Aids: 34 milioni di malati di Hiv, 70% in Africa, ma si muore meno

UNAIDS, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’Aids, ha pubblicato il rapporto sulla situazione della malattia relativo al 2010.

Nel mondo il numero di persone che convivono con il virus dell’Hiv ammonta a 34 milioni, questa cifra non è mai stata così alta, ma non si deve leggere il dato in negativo. L’aumento del numero di malati è infatti dovuto al maggiore accesso alle cure da parte di sempre più persone e ciò ha determinato una diminuzione dei decessi.

Se infatti il numero di sieropositivi è cresciuto del 3,3%, il numero dei malati di Aids è rimasto invariato. Come accennavamo invece, c’è stata una forte diminuzione delle morti legate alla malattia, flessione che si è attestata al 5,3%, vale a dire quasi 2 milioni di vite in meno.

Naturalmente i Paesi dell’Africa sub-sahariana restano i più colpiti, basti pensare che in questa regione vive il 12% della popolazione mondiale, ma ospita ben il 70% dei malati di Aids del pianeta.

Inutile dire che sono necessarie ulteriori misure per contrastare il virus, dal garantire il maggiore accesso alle terapie antiretrovirali, al maggiore finanziamento di campagne di sensibilizzazione per la prevenzione, fino allo stanziamento di maggiori risorse per la ricerca sul vaccino, poiché, per dirla con le parole di Tido von Schoen-Angerer, di Medici Senza Frontiere: “Mai, in oltre dieci anni di trattamenti per le persone affette da HIV/AIDS, siamo stati così vicini a invertire il corso di questa epidemia”.

E in effetti i risultati raggiunti in alcuni Paesi parlano chiaro. Botswana, Namibia e Ruanda assicurano a più dell’80% della loro popolazione l’accesso alle cure, percentuale che oscilla tra il 70% e l’80% per Swaziland e Zambia e ciò a conferma del drastico calo della mortalità riscontrato in questi ultimi anni.

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