata in uno studio commerciale: le sarebbe stato impedito di donare il sangue quandoha dichiarato di vivere con una donna da quattro mesi. «È urgente fare chiarezza - continua Marino - per mettere fine a una eventuale selezione di candidati per la donazione del sangue non basata su criteri scientifici. I pregiudizi non possono e non devono trovare spazio nelle corsie degli ospedali. Sono tanti i medici, gli infermieri e i tecnici che ogni giorno lavorano in maniera rigorosa senza preconcetti o tabù, accertare la verità è un dovere anche nei loro confronti». Sull' argomento ha parlato anche Renata Polverini: «Non possiamo entrare nel merito della decisione. Il medico avrà fatto le sue valutazioni in base a quanto dichiarato dalla signora nel colloquio che è tutelato dalla privacy, e di cui per questo non possiamo conoscere i contenuti». Anche la direttrice del Centro trasfusionale del Policlinico, Gabriella Girelli, ha motivato la scelta del medico di turno in ospedale domenica mattina parlando di «effetto finestra» per le infezioni del sangue e di protezione dei pazienti da ogni possibile rischio: «Per donare il sangue bisogna in ogni caso - ha aggiunto - avere un rapporto stabile con una persona da 4 mesi, e questo vale per i gay e anche per gli eterosessuali. Ma dopo il questionario di prassi, il medico deve "reinvestigare" sulla situazione del potenziale donatore con un colloquio e valutare con scrupolo. L' omosessualità non è motivo di esclusione e bisognerebbe verificare che cosa in realtà è emerso nel colloquio, ma c' è un segreto professionale da garantire».
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
«Inaccettabile discriminare i gay»
Ignazio Marino: «Le lesbiche possono donare il sangue, nessun rischio» Polverini «Il medico avrà fatto le sue scelte in base al colloquio con la signora, tutelato dalla privacy»
«È davvero grave negare la possibilità di donare il sangue a una persona, solo perchè omosessuale. Si tratta di una discriminazione inaccettabile, perchè non vi sono argomentazioni scientifiche su cui poggiare una simile decisione. Non è mai stata dimostrata la trasmissione di Hiv da una donna lesbica, anzi per loro il rischio è minore rispetto a quello di ogni altra donna eterosessuale. Lo dice la letteratura scientifica, sia per quanto riguarda l' Hiv sia per ogni altra infezione sessualmente trasmissibile. Di fatto, ci sarebbero più rischi per la sicurezza del sangue donato con un eterosessuale che avesse rapporti non protetti con delle prostitute e non lo dichiarasse in sede di colloquio». A dirlo Ignazio Marino, senatore del Partito democratico e presidente della Commissione d' inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, dopo la denuncia di una donna a cui al Policlinico Umberto I avrebbero impedito di donare il sangue perchè gay. A denunciare la vicenda è stata Licia Marchesi, una quarantenne impiegata in uno studio commerciale: le sarebbe stato impedito di donare il sangue quandoha dichiarato di vivere con una donna da quattro mesi. «È urgente fare chiarezza - continua Marino - per mettere fine a una eventuale selezione di candidati per la donazione del sangue non basata su criteri scientifici. I pregiudizi non possono e non devono trovare spazio nelle corsie degli ospedali. Sono tanti i medici, gli infermieri e i tecnici che ogni giorno lavorano in maniera rigorosa senza preconcetti o tabù, accertare la verità è un dovere anche nei loro confronti». Sull' argomento ha parlato anche Renata Polverini: «Non possiamo entrare nel merito della decisione. Il medico avrà fatto le sue valutazioni in base a quanto dichiarato dalla signora nel colloquio che è tutelato dalla privacy, e di cui per questo non possiamo conoscere i contenuti». Anche la direttrice del Centro trasfusionale del Policlinico, Gabriella Girelli, ha motivato la scelta del medico di turno in ospedale domenica mattina parlando di «effetto finestra» per le infezioni del sangue e di protezione dei pazienti da ogni possibile rischio: «Per donare il sangue bisogna in ogni caso - ha aggiunto - avere un rapporto stabile con una persona da 4 mesi, e questo vale per i gay e anche per gli eterosessuali. Ma dopo il questionario di prassi, il medico deve "reinvestigare" sulla situazione del potenziale donatore con un colloquio e valutare con scrupolo. L' omosessualità non è motivo di esclusione e bisognerebbe verificare che cosa in realtà è emerso nel colloquio, ma c' è un segreto professionale da garantire».
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Gex- Admin
- Messaggi : 2565
Data d'iscrizione : 20.12.10
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.