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Accelerato indurimento delle arterie nei sieropositivi

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Messaggio Da Rafael Sab 13 Ago - 23:19

Accelerato indurimento delle arterie nei sieropositivi; i rischi tradizionali la principale causa.
L'arteriosclerosi e' accelerata nei pazienti sieropositivi, secondo una ricerca pubblicata su Acquired Immune Deficiency Syndromes.

Gli investigatori hanno monitorato l'indurimento della carotide e arterie coronarie per un periodo di tre anni. I fattori di rischio tradizionali per le malattie cardiovascolari sono stati i piu' importanti predittori dell'accelerazione dell'arteriosclerosi.

"L'arteriosclerosi carotidea e coronarica e' accelerata nelle persone sieropositive. L'aumentata percentuale di arteriosclerosi era principalmente spiegata dai tradizionali fattori di rischio" hanno commentato gli investigatori. I quali indicano che "una diagnosi precoce, trattamento e controllo dei profili di rischio aterogenici potrebbero ridurre l'aumentato rischio di malattia vascolare che spesso accomapagna l'HIV."

C'e´ora un sostanziale corpo di ricerca che dimostra che la gente sieropositiva ha un aumentato rischio di malattie cardiovascolari quali attacchi cardiaci e ictus.

Controversie circondano le esatte cause, ma sembra probabile che includano i tradizionali fattori di rischio, come pure gli effetti infiammatori dell'HIV e gli effetti collaterali di farmaci antiretrovirali.

Monitorando lo sviluppo dell'arteriosclerosi nell'arteria carotide (spessore dell'intima e della media nella carotidec-IMT) e l'arteria coronaria (calcio nell'arteria coronaria CAC) si puo' aiutare la previsione del rischio di malattia cardiovascolare di un paziente.

Investigatori del CARE sottostudio del Nutrition for Healthy Living Study hanno percio' usato ultrasuoni e scansioni tomografiche per determinare i cambiamenti in tre anni delle arterie carotide e coronaria di 255 individui sieropositivi.

I pazienti avevano un'eta' media di 45 anni. Appena oltre un quarto erano donne, approssimativamente 50% erano bianchi e 44% erano fumatori.

Le analisi di base sono state condotte tra il 2002 ed il 2003. Due misurazioni dell'intima e delle media della carotide sono state fatte (comune e interna). I test sono stati ripetuti fra il 2005 ed il 2007.

In pazienti sani di eta' media, una media di c-IMT e' di 0,4 mm alla nascita e di 0,7 all'eta' di 80 anni e approssimativamente 13% hanno uno spessore piu' grande del 75 percentile.Tre quarti dei giovani sani di media eta' hanno un punteggio di calcio nell'arteria coronaria di zero.

C'era una significativa evidenza di un indurimento piu' aggressivo nelle arterie della popolazione allo studio.

Di base, approssimativamente un quarto dei pazienti aveva un punteggio di c-IMTal di sopra del 75o percentile. Dopo tre anni questo aveva aumentato al 38% per la comune e del 30% per l'interna.

La principale progressione di c-IMT era di 0.016 mm all'anno; con un aumento di c-IMT di circa il 0.020 all'anno.

"La progressione di arteriosclerosi della carotide nel nostro studio di 0,016 mm/anno sembra accelerata. Dovrebbe essere enfatizzato che questi piccoli cambiamenti sono clinicamente significativi, come un cambiamento nello spessore dell'intima di 0,012 mm all'anno si e' dimostrato risultare in un 52% di cambiamenti ed eventi cardiovascolari" commentano gli autori.

La progressione annuale di c-IMT era significativamente piu' alta per gli uomini che per le donne (p=0.03). C'era una certa evidenza che la progressione era piu' veloce nei pazienti la cui terapia antirterovirale includeva un inibitore delle proteasi comparato con un inibitore non nucleosidico della trascriptasi inversa (0,018 contro 0,011), ma la differenza non era significativa.

La progressione non era associata ne' con il conteggio di CD4 ne' con la carica virale.
Tuttavia , i tradizionali fattori di rischio erano importanti. In entrambi di base e nel follow up, il Framingham Risk Score (rischio in dieci anni di attacco cardiaco) era significativamente piu' alto per quelli con c-IMT al di sopra del 75o percentile.

La sindrome metabolica era anche significativamente piu' comune nei pazienti con evidenza di base di c-IMT che quelli senza.

Ulteriori analisi hanno dimostrato che un certo numero di fattori di rischio erano significativamente associati con progressione di c-IMT. Questi includevano eta', pressione sistolica, triglicerdi, resistenza all'insulina, glucosio sopra i 125 mg/dl, uso di ipoglicemizzanti, e fumo.

Gli investigatori hanno poi rivolto la loro attenzione alla calcificazione dell'arteria coronaria. Notano "Nella popolazione sieronegativa approssimativamente il 7% di quelli oltre i 15 anni d'eta' e senza calcio coronario si stima sviluppino calcio coronario per anno."

Tuttavia, un terzo dei pazienti sieropositivi "ha avuto una porgressione annuale di depositi di calcio coronario che indica una piu' rapida progressione dell'arteriosclerosi coronaria in questa popolazione".

Significativamente piu' pazienti con un intermedio o alto punteggio di rischio Framongham che un punteggio minore avavno mprogressione CAC (42 contro 26%). Progressione che era anche piu' comune negli over 50 e negli uomini comparati alle donne (31 contro 21%).

Nessun fattore relativo all'HIV e' stato associato con l'indurimento delle arterie coronarie, ma i fattori tradizionali quali resistenza all'insulina e trigliceridi erano significativi.

"Sia le percentuali di progressione di c-IMT che CAC nei pazienti sieropositivi sembrano piu' alti di quelli attesi in questo gruppo di eta'; tuttavia i fattori di rischio tradizionali per malattia cardiovascolari restano i piu' forti determinanti per la progressione della malattia arteriosclerotica in questa popolazione" commentano gli investigatori.

Essi notano "L'aggressiva riduzione del rischio cardiovascolare con abbassamento dei lipidi e farmaci antiipertensivi sembrano essere efficaci nel rallentare la progressione dell'arteriosclerosi nei pazienti sieropositivi".




Reference


Mangili A et al. HIV infection and progression of carotid and coronary atherosclerosis:
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